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Banche USA e Rischio Sistemico: le mine vaganti del sistema
Capita anche che il Governo USA provi tramite ad un’agenzia governativa, a tastare il polso al sistema bancario USA e nella fattispecie cercare di capire quali banche USA rappresentano un vero rischio sistemico.
In passato ho spesso parlato di questa problematica, e con l’occasione ci sta un bell’aggiornamento, senza poi dimenticare che negli ultimi anni, grazie anche ad un clima di mercato particolarmente favorevole, il sistema bancario ha “carcato la mano” sui rischi ed ha ripreso ad aumentare la sua esposizione utilizzando anche artifizi vari, quali leva e derivati.
L’analisi riportata nel report governativo che ritroverete in coda a questo post, ha dato quasi un esito scontato confermando la leadership assoluta della banca JP Morgan Chase, un istituto di credito che rappresenta un qualcosa di più di un semplice rischio sistemico.
Intanto però notiamo alcune caratteristiche di questa classifica.
Troverete l’esposizione netta (con metodologia “Basilea III friendly”), e qui JPM primeggia già alla grande.
Di grande interesse è poi l’indice di sostituibilità: si intende quell’indice che misura il grado di difficoltà che si avrebbe in caso di fallimento della banca. E ovviamente con JPM sarebbe un gran pasticcio.
E poi attenzione all’indice di complessità legato soprattutto alla struttura di prodotti detenuti OTC che sono di difficile negoziazione in caso di mercato in difficoltà. E qui JPM ha un portafoglio titoli pari a circa il PIL mondiale. E scusate se è poco.
Il tutto poi condito con condizioni di Core Tier 1 che meritano un po’ di attenzione…
Ma non siamo qui per fare il processo a JP Morgan Chase, guardate che cosa ci racconta il grafico dell’esposizione in prodotti OTC rispetto a quella che l’esposizione totale. Qui abbiamo una sorpresa. Non è più JPM che domina ma Morgan Stanley.
E chiudiamo con il grafico che mette in evidenza le banche più interconnesse a livello internazionale e che quindi risultano più pericolose per il sistema. Sul podio JPM, poi Citigroup e poi Bank of America (BAC). Ma occhio anche a Morgan Stanley.
Ma son certo che qualunque di queste banche, in caso di rischio default, con più o meno esposizione internazionale, manderebbe tranquillamente in tilt il sistema.
Preghiamo che tutto continui a filare liscio come l’olio….
Per visualizzare il report, cliccate QUI.
STAY TUNED!
(Clicca qui per ulteriori dettagli)
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OT
Un consiglio per reggere la situazione, mai rinunciare al senso dell’umorismo.
Pure la CIA si è messa il cappellino di stagnola in testa, accusano i russi di cambiare volutamente il clima.
http://www.zerohedge.com/news/2015-02-17/forget-hacking-cia-accuses-russia-manipulating-worlds-weather