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Argentina: Corte Suprema conferma le sentenze, default più vicino
Rischio default Argentina nuovamente presente. Sia se rimborsa l’hedge fund, sia in caso contrario.
Negli ultimi giorni lo scenario fatato del RISK ON sta iniziando a scricchiolare. A parte le note vicende di cui parlo giornalmente, in merito a spread, volatilità e quant’altro, è necessario fare un aggiornamento di quanto sta accadendo in Argentina.
Come è noto, l’Argentina non vive di suo un momento proprio idilliaco. Inflazione alle stelle (il paese dichiara un ufficiale tasso di inflazione pari al 12%, In realtà il tasso inflazione è MOLTO maggiore), moneta locale (peso argentino) che vale sempre meno contro Dollaro, con tanto di fiorente e “liquido” mercatodei cambi in nero, conti pubblici disastrosi, riserve ridotte al lumicino.
Insomma, un paese che è tutto fuorchè solido.
Oltre a tutte queste problematiche c’è n’è un’altra che non possiamo sottovalutare, ovvero quella famosa causa di cui abbiamo parlato copiosamente in questo post.
Nelle ultime ore è arrivata al sentenza della Corte Suprema USA, la quale ha RESPINTO il ricorso di Buenos Aires sulla sentenza del tribunale di New York che imponeva all’Argentina di pagare la cifra di 1.3 miliardi di USD ai fondi hedge che non avevano aderito al concambio.
WASHINGTON/BUENOS AIRES, 16 giugno (Reuters) – La Corte suprema degli Stati Uniti boccia l’appello dell’Argentina contro gli hedge fund che si sono rifiutati di accettare la ristrutturazione del debito dopo il default del 2001-2002.
I giudici americani hanno confermato le sentenze dei tribunali di grado inferiore che hanno ordinato a Buenos Aires di pagare 1,33 miliardi di dollari ai detentori di vecchi bond, gli investitori che hanno respinto le due proposte di ristrutturazione del 2005 e del 2010.
L’Argentina si è fino ad ora rifiutata di pagare e, se dovesse insistere in questa posizione, le autorità degli Stati Uniti potrebbero impedirle di pagare le cedole sui bond ristrutturati.
Di fatto si apre la strada di un nuovo default da qui al 30 giugno, quando sono in programma i pagamenti su titoli regolati a New York.
L’Argentina aveva dichiarato default su 100 miliardi di dollari.
Bond Argentina 2024 in USD
In un amen ecco che il mercato si ricorda che l’Argentina non è la Svizzera e che il rischio ha anche un peso ed un valore. Morale, in pochissimo tempo ecco i CDS sull’Argentina che lievitano rapidamente in area 1800 punti e lo spread coi govies USA decolla a 800bp.
Ma questo non è che l’inizio perché la sentenza è il preambollo del default Argentina. L’ennesimo, 13 anni dopo quello del 2001.
CDS Argentina
Ora quindi aspettiamo gli eventi. Se l’Argentina non pagherà i possessori dei bonds non ristrutturati, le banche che dovranno pagare gli interessi sui bond rinegoziati potrebbero ritrovarsi costrette a NON pagare i possessori delle obbligazioni. Automatico a quel punto il default.
Altrimenti, se pagano gli hedge funds, a quel punto si apre la seconda questione. Tuti gli altri possessori di bonds di rivolgeranno a Buenos Aires chiedendo la restituzione del nominale. Ed è palese che l’Argentina non ha i soldi per ripagare tutti.
Comunque vada, non finirà bene, secondo me.
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PS: ARGENTINI ED ITALINIANI… UNA FACCIA UNA RAZZA… 🙄 🙄 🙄
Ma non erano i greci?
Ma non possono fallire? Hanno la loro valuta locale!
Danilo DT: Ma non possono fallire? Hanno la loro valuta locale!
Una battuta di questo tenore per ridicolizzare le teorie degli altri da te non me la sarei aspettata…
gainhunter: Una battuta di questo tenore per ridicolizzare le teorie degli altri da te non me la sarei aspettata…
Addirittura? Io nn diricolizzo nessuno per la cronaca. Ho semplicemente riportato quanto continuano a ribadire tanti sostenitori del ritorlo alla Lira. O forse sbaglio? Infatti per loro l’Argentina non ha già fatto default. Non ti pare? Io ho sempre rispettato tutti, molti invece non hanno rispettato il mio di punto di vista. Ma questa è un’altra storia.
E allora mettiamola cosi, stemperiamo le polemiche e chiedo scusa per una battuta che non era una battuta
..si Danilo, erano i Greci, la frase è anche citata nel film “Mediterraneo” film per me stupendo!
Una faccia, una razza. La Grecia, l’Italia e la passione per l’umanità
Il detto popolare “una faccia, una razza” accomuna greci e italiani evidenziando le similarità tra i due popoli ed anche se l’associazione più appropriata sarebbe, probabilmente, tra i Greci e gli abitanti della Magna Grecia… MA QUANDO SI TRATTA’ DI MAGNA’…. ITALIA, SPAGNA, ARGENTINA… ETC ETC.
Danilo DT: Addirittura? Io nn diricolizzo nessuno per la cronaca. Ho semplicemente riportato quanto continuano a ribadire tanti sostenitori del ritorlo alla Lira. O forse sbaglio? Infatti per loro l’Argentina non ha già fatto default. Non ti pare? Io ho sempre rispettato tutti, molti invece non hanno rispettato il mio di punto di vista. Ma questa è un’altra storia.
E allora mettiamola cosi, stemperiamo le polemiche e chiedo scusa per una battuta che non era una battuta
Mi scuso Danilo forse mi sono spiegato male. Il buonanotte non era ironico mancava 1/4 a mezzanotte ( erroneamente ho ommesso il CIAO ) e con il mio intervento non volevo assolutamente dibattere sulla questione euro si/no. Notavo semplicemente che tale crisi sia ” innescata ” guarda caso da un tribunale USA e per me per distogliere l’attenzione da qualcosa di più ” serio ” (?) ## Come siam messi in iraq? e il petrolio come sta? e in ukraina e il gas? ## La prossima volta per distogliere ancor più l’attenzione che si fa?– domani un altra bella multa miliardaria a qualche banca europea– Comunque devo darti ragione sugli USA: Ma non possono fallire? Hanno la loro valuta locale! 😆 Ciao.
Ciao Kry! In realtà Danilo aveva risposto alla mia critica 😉
Ok.
Permettimi di spiegarti il perchè della mia uscita. Ormai su euro sì/euro no si sono formate due fazioni, e mentre anni fa si poteva discutere tranquillamente, ognuno con le proprie posizioni e i propri dubbi, come abbiamo fatto qui, ora che l’argomento è diventato mainstream ci si tirano frecciatine e le posizioni sono o bianco o nero, specialmente se viste dall’altra parte.
Quindi, no, i sostenitori del ritorno a una valuta nazionale non dicono che con una valuta nazionale lo stato non può fallire, semplicemente perchè nella storia gli stati sono sempre falliti con la propria valuta, semmai tanti sostengono che non è automatico che tornando alla lira l’Italia fallirà, al contrario di molti sostenitori dell’euro, secondo cui ci sarà una relazione diretta tra ritorno alla lira e default. Sono due cose un po’ diverse.
Così come è diverso uscire unilateralmente oppure uscire tutti insieme di comune accordo oppure trovare altre soluzioni per ripristinare la flessibilità dei cambi. E ancora, uscire è diverso da “stampare”, e infatti c’è chi propone, per far muovere l’economia, di introdurre dei buoni per pagare le tasse pur restando nell’euro.
Su un altro sito c’è un tale che per sostenere che i problemi dell’Italia vengono solo dall’Italia, ormai come in una litania in ogni post deve sfottere chi accusa la Germania e chi critica l’euro, come se queste tre cose si autoescludessero. Ecco, la tua uscita mi ha ricordato quel tale, e non vorrei che a lungo andare il mio blog preferito, cioè il tuo, prenda la stessa piega.
Spero che tu la prenda come una critica costruttiva.
Ma forse ho solo frainteso, e allora chiedo venia.
La questione euro sì o euro no è una banalizzazione da stadio.
L’adesione all’euro è solo un aspetto, di un “errore” – chiamiamolo così – strategico molto più ampio e che riguarda tutti gli aspetti della politica estera ed economica nazionale intesi come interessi generali del popolo italiano.
Dalla fine di WW2 abbiamo la teleguida che ha imposto più volte politiche economiche e nazionali contrarie ai nostri interessi,
Con l’ulteriore degrado della classe dirigente sia morale che di capacità politica non sono più nemmeno in grado di fare i furbi.
Vogliono essere “accettati” nei salotti buomi ed essere “affidabili” e richiamara gli “investimnti”, sì, della speculazione globale sul nostro patrimonio obbligato alla svendita.
Il tappeto rosso gli fanno, pacche sulle spalle e risate dietro.
Sono dei perfetti coglioni. Si vede pure. Lo capisce chiunque. Almeno si mimetizzassero.
Comunque non abbiamo deciso noi. Consolatevi.
Che sia diventata una banalizzazione da stadio, concordo.
Che lo sia in sè, no. Io credo (basandomi sui vari dati che ho visto) che l’adozione della moneta unica sia stato l’elemento discriminante che ha portato alla perdita di fette più o meno grosse di pil per tutti gli stati dell’eurozona tranne uno, quindi è un discorso che vale per tutti, anche Olanda e Finlandia, secondo gli ultimi dati (era previsto, sta succedendo). Io ne faccio una questione europea, non solo italiana.
Poi, che sia solo uno di una serie di problemi e che gli interessi del popolo sono molto lontani dalle decisioni prese nei vari ambiti, su questo non c’è dubbio.
Spero di non aver frainteso anche te, altrimenti è meglio che me ne torno in letargo 🙂
La questione al momento non e’ tanto di sovranità monetaria o debito in valuta estera, ma più attinente al diritto.
Puo’ una corte di un paese A impedrie a un paese B di pagare interessi sui propri bond negoziati nel paese C ?
Guarda, lasciamo perdere perchè qui mi sa che ci siamo incasinati da soli con una serie di fraintendimenti.
Il mondo è già abbastanza difficile così… 🙂
Ma tu guarda da dove parte tutto, dal centro del potere , dagli usa. Come siam messi in iraq? e il petrolio come sta? e in ukraina e il gas? Mo vediamo dai dal cilindro facciam uscire l’argentina e domani un altra bella multa miliardaria a qualche banca europea. Gira la ruota, giraaa. Buonanotte Danilo.