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ORO: partono le ricoperture che alimentano il rialzo del suo prezzo
Nel post precedente ho parlato della nota negativa del mondo “materie prime” ovvero il petrolio. Ma in questo caso, occorre dire c’è un altro oro che luccica, non è ovviamente l’oro nero ma è l’oro più tradizionale.
Dopo un 2015 profondamente difficile, è ripartito alla grande, inanellando una serie di performance non indifferenti, soprattutto che consideriamo l’andamento dei mercati finanziari. Oggi l’oncia di oro ha un prezzo pari a circa 1220 $ ed è evidente il suo comportamento da “bene rifugio”. Infatti quando le cose vanno male e si percepisce un aumento del rischio finanziario, l’oro torna ad essere padrone del mercato.
Insomma, è il vero fattore dominante nelle fasi di RISK OFF, muovendosi quindi in controtendenza con quanto fanno azioni e petrolio. Morale: in ambito intermarket, è de correlazione piena.
La cosa che incuriosisce certi economisti però è l’incoerenza che si è generata tra l’andamento dell’oro e il tasso di inflazione. Infatti, quando si sente odore di deflazione, il metallo giallo non dovrebbe muoversi in modo tonico. Infatti è nota (come ho già anche descritto più volte su questo blog) la “buona norma” dove, nei periodi di forte inflazione, si osserva solitamente un incremento significativo delle quotazioni dell’oro.
In questo caso, però, non è così. Siamo come detto a rischio deflazione. Ci sono quindi altre motivazioni. La prima è fin troppo logica. In una fase di grande volatilità ed incertezza, l’oro torna ad essere comprato a priori come bene rifugio perché rappresenta un asset tangibile difensivo in una fase di rallentamento globale. Allo stesso modo, l’incertezza delle banche centrali non sta aiutando il mercato che, infatti, sta perdendo la sua proverbiale fiducia nei confronti di FE, BCE, BOJ ecc. E allora…meglio affidarsi al metallo giallo.
Inoltre bisogna concentrarsi anche su un altro interessante aspetto. A seguito del violento downtrend dello scorso anno, i portafogli degli investitori sono tutti molto scarichi di oro. E quindi ripartono le coperture ed i riposizionamenti. Pensate ad esempio che nella giornata di lunedì, il più classico degli ETF che investono sull’oro fisico, nonché uno dei maggiori possessori di metallo giallo al mondo (molto più di tante banche centrali), ovvero l’ SPDR Gold Trust ha incrementato i quantitativi di oro arrivando a far registrare il picco degli ultimi 11 mesi, pari a 752 tonnellate, pur sempre il 45% al di sotto del livello massimo registrato nel 2012, ma pur sempre un progressivo ed importante “crescendo” di acquisti.
The quantity of gold needed to back shares in the SPDR Gold Trust (NYSEArca:GLD) rose yet again Monday, reaching an 11-month high of 752 tonnes – some 45% below end-2012’s peak – but marking only the 6th addition so far this year on a day when gold prices fell.
The opposite – of rising prices seeing an outflow from the GLD – has only happened once, on 6 January. (Source)
Buttando un occhio al grafico, possiamo dire che per il medio lungo periodo, ci troviamo a contatto con un livello fondamentale. Lo spazio di recupero è sicuramente importante, probabilmente anche oltre area 1400-1500 $/oz. Numeri di tutto riguardo se paragonati al comportamento dei mercati finanziari degli ultimi mesi.
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OOOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHHHHH
Rieccolo John… ci volevo l’oro per farlo saltare fuori dal limbo….
john_ludd@finanza: infine, inoltre ma è importante, chi compra futures non compra oro (spero sia assodato), chi compra ETF non compra oro (temo non sia assodato).
Secondo me non è assodato del tutto. Infatti l’oro comprato da SPDR è solo una parte che va a coprire una percentuale dei contratti acquistati
e’ proprio tempo di unioni civili….
john mi sei mancato…
Ho letto l’articolo e le sue deduzioni. e’ vero che la correlazione tra oro ed inflazione non è così forte, ma è altrettanto vero (e io qui l’ho detto) che l’oro viene comprato sia perchè gli investitori sono “scarichi” e sia perchè NON ci si fida più delle banche centrali. Quindi in liena con la logica di un bene rifugio alternative che ti va a coprire nel caso decisamente catastrofico di un collasso del sistema monetario globale.
francamente a me l’oro in quanto tale così come il dollaro, euro o sesterzio non commuove per niente. Tuttavia siccome il denaro in qualunque forma è solo ed esclusivamente una creazione della fallace mente umana me ne interesso come sbocco delle illusioni del bipede peloso. Non la sfango di sicuro ma amo pensare di rimanere tra gli ultimi per il solo fatto di conoscerli bene questi poveri scimmioni avviati su una dubbia linea evolutiva.
ah ah ah SPDR !!! ma certo ! se la domanda di oro è bassa SPDR compra qualche future e poi con calma compra lingotti sul mercato ma se la domanda dovesse divenire qualcosa di moooolto differente ah ah ah… claim su claim sul nulla a parte il fatto che FDR lo requisì con la minaccia di 10 anni di galera. Se uno crede nell’oro come valvola di sfogo del sistema finanziario lo deve possedere fisico fuori dal suo paese qualunque esso sia e lo deve comprare quando c’è non dopo quando non c’è. Se invece crede possa essere una soluzione al crollo del sistema finanziario globale (fine del sistema dei pagamenti, zero benzina e zero cibo nei supermercati in 48 ore) è l’ennesima dimostrazione che non c’è limite alle illusioni e siamo giustamente destinati all’estinzione.
il sistema monetario globale NON CROLLA anche se saltano 20 TBTF (cosa che effettivamente accadrà e già da un pò stanno tentando di pilotare in quella direzione sperando in un mini bang invece che un big bang lasciando quest’ultimo alle elucubrazioni di Hawking e Penrose). Tempo qualche X ed esisteranno solo poche banche, private come facciata ma direttamente sotto il controllo delle CB. Alla BCE per riacquistare tutta la credibilità che vuole basterebbe portare il bid-ask sull’oro che possiede in immense quantità al prezzo che le fa più comodo (dopo aver chiuso il mercato ai sempliciotti). Idem per le altre a partire dal custode maximo BIS (mai che la gente si chieda cosa se lo tengono a fare tutto quel metallo giallo le CB e perchè cinesi e russi che son partiti dopo sono lì che corrono come matti). Se poi uno ha azioni o bond di banche sono tutti strakazzi suoi, di tempo per venderle ne ha avuto. Il mega crash irrecuperabile lo avrai quando non ci sarà abbastanza benzina per tenere in piedi questo sistema socio/economico/politico (dato che sono uno e non trino). Sino ad allora andrà sempre peggio, limitazioni progressive delle libertà individuali, fine della libertà di circolazione dei capitali per i motivi sbagliati, protezionismo e stagflazione ma per paura del dopo la gente chinerà la testa come ha sempre fatto. Poi come sempre ne verrà un altro ma a chi vive oggi non interessa a meno sia un filosofo stoico.
AVVERTENZA: tutto quanto scritto sopra è rigorosamente e certamente falso, effetto di fantasie e deliri causate dall’assunzione di tisane fatte con erbe velenose.
Non importa se accadrà (tanto sono d’accordo con te che NON accadrà) ma quello che “muove” è la paura che questo possa accadere. Non so se mentre eri sulle montagne hai letto il mio post sulla “normalizzazione dei mercati”. Col tempo il sistema dovrà “spurgare” gli eccessi e rimettersi se non proprio “in riga” ma quantomento in condizioni più difendibili a livello di esposizioni di derivati ed utilizzo di leva finanziaria.
SPDR: è un escamotage, oro cartaceo. Non fisico, ma su questo spero non ci siano dubbi.
sì certo ma seguendo quanto la storia insegna: nei momenti di crisi il potere viene ulteriormente concentrato quindi anche la finanza che è potere. Quel che vedo è l’assunzione diretta di molte prerogative del sistema bancario direttamente in capo alle banche centrali, ultimo totem dell’era vigente. I tassi negativi per esempio hanno come unico effetto certo la fine delle banche più piccole mentre quelle che si è deciso debbano essere salvate saranno sostenute e salvate. By by alle popolari, credito cooperativo e compagnia bella, ovvero l’unica componente del sistema bancario che andrebbe preservata e sostenuto, solo che invece accadrà il contrario. Romani, maya, aztechi, khmer, tang, ming etc… tutti hanno fatto la stessa cosa prima di sparire.
Un parere contrastante sull`oro: “Smart money is selling gold”
http://thecrux.com/something-important-to-know-before-you-load-up-on-gold/
“Infatti, quando si sente odore di deflazione, il metallo giallo non dovrebbe muoversi in modo tonico. Infatti è nota (come ho già anche descritto più volte su questo blog) la “buona norma” dove, nei periodi di forte inflazione, si osserva solitamente un incremento significativo delle quotazioni dell’oro.”
questo dimostra che anche chi opera professionalmente sui mercati finanziari vive di luoghi comuni senza mai essersi degnato di verificare cosa sia vero e cosa no. Non esiste nessuna correlazione stabile tra oro e inflazione, l’argomento è stato studiato da più parti compresi studi accademici. Questo post di qualche anno fa è un buon inizio per aiutare i pigri a cambiare il loro stato mentale di seguaci del luogo comune:
http://globaleconomicanalysis.blogspot.it/2007/02/is-gold-inflation-hedge.html
infine, inoltre ma è importante, chi compra futures non compra oro (spero sia assodato), chi compra ETF non compra oro (temo non sia assodato).