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BCE: si prepara un maxi taglio dei tassi sui depositi

Scritto il alle 11:11 da Danilo DT

Il-presidente-della-Bce-Mario-Draghi_h_partb.jpgI mercati già si sono mossi. La forward guidance di Mario Draghi ha come sempre alimentato la speculazione e la voglia di rischiare degli operatori. Dicembre non è poi così lontano. Il giorno 3 sarà quello della verità e in molti si aspettano un potenziamento del QE Europeo.
Un recente report di Reuters in stile Wikileaks illustra un chiaro intento, da parte della maggioranza del Board BCE, ad aumentare la presa di posizione sui tassi di deposito.
Quindi, sembra che la Bce voglia prendere esempio da banche centrali come quella svizzera o da quelle nordiche, e portare il tasso dei depositi presso la BCE stessa, molto al di sotto dell’attuale quota che, ricordiamolo, è già negativa (-0.2%).
Paesi come Svizzera e Danimarca sono a livelli ben più bassi (area -0.75%) e non si esclude un avvicinamento a tali quote. Certo, non in un solo colpo, ma un ulteriore -0.15 fino ad -0.30% ulteriore non si può escludere.

A consensus is forming at the European Central Bank to take the interest rate it charges banks to park money deeper into negative territory in December, four governing council members said, a move that could weaken the euro and push up inflation. Some argue that a deposit rate cut should even be larger than the 0.1 percent reduction currently expected in financial markets, the policymakers said. (…) (RTRS)

Ma attenzione. Non sottovalutiamo l’intraprendenza di Draghi. Lo stesso report di Reuters ci racconta che addirittura sono 20 le opzioni sul tavolo della BCE. Insomma, Draghi ha scoperchiato tutti i cassoni di munizioni e le ha messi sul tavolo. Si vuole giocare ad armi scoperte ed ora sta al board BCE la decisione sul come comportarsi.

The ECB is working with around 20 different action proposals, mostly relating to asset purchases, and its committees are expected to narrow down the options in the weeks leading to the December rate meeting after circulating them among the euro areas 19 central banks, a source familiar with the situation said.

Gli effetti? Innanzitutto sulle banche che ovviamente si vedrebbero ridurre ulteriormente i margini dalla loro attività tradizionale (negoziazione del denaro). Teoricamente poi gli istituti sarebbero disincentivati a depositare i soldi in BCE, in quanto il costo sarebbe insostenibile. Quindi che fare? Bisogna investire il denaro altrove. Nell’economia reale? Magari, ma il tasso di insolvenza resta molto elevato. Quindi puntare sulle aziende più solide? Si, ma queste imprese sono antieconomiche in quanto: o non hanno bisogno di finanziamenti, oppure…il prezzo lo fanno loro.

Ma la cosa interessante che queste elucubrazioni le stiamo facendo proprio nel momento in cui Banca d’Italia comunica l’ammontare dei cosiddetti NPL, alias Non Performing Loans, ovvero le soferenze bancarie. Raggiungono i 200 miliardi di euro e sono pari al 13.5%. Con questi numeri, secondo voi, le banche inizieranno a prestare denaro “a pioggia”?

tassi-deposito-BCE
Questo è il quadro dei tassi BCE: vediamo se a dicembre arriverà una ulteriore compressione al ribasso. Il tutto condito da un potenziamento della campagna di acquisti (QE europeo).

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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4 commenti Commenta
7voice
Scritto il 10 Novembre 2015 at 13:12

banche centrali , laterali , sono solo asini che ragliano ! l’economia con le proposte di questi pseudo scienziati andra’ sempre peggio ! il popolo dorme è gli tolgono il sangue da dosso , ma la fine è già scritta ! TUTTI QUESTI TIRAPIEDI FINIRANNO APPESI AI LAMPIONI , E’ LA STORIA CHE LO RECLAMA !

ob1KnoB
Scritto il 10 Novembre 2015 at 16:35

Mah!….non gli viene il dubbio che già ora tutte ‘ste munizioni siano inutili?. Se dopo sei mesi di acquisti tutta la liquidità gli è tornata in pancia cosa vorrà dire? Taglia, taglia pure i depositi… ma si prepari il dragone…nessuno gli venderà più niente. Passate le ultime scadenze dell’Ltro e non servendo altro Tltro, la leva monetaria sarà completamente inefficace.Gia imploravamo il bazooka..e il dragone ha creduto di stupirci facendone uno più grande..inutile. Ora sarebbe più lungo il bazooka, più grosso, più alto, più ambizioso ma sarà ugualmente inutile. Si facesse una domanda: Perchè fund manager o banche o assicurazioni dovrebbero cedere assets (chiaramente se non obbligati….)? in cambio di quale altra opportunità? Di low low low tier di banche to big to fail o di quelle greche?.
Da tanti trimestri evidenzio che i prezzi alla produzione continuano a scendere in tutto il mondo. La differenza con l’andamento dei prezzi al consumo è solo l’utile per le corporate ed è finanziato da debito o consumo di patrimonio delle famiglie. Banale dire che se il fenomeno è globale le politiche monetarie e di cambio sono completamente inutili. Nei prezzi alla produzione c’è il vulnus del problema perchè li si annida la redistrubuzione del reddito: li’ c’è la remunerazione del lavoro e la conseguente creazione di disponibilità al consumo, il valore delle materie prime e dei componenti di base e gli investimenti relativi.
Abe ha fatto il figo con l’aumento anno su anno del 3% DI IVA! Terminato l’effetto di confronto congiunturale il GDP è tornato a scendere, come ovvio, nonostante svalutazione dello yen e acquisti di ogni cosa in ogni dove ed ovviamente tassi a zero. Il drago vuol fare lo stesso? Si rassegni nessuno vuole tenersi il cerino acceso in mano. Fino a quando l’overcapacity produttiva globale verrà finanziata da debito e debito la deflazione è lo scenario ineluttabile. Ed il paradosso è che quando ci fermeremo dal finanziarla (perchè prima o poi lo faremo, vuoi per ragioni politiche o belliche) il botto inflattivo sara veramente devastante.

paolo41
Scritto il 10 Novembre 2015 at 20:37

ob1KnoB@finanzaonline,

con le politiche monetarie non ridaranno mai fiato all’economia; non possono essere le banche centrali a stilare i piani industriali anche perché non capiscono un acca del loro mestiere, ti puoi immaginare se si mettono a pianificare fuori dal loro campo. Ma non è solo colpa loro: la maggior parte dei paesi è carente nella classe politica ( non parliamo della Commissione Europea che sono una barca di inutili e costosi burocrati ) che sa appena leggere passivamente i numeri ma non ha la minima idea su cosa occorra fare affinché i numeri divengano vivi e indicatori di un reale sviluppo. Siamo messi male, ob1KnoB, questa volta non ci salva neppure la manna piovuta dal cielo….

massimo84
Scritto il 10 Novembre 2015 at 20:48

botto deflattivo vorrai dire!
ob1­K­noB@fi­nan­zaon­li­ne,

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