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FED: no all’aumento tassi. Ma doveva aumentare?
Daily Briefing: Federal Reserve, Tassi di interesse e dati macro
Tutto come previsto. La Federal Reserve non tocca i tassi di interesse. Ma la cosa che mi fa sorridere sono i soliti commenti dei giornali:
“il mercato però si aspettava un rialzo dei tassi, il che sarebbe stato visto in chiave positiva in quanto un rialzo dei tassi avrebbe significato un aumento dell’inflazione e quindi crescita economica forte e concreta.”
Certo è che se Bernanke ieri avesse alzato i tassi, e poi le borse fosero scese, i giornali avrebbero scritto:
“l’intervento di Bernanke è viso negativamente in quanto un rialzo dei tassi, con un’inflazione ancora così debole ed una crescita non totalmente convincente, rischia di falcidiare la futura crescita economica.”
Questo mio discorso sta a significare una cosa: sui tassi di interesse non c’è da fare un bel niente per il momento e qualsiasi cosa si decida, viene preso come scusa per giustificare un qualcosa che avviene sui mercati, una correzione o un rally. Se non è fantafinanza questa.
L’unica cosa che per me resta certa è l’incertezza. E su questo non si discute. Gli elementi che “cozzano” sono molteplici e parlare di fine crisi è assolutamente prematuro.
Sulla scia dei dati delle scorte DOE, invece, il petrolio è stato decisamente volatile. Guardate infatti la grande volatilità intraday dell’intermarket.
Grafico intraday intermarket
Scattano le prese di beneficio sull’equity e sul petrolio e contemporaneamente sale nuovamente il Dollar Index accompagnato dei Governativi USA.
Dati macro
E oggi…ricomincia la tiritera sulla disoccupazione. E quindi il momento si fa nuovamente importante. Siccome, secondo me, none siste ripresa con disoccupazione in aumento, è sempre importante monitorare da vicino l’andamento delle richieste dei sussidi di disoccupazione e l’andamento del tasso disoccupazione USA.
STAY TUNED!
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Grafici by Bloomberg. Per ingrandirli basta cliccarci sopra.