Euro sempre forte malgrado le dichiarazioni della Bundesbank. Ecco perché.

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

Analisi delle anomalie sulla corretta valutazione del cross EuroDollaro, la correlazione coi i tassi di interesse e le motivazioni che spingono al rialzo le quotazione del cross EUR USD.

Non sono bastate le solite promesse di Mario Draghi, questa volta supportate dalle dichiarazioni di Weidmann, dove non si esclude nelle prossime puntate l’impiego del quantitative easing europeo (ma con sottostanti non titoli periferici ma bond di alta qualità).
L’EuroDollaro continua imperterrito la sua corsa vero area 1.40 anche se in uno scenario che definirei non così evidente.
Tanto per cominciare il grafico. Come potete vedere, nel breve periodo l’Euro ha rotto la media mobile a 21 giorni e la resistenza dinamica verde (1) per poi andare ad appoggiarsi su un supporto dinamico ex resistenza dove è rimbalzato (2).

Grafico EuroDollaro

Ora siamo sempre sotto la media mobile a 21 giorni e la tendenza è per lo più laterale. Perde quindi quello smalto “bullish” ma non è assolutamente diventato bearsi, malgrado le dichiarazioni sopra esposte.

La grossa anomalia la troviamo in ambito di rendimenti. Infatti come potete vedere da questo grafico, c’è sempre stata un forte correlazione tra il differenziale di rendimenti dei bond USA e bond Eurozona (nel grfico qui sotto in giallo). Questa correlazione ultimamente è saltata. Di per se rappresenta un elemento illogico in quanto, in ambito carry trade, viene sempre premiata la valuta che rende di più. In questo momento contano altri fattori. Ovviamente:

1 – la politica monetaria,

2 – la bilancia dei pagamenti e soprattutto

3 – i flussi finanziari.

Infatti è arcinoto che molti denari, in arrivo da Asia ed USA, escono da altri mercati (emergenti) per essere investiti in Europa. Questo non può che far lievitare l’Euro, anche se il nostro modello di valutazione colloca il cross EURUSD quanto meno ad un 9% sotto le quotazioni attuali. In altri termin, la vluatzione del cross EUR USD sarebbe coerente con un differenziale a favore del Bund pari ad almeno +0.25. Invece il differenziale è a -0.087. Incoerente.
Ma attenzione, se guardate il grafico noterete che poi, questi eccessi tendono a rientrare riportando la correlazione ad un maggiore equilibrio Ed è quello che mi aspetto capiti anche con l’Euro.

From Wall Street Journal

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Danilo DT

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7 commenti Commenta
Scritto il 26 Marzo 2014 at 12:13

Intregrato con grafico in coda.

paolo41
Scritto il 26 Marzo 2014 at 12:51

ma siamo sicuri che, come è successo negli USA, un’eventuale QE europeo non sia necessario per aiutare le banche con attivi “marci”????? credo che anche le banche tedesche non scherzino affatto in termini di assets “tossici”…..

gilles27
Scritto il 26 Marzo 2014 at 15:42

paolo41,

…se le banche tedesche non scherzano affatto in termini di assets “tossici”
….credo che le banche Italiane (specialmente le piccole) debbano essere ottimiste e vedere il bicchiere mezzo pieno. PECCATO CHE è PIENO DI CACCA!!! 😆 😆 😆

.

john_ludd
Scritto il 26 Marzo 2014 at 15:43

Dove siete stati in questi 20 anni ? Perchè se il QE fosse utile, il Giappone non avrebbe avuto deflazione x 20 anni. Se fosse utile la crescita economica USA sarebbe sensibilmente superiore al tasso di crescita della popolazione e invece… Il QE non serve a nulla perchè il denaro è endogeno, viene fabbricato dalle banche, è l’accensione del credito che crea il deposito e non viceversa. Le banche centrali inoltre non comprano titoli governativi dai privati ma solo da banche e in cambio danno riserve ma le banche NON prestano le riserve che sono una mera posta contabile e in un certo qual modo pure ci rimettono dato che sulle riserve non percepiscono interesse. Tutto questo è arci noto da circa 50 anni eppure si fa finta di niente. Le banche non prestano perché sono cattive dato che prestare è il loro mestiere e l’unico modo per fare quattrini. Non prestano perché non c’è domanda di credito “buono”, perchè il reddito mediano reale è in calo da 20 anni, perchè le opportunità di investimento privato si contraggono e non il contrario. L’ignoranza regna sovrana, i giornali sembrano copie in peggio della Pravda, le TV copiano tele Bulgaria dei bei tempi e nella più beduina idiozia ci si avvicina ogni giorno al punto zero. Tutto straordinariamente banale e prevedibile. Il ciclo economico malaticcio americano è in corso da 56 mesi, tra i più lunghi di sempre. La prossima recessione è vicina non lontana e senza Joe l’obeso il cui tasso di risparmio è ormai zero, l’economia tutta export dell’Europa a trazione integrale quattro si schianta da 9000 metri. Se poi consideriamo che i cinesi sembrano gli unici intenzionati a fare qualcosa di serio per sgonfiare le bolle finanziarie e per nulla intenzionati a nuove manovre di stimolo, l’ottimismo di questi giorni mi sembra un tantino esagerato. E così mentre turbo Abe inizia a fare i conti con una terapia che non funziona, l’euro resterà forte ancora per un pò, poi tutto in una volta BUM ! finirà. Approfittatatene sin che siete in tempo, non mettevi a piangere e a battere i piedi per terra quando il momento arriverà e “non lo avrete previsto”.

gilles27
Scritto il 26 Marzo 2014 at 15:53

john_ludd@finanza,

….PAROLE SANTE!
e come dio io: LA FESTA è FINITA, FALLIAMO IN PACE.

jesselivermore
Scritto il 26 Marzo 2014 at 18:28

john_ludd@finanza:
Dove siete stati in questi 20 anni ? Perchè se il QE fosse utile, il Giappone non avrebbe avuto deflazione x 20 anni. Se fosse utile la crescita economica USA sarebbe sensibilmente superiore al tasso di crescita della popolazione e invece… Il QE non serve a nulla perchè il denaro è endogeno, viene fabbricato dalle banche, è l’accensione del credito che crea il deposito e non viceversa. Le banche centrali inoltre non comprano titoli governativi dai privati ma solo da banche e in cambio danno riserve ma le banche NON prestano le riserve che sono una mera posta contabile e in un certo qual modo pure ci rimettono dato che sulle riserve non percepiscono interesse. Tutto questo è arci noto da circa 50 anni eppure si fa finta di niente. Le banche non prestano perché sono cattive dato che prestare è il loro mestiere e l’unico modo per fare quattrini. Non prestano perché non c’è domanda di credito “buono”, perchè il reddito mediano reale è in calo da 20 anni, perchè le opportunità di investimento privato si contraggono e non il contrario. L’ignoranza regna sovrana, i giornali sembrano copie in peggio della Pravda, le TV copiano tele Bulgaria dei bei tempi e nella più beduina idiozia ci si avvicina ogni giorno al punto zero. Tutto straordinariamente banale e prevedibile. Il ciclo economico malaticcio americano è in corso da 56 mesi, tra i più lunghi di sempre. La prossima recessione è vicina non lontana e senza Joe l’obeso il cui tasso di risparmio è ormai zero, l’economia tutta export dell’Europa a trazione integrale quattro si schianta da 9000 metri. Se poi consideriamo che i cinesi sembrano gli unici intenzionati a fare qualcosa di serio per sgonfiare le bolle finanziarie e per nulla intenzionati a nuove manovre di stimolo, l’ottimismo di questi giorni mi sembra un tantino esagerato. E così mentre turbo Abe inizia a fare i conti con una terapia che non funziona, l’euro resterà forte ancora per un pò, poi tutto in una volta BUM ! finirà. Approfittatatene sin che siete in tempo, non mettevi a piangere e a battere i piedi per terra quando il momento arriverà e “non lo avrete previsto”.

sono d’accordo con la tua analisi hai perfettamente ragione ” Non prestano perché non c’è domanda di credito “buono”, perchè il reddito mediano reale è in calo da 20 anni, perchè le opportunità di investimento privato si contraggono e non il contrario ”

Infatti quella alla quale assisteremo sarà una credit deflation con depressione deflazionistica, le banche centrali in questi anni hanno inondato di liquidità il sistema, ma il punto è: puoi liquefare quanto vuoi i bilanci delle banche, ma se NON VI è DOMANDA DI CREDITO, dopo aver portato i tassi a zero, NON PUOI COSTRINGERE UN DEBITORE A PRENDERE IN PRESTITO ED UN CREDITORE A PRESTARE SE QUESTI NON VOGLIONO PER QUALUNQUE LORO MOTIVO ( MANCANZA DI PROGETTI VALIDI, CAMBIO DELLA Mentalità, SISTEMA SATURO) QUINDI DA QUI LA CONSEGUENZA è UN SISTEMA BASATO SUL CREDITO CHE NON RIPARTE, SGONFIAMENTO DELLA VECCHIA MONTAGNA DI CREDITI, CREDIT DEFLATION ( attenzione..non ho detto deflazione monetaria) e depressione economica fino a quando non si fa tabula rasa di tutto e si riparte.

elyss
Scritto il 26 Marzo 2014 at 19:37

@ John Ludd:
Approfittatene sin che siete in tempo, non mettevi a piangere e a battere i piedi per terra quando il momento arriverà e “non lo avrete previsto”.

In che modo?Cambiando tutti gli Euro che abbiamo in altre valute?Eventualmente in quali?
La ringrazio.

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