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EUROTASSA: da Berlino l’idea per difendere l’Euro (e io pago!)
Ci mancava anche questa. Tra le tante cose che dobbiamo pagare, molto probabilmente dovremo aggiungere l’EUROTASSA.
Ma cosa sarà mai? Per certi versi è un primo segnale di Unione Fiscale. Una tassa che viene versata dai vari paesi a favore di un fondo che dovrebbe difendere i paesi facenti parte dell’Eurozona da eventuali crisi future. Leggete cosa è usito su Bloomberg.
Germany’s Spiegel magazine reported that Finance Minister Wolfgang Schaeuble is ready to forgo German tax receipts to a euro-region budget and is open to the idea of a euro-region finance minister levying a “euro tax.”
“The long-term creation of a separate fiscal capacity for the euro area is a proposal from the Five Presidents Report on the further development of the EU,” a finance ministry spokeswoman said by e-mail, commenting on condition of anonymity, in line with policy. “Discussions about this are only just starting.”
The report by the chiefs of five top EU bodies is divided into medium-term measures by 2017 that don’t require amendments and long-term goals through 2025, which include a fiscal capacity for the euro area. The ministry’s comment suggests that any hope for faster progress could be misplaced.
“Individual elements that are under discussion have to be seen in the overall context and require treaty amendments,” the spokeswoman said. “Talk of a euro tax in this regard is completely misleading.” (Source)
Andiamo con ordine. La prima cosa “anomala” che salta all’occhio è il progenitore di questa iniziativa. Colui che forse era profondamenta anti Europeista, se ne esce con una proposta che invece va molto a favore di una più profonda Unione Europea, mettendo un primo mattoncino indirizzato all’Unione Fiscale. Ma attenzione, non si tratta di una vera e propria nuova tassa. Infatti potrebbe essere chiesto agli stati di devolvere parte dei loro introiti fiscali a favore del suddetto neo fondo Salva Euro. Ma poi starà ad i vari paesi decidere come e dove attingere le risorse. Potrebbero versare una parte dell’IRPEF, oppure creare una nuova tassa ad hoc. Ma poco cambia, nel caso dell’Italia è difficile ipotizzare un NON inasprimento fiscale, visto che siamo sempre border line…
Insomma, le dinamiche vere sono ancora da decidere, compreso il metodo del conteggio, teoricamente deciso da Bruxelles, secondo il quale sarebbe prevista una particolare imposizione differenziata da paese a paese (visto che l’Italia è l’elefante nella stanza dei cristalli, dubito siano leggeri nei nostri confronti).
Secondo alcuni, la proposta a sorpresa di Schaeuble è decisamente europeista come detto. Politicamente MOLTO difficile da far digerire all’elettorato, compreso quello tedesco (la Merkel sarà molto attapirata?) ma un chiaro segnale di voler andare avanti sulle coordinate dell’Unione Europea.
Io la vedo più come un modo per proteggere certi interessi, visto che poi i pesi percentuali con cui verranno definiti i carichi fiscali, secondo me, non saranno “uguali per tutti”: E poi scusate ma… vi immaginate le dimensioni che dovrebbe avere questo nuovo Fondo Salva Euro per essere realmente efficace? Per qualsiasi cosa facciano, non riusciranno certo ad avere un fondo che possa proteggere dal rischio default di un paese come la Spagna, o ancor peggio l’Italia.
Attendiamo i dettagli e l’eventuale esecutività del progetto per poterlo giudicare meglio.
Intanto verrebbe da chiedere al Premier Renzi come si riuscirà realmente (COME DA SUE INTENZIONI) a diminuire la pressione fiscale nei prossimi anni in modo importante.
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Avevo letto la notizia nel week-end. Ci sono altri particolare che vale la pena menzionare:
– la task force sarà guidata (nientemeno) da Mario Monti (e qui secondo me casca il buon proposito… visto quello che ha fatto nel nostro Paese… buon teorico… ma poco pratico nel mettere in pratica e calcolare gli effetti collaterali);
– lo scopo è creare un budget comune europeo da utilizzare per smorzare le fluttuazioni economiche (buon proposito… che però lascia perplessi per chi è stato messo alla guida per realizzarlo);
– tra le ipotesi c’è addirittura un prelievo fiscale del 5% delle tasse dei singoli Paesi: se così fosse effettivamente il budget a disposizione sarebbe una cifra monstre. Lascia ancora più perplessi in tal caso il fatto che ci sia una minoranza di persone (spesso non elette… anche se potrebbe essere un plus!) a decidere come utilizzare tali risorse;
– rimane da risolvere il problema che si viene a creare: l’esistenza di fatto di due parlamenti federali in Europa (uno più grande ed uno ristretto con più ampi poteri di spesa). Evidente il controsenso… non solo a livello di conflittualità politica (visto che già con uno non è che ci sia questa grande unione di vedute… a giudicare dalle innumerevoli dichiarazioni date dai vari esponenti alla stampa… una che scredita quella appena detta dall’altro, screditando a loro volta l’istituzione europea in quanto “unione”.
Ciao Lampo, le tue precisazioni puntuali e corrette mettono ulteriormente a nudo la “stranezza” e la difficile irrealizzabilità di questa proposta.
Ma perchè non iniziare con un’armonizzazione del mercato del lavoro?
Perchè pensare sempre ed insistentemente al prelievo fiscale?
Avrai anche visto passare le mirabolanti notizie di calo della pressione fiscale in Italia, targate ISTAT guarda caso.
Una “vera pacchia” aprire un’impresa da noi…
Ma questi che si fumano? Come si permettono di insultare l’intelligenza delle persone?
Aahhh giá…
Un po’ di fumo e di mistificazione per far digerire la tassa sui condizionatori ed “il colpo grosso” del furto costituito dalla tassazione delle ereditá, sprattutto quelle in linea diretta…
Con la fantasia che abbiamo in Italia per creare nuove tasse (e quasi mai eliminarle… se non facendole rientrare dalla finestra con gli interessi)… forse sarebbe positivo per noi che ci sia un bilancio europeo! Quello che mi preoccupa sono le persone… che hanno messo alla guardia del forziere…
Un idea “europeista”?
Cioè un prelievo ulteriore rispetto al carico fiscale (lasciato in autonomia ai singoli stati) sarebbe un idea “europeista”?
A me sembra solo una polizza di assicurazione per il salvataggio del kulo della BCE, sistema target2 e governi collegati a fronte di ulteriori guai (già in vista per il Portogallo) sul debito sovrano.
Anche perchè se fosse una “struttura di armonizzazione per la tassazione” determinerebbe un carico insostenibile sugli altri paesi, nell’assoluta impossibilità di abbassare il carico fiscale sui paesi che ne avrebbero bisogno (leggasi Italia).
E siccome non credo alle favole, ivi compresa quella che Schauble voglia armonizzare alcunchè, si tratta solo dell’ennesima presa per il sedere.
…appunto… è quello che dicevo. La vogliono fare vedere come “europeista”. ma credo abbia radici molto diverse… Già solo dalla fonte che arriva la proposta…
ma perché non comincia Shauble a pagare la quota relativa allo sforamento del 6% del PIL relativo alla bilancia dei pagamenti della Germania.? al solito due pese e due misure!!!!!
Ma che autorità hanno a dare disposizioni sul nostro sistema fiscale e sulla nostra sovranità?
Ma chi li ha eletti questi personaggi che continuano a inserirsi in proposte che esulano dai loro ruoli?
Per diminuire le tasse, sanno già dove andarli a prendere:
http://www.ilgiornale.it/news/economia/governo-fa-cassa-sulle-eredit-tassa-sopra-i-200mila-euro-1155296.html
La mano tesa (da parte tedesca) sarebbero gli eurobond oppure l’ iva uguale in tutta Europa o l’ irpef. Invece nein. Invece le differenti aliquote continueranno a creare differenze…
paolo41:
ma perché non comincia Shauble a pagare la quota relativa allo sforamento del 6% del PIL relativo alla bilancia dei pagamenti della Germania.? al solito due pese e due misure!!!!!
Ma che autorità hanno a dare disposizioni sul nostro sistema fiscale e sulla nostra sovranità?
Ma chi li ha eletti questi personaggi che continuano a inserirsi in proposte che esulano dai loro ruoli?
MI permetto di aggiungere …. SOLO LORO ??? —- http://www.tradingeconomics.com/netherlands/current-account-to-gdp
hai ragione , ce ne abbiamo anche noi in odore di…. santità, eletti da personaggi per lo meno discutibili e non certo dal popolo.
La considerazione che faccio è che trovo nei vertici dell’EU una pletora di nuovi personaggi, fra l’altro sempre più numerosi, che tutti insieme, a partire da Juncker ( giullare della compagnia che ha spesso la punta del naso rossa perché bevicchia) , denotano una sudditanza continua alle prepotenze dei tedeschi che ormai si sono inseriti in ogni aspetto delle decisioni dell’unione ( unione: si fa per dire).
Quello di cui non si rendono conto questi scalda cadreghe è che il mondo sta girando ad una velocità vertiginosa e che i parametri che condizioneranno l’economia non saranno più quelli odierni ai quali continuano a tenersi abbarbicati (Monti di nuovo in businnes è un oltraggio all’intelligenza delle persone !!!) Sia sul lato della economia reale sia su quello della geopolitica gli eventi hanno preso strade che l’EU non riuscirà a percorrere sia per ignavia sia per incompetenza sia perché, ripeto, torna loro comodo essere sudditi di una Germania che si è addormentata e che, per puro egoismo, fa di tutto per difendere l’attuale status quo.
Il discorso è lungo, ma avremo occasione di tornarci sopra.
giandino@finanzaonline: Invece le differenti aliquote continueranno a creare differenze…
immagino che indagando su tutti i tipi d’imposte in europa salterebbero fuori enormi differenze, ad es. ho indagato sulla fiscalità degli immobili in spagna sul loro sito delle imposte per una valutazione personale, scoprendo che in spagna, i proventi dell’affitto sono reddidi da capitale immobiliario, a tassazione quindi fissa a differenza che da noi che come noto si tratta di proventi da includere nel reddito complessivo. per inciso non serve a nulla la competività fiscale spagnola per il residente italiano, siccome il trattato di doppia imposizione non serve a un fico secco, e i vantaggi se li mangia il fisco italiano.Mi risulta assurda un Europa con fiscalità differenziate, e non vedo svolte in direzione di un’uniformità
Visto che quando si entra nel merito delle riforme “europeiste” si capisce subito che non vanno nella direzione che il termine “europeista” ha per il comune cittadino ma nella direzione del vero significato del termine “europeista”, cioè quello inteso da chi in Europa comanda?
Visto che non solo in Italia, ma anche in Europa, si mettono al potere persone discutibili (non scrivo il termine che penso per non ricevere querele)?
Visto che in Europa non ci sono più interessi comuni ma solo interessi divergenti?
Visto che all’Europa interessano solo i soldi?
Qui è proprio il caso di iniziare seriamente a pensare a una EXIT STRATEGY per questa robaccia di UE che non sta in piedi, prima che sia troppo tardi.
Ci hanno provato a fare l’Unione Europea, non ci sono riusciti, amen.
Si può tenere quel qualcosa di buono che c’è, ok, qualche alleanza, qualche collaborazione, un po’ di formalità in meno per lo scambio di merci e di persone, e basta. Qui bisogna tornare indietro, perchè andare avanti è impossibile. Anche perchè la nostra (e non solo la nostra) Costituzione non lo permette e non lo permetterà mai.
E che … tassa. Non c’è modo migliore per iniziare la settimana. Dai facciamoci un caffè. Ciaooo.