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CINA: problema isolato e niente effetto contagio? Ma anche no!
A volte mi domando come facciano certi analisti a non ammettere certe situazioni lapalissiane.
In molti continuano a dire che il rallentamento cinese continua a non avere effetti tangibili sulle economie più sviluppate sia adesso ma anche poi in futuro, che il problema rimarrà abbastanza isolato alle aree dei paesi emergenti, dove continuerà ad esserci una certa volatilità sia per le valute,e sia per i mercati in generale, ma alla fine, il vero “effetto contagio” che potrebbe portare anche delle violenti revisioni al ribasso della crescita, non ci sarà.
Ovvio, cari amici, la voce è quella di analisti e gestori che hanno TUTTO l’interesse ad evitare fuoriuscita di flussi finanziari dai loro fondi e dalle case di investimento.
Anzi, secondo loro, se la debolezza cinese porta correzioni in borsa, come è successo, si tratta di BUY OPPORTUNITY da sfruttare! Quindi ottima l’Europa e il Giappone (che è legatissimo, malgrado le tensioni, all’economia cinese, come ho più volte dimostrato) mentre neutralità sugli USA dove però non è consigliato il SELL.
Benissimo , quindi anche questa volta il rallentamento cinese finirà con un “nulla di fatto” e tutto saremo felici e contenti.
Io lo spero, e ci mancherebbe,ma lasciatemi il beneficio del dubbio.
Sulle pagine di questo blog ho più volte denunciato tutte le lacune e il rischio di una “normalizzazione” del sistema che prima o poi dovrà avvenire.
Facciamo finta che questo problema non esiste: Se veramente quindi l’effetto contagio sarà limitato, allora i mercati continueranno magari in una crescita meno forte ma più anemica, perché continueranno a salire, giusto?
Allora spiegatemi questo grafico.
La Cina rappresenta la SECONDA economia al mondo. Tra i vari BRICS il paese più importante a seguire è il Brasile e poi l’India (seguita poi dalla Russia). Questo grafico rappresenta l’andamento di Export ed Import proprio dell’India.
Possiamo proprio dire che la Cina rappresenta un “caso isolato”, che contagia limitatamente le economie limitrofe e che, alla fine, l’influenza sulle economie definite “core” non sarà importante?
Volete anche sapere del Brasile e come sta di salute economica?
(Vi risparmio la Russia in quanto i dati, molto negativi, sono troppo legati al crollo del petrolio e all’embargo post Ucraina).
Aspettiamo il FOMC, almeno lì avremo risposte certificate sulla decisione dell’aumento dei tassi USA.
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