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BORSA USA: strane illogiche incongruenze
Può la borsa USA mantenere tendenza o prezzi attuali, con un evidente rallentamento del PIL USA e degli utili societari delle società quotate?
Molto spesso mi capita di ricevere delle email dove mi viene chiesto come è possibile che il quantitative easing riesca a far gonfiare le borse. In realtà la domanda è più che lecita in quanto l’affermazione sopra citata contiene delle inesattezze. Infatti non dobbiamo pensare che la FED o in futuro la BCE si metta a comprare direttamente titoli in borsa. In realtà la bolla sugli assets, e quindi la bolla speculativa su tutto quello che si vede salire quando ci troviamo con questa manovra di politica monetaria espansiva, non è che una conseguenza. E’ vero che con il QE si spingono gli investitori a rischiare di più e quindi a comprare più azioni, ma è altrettanto vero che a muovere le borse sono sempre e fondamentalmente gli UTILI SOCIETARI. E sono proprio gli utili ad aver reso quindi “difendibili” le performance dei mercati azionari a stelle e striscie. Guardate questo grafico: mette a confronto il trendo dello S&P 500 e gli utili per azione nel corso degli ultimi 50 anni.
Ovviamente c’è della volatilità, ma è indiscutibile ed indivisibile il legame tra questei due grafici.
Grafico SP500 e utili per azioni nella storia
Per il mercato USA, quindi, il merito del QE è stato quello di contribuire effettivamente ad un vertiginoso aumento degli utili societari. Insomma, il QE ha drogato ed ha ottenuto i suoi obiettivi. Chiaramente ci sono tutti gli effetti collaterali e le incombenze legate all’exit strategy, ma di questo parliamo già sempre. Il primo grande problema, per l’Europa, sarà riuscire a trasmettere, proprio come negli USA, gli effetti del QE all’economia reale. Cosa possibile in un’aggregazione farlocca. Come sapete ho i miei forti dubbi, ma questo non è l’obiettivo di questo post.
La cosa che occorre capire è se la borsa USA potrà mantenere il trend di crescita, o quantomeno queste quotazioni, in vista di un peggioramento degli utili societari.
Nelle ultime settimane infatti, c’è stata una brusca correzione al ribasso le stime di crescita del PIL per il primo trimestre, e questo va aggiungersi ai timori sul fatto che la Fed è pronta ad annunciare l’aumento dei tassi di interesse nel 2015.
Il grafico qui sotto, prelevato dal sito del FT, illustra alcune revisioni (la maggior parte al ribasso) sul PIL USA di alcune delle principali banche d’affari USA
Tutti, chi più chi meno, sono concordi su un rallentamento evidente dell’economia USA, Una frenata che per forza di cose avrà anche effetti sull’andamento degli utili societari.
Quindi, riprendendo il grafico in apertura, e conoscendo bene la correlazione tra PIL USA, utili societari e trend dello SP 500, la domanda posta in apertura di articolo necessita di qualche analisi approfondita. E quantomeno deve far sorgere il dubbio a tutti su quale potrebbe essere la tendenza delle borse Usa nei prossimi mesi e quale effetto potrebbero subirne le altre borse globali, soprattutto nel caso in qui il QE non producesse gli effetti sperati sull’economia reale.
Chiudiamo con questo grafico. Le previsioni degli EPS che oggi, teoricamente, la borsa sta scontando sulla borsa USA.
Domanda: il mercato, oggi, quanto sconta un raffreddamento dell’economia USA ed un eventuale frenata degli utili aziendali?
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Caro Dream, che bello il tuo garfico SP500 versus EPS…vedrai che qualcuno te lo copierà in quache altro blog. E’ evidente la correlazione? Certo che si! mi piacerebbe sullo stesso grafico vedere anche il grafico del PIL USA (è possibile?). Sarebbe interessante sapere chi nei punti di svolta primari (due massimi area 1530 e due minimi area 700) ha svoltato prima tra lo SP500 e EPS. Se poi ci aggiungiamo anche il PIL avremmo un aiuto per rispondere alla tua Domanda: il mercato, oggi, quanto sconta un raffreddamento dell’economia USA ed un eventuale frenata degli utili aziendali?
La mia risposta, guardando i grafici, è che per il momento non sconta una mazza di raffreddamento (al massimo uguali ai precedenti).