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CLAMOROSO: scoperto il motivo del crollo della borsa CINESE

Scritto il alle 08:25 da Danilo DT

Chinese economy background

Inutile cercare di capire cosa sta accadendo sui mercati finanziari. Superfluo addentrarsi all’interno della macroeconomia e cercare di scovare i punti bui e le grosse voragini che si stanno creando all’interno del sistema economico cinese. Tuti pensavano che la Cina avesse una serie di problematiche strutturali molto serie che avevano portato la borsa a crollare, delle giustificazioni che spiegassero il perché del sell offe delle ultime settimane di listini come lo Shanghai Index o lo Shenzhen.
Anche qui su I&M abbiamo speso ore di tempo in post e commenti per poi parlare di aria fritta.
Si perché di aria fritta si tratta, visto che oggi è stata ufficializzata la causa del crollo della borsa cinese, e sinceramente quando l’ho scoperto, mi sono fustigato e inginocchiato sui ceci per punizione in quanto avrei dovuto sospettarlo… Ma non ci ero arrivato.
Leggete qui…

Il colpevole si chiama Wang Xiaolu. E’ lui che ha fatto crollare a più riprese le borse asiatiche, trascinando giù lunedì scorso anche tutti i listini occidentali. Non il rallentamento dell’economia cinese, il timore che la transizione da un modello di crescita basato su investimenti ed esportazioni a uno centrato sui consumi interni fallisca e l’incapacità di Pechino di mettere in campo contromisure adeguate. Né i dubbi sull’efficacia degli interventi delle banche centrali di Ue e Usa. Mentre il premier Li Keqiang continua a ostentare ottimismo sulle magnifiche sorti del miracolo economico cinese, il governo della Repubblica popolare ha trovato il suo capro espiatorio: Xiaolu, giornalista per il magazine economico Caijing. L’unico mezzo di informazione del Paese ad aver dato notizia delle turbolenze sui mercati mentre Il quotidiano del popolo, voce ufficiale del Partito comunista, preferiva dar spazio ai preparativi per la parata del 3 settembre e allo sviluppo del Tibet.
Xiaolu è stato arrestato, spiegano i media statali, con l’accusa di aver “costruito ad arte e diffuso false informazioni sui titoli azionari e il mercato dei futures”. Le sue colpe le ha confessate lui stesso in diretta nazionale dagli studi della tv pubblica Cctv, questa mattina: “Ho ottenuto notizie da conversazioni private, quindi in un modo non è normale, e ho aggiunto il mio giudizio personale e opinioni soggettive per completare la storia. Non avrei mai dovuto pubblicare l’articolo, che ha avuto un forte impatto negativo sul mercato in un momento così delicato. Non avrei dovuto farlo solo per attirare l’attenzione, causando al Paese e agli investitori una così grave perdita. Sono molto dispiaciuto (…) e voglio confessare il mio crimine“. (..) (Source)

Avete capito? E’ solo tutta colpa del signor “Caprio Espiatorio” Wang Xiaolu, fautore di un crollo indiscriminato che ha portato i mercati a “bruciare” (come si dice spesso) tantissimi miliardi di dollari USA in capitalizzazione.

Shanghai Index

shanghai index

(…) Oltre a Wang, nel mirino sono finiti Xu Gang, direttore della maggiore banca di investimento del Paese Citic Securities, accusato insieme ad altri manager dell’istituto di insider trading, e alcuni Ouyang Jiansheng, ex-dirigente della China Securities Regulatory Commission (omologo della Consob), e Liu Shufan, capo divisione dello stesso ente. Anche Shufan ha confessato in diretta tv, raccontando di aver sfruttato notizie riservate per arricchirsi con la compravendita di azioni. (…)

Ovviamente nell’introduzione del post abbiamo scherzato. Però è veramente ridicolo e incredibile (non pensavo arrivassero a questo) quanto è successo. E soprattutto pensare che il mercato e i cinesi la bevano. Intanto però la Cina ha necessità che siano proprio i cinesi i primi a crederci, per evitare ulteriori sell off. Ma dall’estero ovviamente ci sono solo sonore risate e ulteriore preoccupazione per un mercato che ormai non solo è di regime, non solo NON è libero ma ormai è una vera BARZELLETTA. E ditemi voi… con che spirito un istituzionale o un investitore potrebbe ancora investire in queste aree?

(…) Sullo sfondo restano poi i dubbi sull’attendibilità dei dati ufficiali diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica: l’Economist si spinge ormai a scrivere che “la rivendicazione del governo che l’economia procede al ritmo del 7%, mai del tutto credibile, oggi suscita derisione“. (…)

Era ovvia la reazione dell’Economist. Ma è preoccupante la politica del “caprio espiatorio” attuata dal governo per giustificare il crollo della borsa. E permettetemi, non vi sembra veramente l’ultimo atto di teatrino che non può che avere un esito drammatico?

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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14 commenti Commenta
Scritto il 1 Settembre 2015 at 09:14

…ovviamente poco importa che l’attività nel settore manifatturiero in Cina misurata dall’indice Caixin si è ridotta ancora al ritmo più veloce in più di 6 anni tre anni nel mese di agosto; gli ordini provenienti dal mercato interno e l’esportazione sono scesi, aumentando così i timori degli investitori circa il rallentamento della seconda più grande economia del mondo.

Ancora più preoccupante, anche il settore dei servizi in Cina, fino ad ora uno dei punti luminosi nell’economia in difficoltà, ha mostrato segnali di raffreddamento con l’ultima pubblicazione sul Calendario Economico.
http://www.forexinfo.it/Cina-i-dati-confermano-la-crisi-PMI-manifatturiero-ai-minimi-di-marzo-2009

gnutim
Scritto il 1 Settembre 2015 at 10:17

7%?

ma chi se la beve?

Basta tener controllato l’indice HSBC manifatturiero e vedi dove va il pil, siamo intorno allo 0 centesimo più centesimo meno

aorlansky60
Scritto il 1 Settembre 2015 at 10:35

beh, abbiamo di cui sollazzarci :
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abbiamo da soppesare 2 modelli dal peso economico/finanziario pressochè uguali, primi al mondo per volumi :

USA (320 mln di abitanti – 350 mln includendoci i Canadesi simili per tradizione e cultura agli yankees)

CINA (1,4 mld di abitanti)

a scelta nell’ordine [le proiezioni stimano che la Cina potrebbe essere ben presto in cima alla lista]
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ma due modelli politicamente assai distanti :

USA regolamentati da democrazia

Cina (de)regolamentata da regime
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vediamo chi dei due è meglio… 😆
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certo che i comunisti non ci vanno troppo per il sottile, quando si tratta di cercare e trovare capri espiatori ai loro guai, ed infilare quest’ultimi sotto il tappeto, in modo che nessuno li possa vedere [o almeno sperarvi]… 😆
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ma non è neanche che i “puritani” dall’altra parte brillino per virtù… 😆 …i pasticci provoccati dalle loro vaccate a livello internazionale nel corso degli ultimi 60anni[almeno] lo dimostrano pienamente, in tutti i campi, non solo la finanza…
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last but not least : uno degli aspetti DETERMINANTI nell’inquadrare la rilevanza di uno Stato sovrano nel novero degli Stati mondiali, entrambi sono in possesso di un apparato MILITARE considerevole (in questo gli USA ancora primeggiano) incluso [naturalmente] il possesso dell’ARMA NUCLEARE.

jesselivermore
Scritto il 1 Settembre 2015 at 11:01

Da questo articolo emerge in maniera inquietante la profonda ignoranza finanziaria dei cinesi.
Per fare un paragone possiamo dire benissimo che aver accusato del crollo un giornalista è equivalente a quando venivano accusati gli untori nel medioevo per spargere la peste nera…

è veramente inquietante ripeto, che un a nazione che vale 1/3 del pil mondiale sia in tali mani…travolgeranno tutto il mondo finanziario con le loro concezioni medioevali dei mercati.

Ribadisco quanto scritto in altri post: POSIZIONARSI FULL LEVERAGED SHORT POSITION.

TARGET DOW JONES 3000
S&P 500 500
MIB 40 4000

Scritto il 1 Settembre 2015 at 11:46

jesselivermore@finanza,

Fai impressione quanto sei nero, corvaccio pessimista! Heheheheeheh!

jesselivermore
Scritto il 1 Settembre 2015 at 12:42

Danilo DT,

Sono realista…

michi81
Scritto il 1 Settembre 2015 at 13:04

jes­se­li­ver­mo­re@fi­nan­za,

Ipotizzando un S&P a P/E di 8-10 in pieno bear market, come potrebbero gli earnings passare da 115-120 USD (stime per l’anno prossimo a 131) a 50-60 USD?

jesselivermore
Scritto il 1 Settembre 2015 at 15:02

michi81@finanza,

BASTA IPOTIZZARE UN P/E MEDIO DI 5

vito_t
Scritto il 1 Settembre 2015 at 16:37

dove è il distributore automatico gratuito dei liquori ?

7voice
Scritto il 1 Settembre 2015 at 16:50

quando si scrive bisognerebbe domandarsi : xchè i dati americani ed altri sono reali ? questo mondo è falso , è bisogna solo chiuderlo ! il resto sono seghe mentali .

jesselivermore
Scritto il 1 Settembre 2015 at 18:16

vito_t@finanzaonline,

Quando il mib 40 tocca 5000
vienimi a trovare.

vito_t
Scritto il 1 Settembre 2015 at 18:36

jes­se­li­ver­mo­re@fi­nan­za,

vedo che hai pensato che mi riferissi a te …. , comunque volentieri, ma penso che a furia di bere alcolici ti sarà venuta la cirosi …….. così tanto per dare due numeri , ma tu sembri darli meglio …. a 5000 il nostro indice capitalizzerebbe meno di 100 miliardi contro un pil attuale di circa 1.550 , oh tutto può essere …. Ovviamente io la metto sull’ironia … e quella non deve mai mancare .. ciao ciao

michi81
Scritto il 1 Settembre 2015 at 20:33

jes­se­li­ver­mo­re@fi­nan­za,

Ok, ci sta, però con degli earnings attorno a 100 USD perché l’S&P500 dovrebbe quotare a 500? A meno di una violentissima riduzione della leva (ma potrebbe essere unicamente movimento intenso e di breve durata), fatico a pensare cosa potrebbe portare l’S&P a perdere un’ulteriore 75% con earnings in riduzione del 20% e al contempo una mancanza di attrattività del reddito fisso.

jesselivermore
Scritto il 2 Settembre 2015 at 14:31

vito_t@finanzaonline,

ciao vito

posso anche essere d’accordo con questa tua analisi…
pero immaginiamo di essere nel 2000 con un mib 40 che all’epoca era a 50.000 in piena euforia per la new economy e io ti dicessi….vedo un mib 40 intorno a 10.000 nel 2012, cosa avresti risposto?( il minimo nel 2012 è stato a 12000)

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