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WALL STREET: “The trend is always your friend”
GUEST POST – Lo SP500 mantiene al momento il quadro positivo. I Large Traders tornano sui loro passi e…la festa può continuare. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali hanno purtroppo riconfermato che le loro dinamiche sono ancor’oggi interamente ascrivibili a fenomemi aventi natura prettamente monetaria, e svincolate da ogni relazione con gli andamenti dell’economia reale.
Lo scenario intermarket, infatti, ha registrato, sul piano valutario, una nuova impennata delle quotazioni del dollaro Usa, che ha fatto scivolare il rapporto di cambio EURUSD sotto quota 1,12. La forza del dollaro, che negli ultimi 12 mesi si è rivalutato di circa il 20 %, ha celato per mesi, in termini reali, il drammatico e concomitante calo delle quotazioni delle commodities, che a sua volta segnala con forza il pericolo di un’ulteriore rallentamento delle prospettive di crescita dell’economia reale. Pericolo deflattivo reso peraltro molto evidente dagli ultimi dati sull’inflazione Usa, ove il CPI segna un inverosimile – 0,2 %, ed il PPI un inusuale – 0,1 %. Pericolo, che trova conferma ulteriore negli accadimenti che si registrano sul mercato obbligazionario. I rendimenti sui titoli decennali Usa registrano, infatti, anche in quest’ultima settimana, un calo di 11 bps, fissandosi a quota 2 %. Ancor peggio i rendimenti sul bund tedesco che registrano un calo settimanale di 4 bps, a che segnano un miserevole 0,33 %. E’ pertanto del tutto evidente che le politiche monetarie espansive, attuate ormai da anni su scala globale, se hanno contributo a salvare dal crack il mondo della finanza, non hanno sinora determinato alcun processo virtuoso sul piano dell’economia reale. Un’ultima riprova di tale assunto è testimoniato dalle sfavillanti performance registrate, negli ultimi 2 mesi, dai mercati azionari europei, che ci fanno temere e presagire che anche qui il QE avrà, come già accaduto altrove, effetti soprattutto finanziari e non reali.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 49.988
Large Traders : + 21.519
Small Traders : + 28.469
Si riconferma, pertanto, la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa affermatasi negli ultimi 4 mesi. In quest’ultima ottava le movimentazioni dei diversi operatori risultano tuttavia più consistenti, ossia pari a 15.817 contratti. Inoltre, a differenza delle precedenti 3 settimane, le movimentazioni del mercato dei derivati segnano una nuova direzione. Infatti i Large Traders, tornano nuovamente sui propri passi, cedono l’intero lotto dei 15.817 contratti long, e quasi dimezzano l’entità della loro posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, non si lasciano incantare, ed acquistano solo un’esigua quantità del lotto in vendita, pari a 438 contratti long, confermando la loro attuale non esuberante posizione Net Long. I Commercial Traders, infine, dopo alcune settimane di palese disimpegno, prendono per l’ennesima volta atto che i mercati azionari Usa soffrono non appena manchi il carburante della liquidità derivante dal QE, ed acquistano quasi per intero il lotto di contratti long venduto dai Large traders e riducono di conseguenza la loro abituale, posizione di copertura Net Short.
Nelle scorse settimane avevamo manifestato il nostro scetticismo sulle prospettive dei mercati azionari Usa, che vedevano come protagonisti assoluti i Large Traders, che non a caso registrano un grave gap di performance annua rispetto a quelli europei. Le inverse movimentazioni di quest’ultima settimana mi inducono invece a ritenere che nel prossimo futuro l’attuale decoupling tra le due sponde dell’Atlantico tenderà se non a ridursi quantomeno a stabilizzarsi. L’imminente inizio del QE europeo, infatti è già stato in gran parte scontato dai mercati azionari del Vecchio Continente.
L’azionario europeo ed italiano resta, comunque, ancora da preferire, e personalmente cercherò di tradarlo con il mio trading system che, come ben sapete, si propone di sfruttare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato nelle pregevoli ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed i cui presupposti scientifici sono illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima buona settimana, il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua ampiamente positiva, pari al + 18,83 %. Inoltre, come già accaduto del biennio precedente, la performance del mio portafoglio si conferma superiore a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari invece al 17,94 %. Ciò ci da un’ulteriore conferma circa la bontà dell’approccio teorico ed operativo utilizzato. Questa settimana, per rimanere in trend con le movimentazioni degli indici e dei settori in corso sul nostro mercato, la composizione del mio portafoglio subirà delle ulteriori variazioni. Gli eventuali interessati possono, se lo desiderano, consultare gratuitamente l’evoluzione settimanale del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ sul mio sito.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas
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