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Una buona notizia per i mercati finanziari

Scritto il alle 10:32 da Danilo DT

nice-day-for-marketEssendo per qualche giorno in vacanza, mi capita di andare a curiosare su internet le notizie più importanti per capire un po’ cosa sta accadendo. Ed ecco che subito (ed è bellissima la creatività di certi giornalisti) si vanno a cercare ed a trovare le giustificazioni per cosa accade sui mercati.
Quindi come mai si leggono brutti dati sul Giappone e, come detto, l’Empire State Manufacuring Index fa cilecca ed invece le borse tornano a salire? Ma per la Grecia ovviamente! O questo è quanto ci vogliono far credere:

Dalla Grecia al Giappone, passando per la Cina che continua a “giocare” con le valute. Nella settimana centrale delle vacanze estive gli scambi dei principali listini europei non sono a pieno ritmo e bastano poche oscillazioni per determinare l’umore delle sedute, gli spunti di rilievo però non mancano. Alla vigilia di Ferragosto l’Eurozona ha dato il via libera al piano di salvataggio di Atene da 86 miliardi, ma per lo sblocco dei fondi è necessario il voto positivo del Parlamento tedesco mercoledì prossimo: l’esito positivo pare scontato, ma il passaggio sarà fondamentale per far capire a Bruxelles e alla cancelliere Angela Merkel quanto si sia allargato il fronte dei falchi. (Source

Quindi praticamente le borse sono toniche grazie alla trattativa greca che, ormai è ampiamente digerita e, permettetemi, un affare di sicuro insuccesso. La stessa Merkel proprio ieri sera lo ha ammesso:

“La Grecia rappresenta una speranza e non una certezza che torni su percorso di crescita”

Anzi, la stessa Merkel si è lasciata sfuggire una grande verità: che la crisi immigrazione rappresenta il problema principale e non la Crisi Grecia (che ormai si sa che, comunque vada, sarà un insuccesso). Ma questa è un’altra storia. Ora aspettiamo il voto del parlamento tedesco che rappresenta un “pro-forma” e anche quello dell’ESM in arrivo mercoledì.

Il board dell’Esm si riunirà mercoledì prossimo alle 7 di sera per votare sul terzo piano di salvataggio alla Grecia. E’ quanto emerge da una lettera inviata dal ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, ai parlamentari tedeschi. Nella lettera Schaeuble chiede ai parlamentari di approvare il piano di aiuti da 86 miliardi di euro. (Source) 

Incredibile: persino Schaeuble fa da sponsor. Quindi c’è la volontà di chiudere la pratica e fine della storia. Ma permettetemi, sono cose stranote. Veramente i mercati hanno invertito la tendenza, dopo gli schiaffi di USA e Giappone, per le possibilità già note di una prosecuzione dell’iter per il salvataggio della Grecia? Nossignore. La verità sta altrove.

E’ una questione di matematica: l’Empire State Index crolla soprattutto a causa del Dollaro forte. Aumentare i tassi in questa fase di mercato significa, come detto, farsi un autogol inspiegabile. E finalmente gli analisti si stanno rendendo conto che i tassi non possono salire. Anzi… alcuni amici da Londra oggi mi hanno scritto in privato chiedendomi il parere su un imminente QE4.

Federal-Funds-Rate

Decisione molto aggressiva. Io al momento non ci credo. E’ una soluzione che potrebbe arrivare SOLO in caso di estrema necessità (e quindi di collasso). Significherebbe una totale perdita di credibilità per la FED, cosa che deve essere evitata assolutamente. Quindi al momento l’unica cosa chiara è un rimando “a data da destinarsi” dell’aumento dei tassi. Un messaggio che arriva chiaro agli operatori. Niente politica monetaria restrittiva. E questo è un buon motivo per far tornare il sereno sui mercati. Ripeto, sui mercati. Poi l’economia reale è un’altra cosa. basta guardare le commodities. Ieri il petrolio ha fatto registrare nuovi minimi. Segno che forse le cose non girano come dovrebbero.

SP-500-Returns-Following-Rising-Fed-Funds-Rate-1955-onwards-2015-05-22

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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1 commento Commenta
x_maurizio
Scritto il 19 Agosto 2015 at 23:14

Salve. Una cosina sul petrolio. Io al momento lascerei la questione del greggio un po a margine. Là si é scatenata una guerra per il mantenimento delle quote che non sta facendo prigionieri. Ne stavo leggendo un po’ su Bloomberg per capire per esempio se vale la pena entrare su un ENI o su un Saipem… ed eventualmente quando.
Insomma la questione della lotta per le quote é chiara. Tra l’altro c’è un intervista ad un tizio di Credit Suiss che è addirittura bullish sui prezzi del greggio da oggi a fine anno e lui non parla di “negatività” anzi parla di relativa positività e di una strategia che sta funzionando che tende a buttare giù il mercato… ma per scopi o motivi non propriamente “economici” (per lo meno non generali). Il problema vero sono le materie prime in generale che stanno davvero collassando e lí non c’è un Opec.
Cmq dicono che la Cina vuole trasformarsi in un’economia più di consumo… forse perché sono rimasti scottati da un periodo di immensa sovrapproduzione (anche se mai dichiarato… tipico dei Paesi comunisti: si cresce 9% quest’anno, anche se dobbiamo costruire autostrade vuote, aeroporti fermi e palazzi disabitati).
Quindi mi piacerebbe sapere: con un’economia cinese che punti più sul consumo chi é che produce!? Noi a costi Europei?!

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