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G2: CINA e USA nuovi poli economici verso il G5
I tempi del duopolio USA-URSS sembrano lontani. I mercati cambiano, le persone anche. E così in questi giorni abbiamo assistito ad un avvenimento che potrebbe essere storico.
Obama, persona tutt’altro che stupida, ha capito perfettamente che se gli USA vogliono mantenere la leadership economica mondiale, o per lo meno cercare di mantenerla, devono per forza di cose cercare dei compromessi con la super potenza cinese, destinata in modo evidente a diventare la nuova dominatrice dei mercati globali.
E lo fa quasi sottovoce, cercando un dialogo strategico-economico che fino a qualche anno fa era inimmaginabile. Anche perché, non dimentichiamolo mai, la Cina ha tutte le ragioni per poter dire al sua. E non solo per una forte ed inarrestabile crescita economica, ma anche perché buona parte del debito pubblico USA è in mano alle riserve cinesi. Assolutamente evidente, quindi, le potenzialità destabilizzanti che la Cina ha sul Dollaro USA e sul valore dei Treasury Bonds.
Secondo Obama Il futuro del pianeta dipenderà in gran parte dalle decisioni delle due superpotenze e l’inquilino della Casa Bianca invita la Cina a cooperare per una risposta globale per un futuro energetico «pulito, sicuro e prospero».
E’ chiaro, questo è stato una sorta di G2 (un “G” che segue quello de L’Aquila, il G8) di un’importanza prospetticamente parlando molto grande. Un inizio ad un colloquio che diventerà sempre più serrato, dove vedremo fino a che punto la super potenza USA riuscirà a imporre le sue condizioni.
Un G2 che vale come 100 G8
Mi sbaglierò, ma voglio provare a dire che ne penso.
Ho avuto l’impressione di vedere l’incontro del G8 de L’Aquila come un incontro quasi “informale” dei potenti che si trovano per prendere un caffè in compagnia. E lo dico anche pensando a dove il nostro presidente del Consiglio voleva farlo originariamente. Ricordate? La Maddalena, Sardegna.
Puzzava enormemente di operazione ”vacanza All Inclusive”, quasi una pacchianata per farsi belli e per cercare di rilanciare il turismo a livello d’immagine. Anche perché, se dobbiamo essere sinceri, quando si parla di G8 spesso mi domando che ci fa l’Italia in quel club “d’eletti”. Forse per la storica amicizia con gli USA. Forse per la sua posizione strategica nel Mar Mediterraneo. Forse per il numero di nostri abitanti. Ma se si vogliono fare le cose serie dal punto di vista economico, il signor Obama non deve venir a parlare al Silvio Nazionale, ma a chi veramente muove a livello globale, e soprattutto con tutte quelle economie dei paesi emergenti che in futuro diranno la loro, con un impatto a livello geopolitica non indifferente.
Ma questo secondo me non è che l’inizio.
Un G2 che porterà al G5
Gli USA hanno cercato un primo grande interlocutore, ma alla fine sarà inevitabile il G5: Usa+Cina+Brasile+India+Russia.
In sintesi USA + BRIC. E’ il risultato più logico in assoluto. E questo Obama lo ha capito.
Si accettano scommesse. Entro al fine dell’anno il nuovo G5 prenderà corpo.
STAY TUNED!