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E’ ufficiale. Borse ai massimi livelli pre-crisi. Ma è coerente?

Scritto il alle 09:35 da Danilo DT

Se vi parlo di WFE sono quasi certo che molti di voi non sanno a cosa mi sto riferendo. Il WFE  è un’associazione che lega i 58 principali mercati azionari al mondo. Ha sede a Parigi e recentemente, a fine settembre, ha rilasciato alcuni interessanti dati sulle borse associate. Ecco qui in sintesi quanto dice questo report (CLICCA QUI per vedere TUTTI i dati).

1. A partire dalla fine di settembre, il valore totale di capitalizzazione dei titoli azionari mondiali in quei 58 principali mercati azionari ha raggiunto 60.700 miliardi dollari , il più alto livello da ottobre 2007, quando il mercato vedette quei picchi che poi portarono al collasso fino a quota 34.000 miliardi dollari.

2. Il valore complessivo dei titoli azionari globali è aumentato di 3.300 miliardi dollari da agosto a settembre , che è il sesto più grande guadagno mensile nei valori azionari mondiali nella storia dei dati WFE post 1995. E questo dato deve farci meditare sulla BONTA’ di questo rialzo e della sua coerenza con lo scenario economico globale. In altri termini, è tutta farina del sacco della crescita oppure è stato determinante l’additivo chimico che è stato aggiunto alla benzina della ripresa?

3. Rispetto ad un anno prima (settembre 2012) la capitalizzazione di borsa è aumentato del 14,8% , guidata da un aumento del 18,6% nella regione Europa-Africa-Medio Oriente, seguita dai guadagni del 13,6% delle Americhe e il 13,1% della regione Asia-Pacifico .

4. Guardando le singole storie, il più grande guadagno annuo lo si è visto con la Grecia (117%), poi Argentina (58%), Irlanda (41%) e Giappone (31%). Negli Stati Uniti, la capitalizzazione del NYSE è aumentato del 20,4%. Le peggiori sono India (-19%), Perù (-18.2%) e l’Egitto (-17,9%).

5. A Settembre la capitalizzazione mondiale di borsa pari a 60.700 miliardi dollari è stato il secondo più alto livello mai raggiunto di capitalizzazione, inferiore solo del 3,3% al picco pre-recessione, e record di tutti i tempi pari a 62.800 miliardi dollari raggiunti a ottobre 2007

6. Rispetto ai minimi di febbraio 2009 pari a 29.100 miliardi dollari, la capitalizzazione globale di borsa è più che raddoppiata (aumento del 109%) negli ultimi 4,5 anni. Quindi la crisi è ufficialmente finita, anzi, siamo in fase iperespansiva. Perché se non fosse così la borsa DOVREBBE essere a ben altri livelli. A meno che, come detto, quel famoso additivo abbia influenzato i mercati in modo assolutamente determinante, condizionando le borse non solo USA ma di tutto il globo. Ovviamente il fattore che poi è un comun denominatore di tanti mercati, è il fattore QE. In Europa non lo abbiamo usato? Ben, noi qui preferivamo le cure omeopatiche come l’LTRO, meno violente ed invasive ma comunque sempre importanti.

Quindi spiegatemi, perché accanirsi tanto? Perché preoccuparsi di debt ceiling, di shutdown, di recessione quando invece il mondo va a gonfie vele?
Gioiamo e godiamoci i ristoranti pieni e la fase di grande ricchezza economico-sociale!

Exchange Cur. % change /
Sep 12
 (in USD)
% change /
Sep 12
 (in local cur)
Americas
Bermuda SE BED 9,5% 9,5%
BM&FBOVESPA BRL -8,7% 0,2%
Buenos Aires SE ARA 57,7% 94,7%
Colombia SE COP -6,7% -1,3%
Lima SE PEI -18,2% -12,3%
Mexican Exchange MXP 0,8% 3,2%
NASDAQ OMX USD 15,3% 15,3%
NYSE Euronext (US) USD 20,4% 20,4%
Santiago SE CLP -8,2% -2,6%
TMX Group CAD -10,5% -6,5%
Asia – Pacific
Australian SE AUD 5,4% 17,3%
BSE India INR -18,0% -2,6%
Bursa Malaysia MYR 6,5% 13,6%
Colombo SE LKR 2,6% 4,6%
GreTai Securities Market TWD 17,6% 18,6%
Hong Kong Exchanges HKD 16,1% 16,1%
Indonesia SE IDR -12,8% 5,6%
Japan Exchange Group – Osaka JPY
Japan Exchange Group – Tokyo JPY 33,3% 68,1%
Korea Exchange KRW 5,5% 2,0%
National Stock Exchange India INR -18,9% -3,7%
Philippine SE PHP 1,6% 6,1%
Shanghai SE CNY 9,2% 6,3%
Shenzhen SE CNY 29,7% 26,3%
Singapore Exchange SGD 4,2% 6,6%
Taiwan SE Corp. TWD 7,6% 8,6%
The Stock Exchange of Thailand THB 10,8% 12,6%
Europe – Africa – Middle East
Abu Dhabi SE AED 44,0% 44,0%
Amman SE JOD -13,1% -13,1%
Athens Exchange EUR 117,3% 106,5%
BME Spanish Exchanges EUR 13,6% 7,9%
Borsa Istanbul TRY -14,4% -3,6%
Budapest SE HUF -4,5% -5,3%
Casablanca SE MAD -1,7% -5,5%
Cyprus SE EUR -13,2% -17,6%
Deutsche Börse EUR 27,6% 21,3%
Egyptian Exchange EGP -17,9% -7,2%
Irish SE EUR 41,1% 34,1%
Johannesburg SE ZAR 2,5% 25,0%
Ljubljana SE EUR 12,8% 7,2%
London SE Group EUR 17,4% 11,6%
Luxembourg SE EUR 0,6% -4,4%
Malta SE EUR 16,2% 10,4%
Mauritius SE MUR 16,3% 16,3%
Moscow Exchange RUR -3,4% 0,2%
Muscat Securities Market OMR 18,8% 18,8%
NASDAQ OMX Nordic Exchange EUR 25,3% 19,0%
NYSE Euronext (Europe) EUR 27,9% 21,6%
Oslo Børs NOK -2,3% 2,7%
Saudi Stock Exchange – Tadawul SAR 15,5% 15,5%
SIX Swiss Exchange CHF 28,1% 23,3%
Tel Aviv SE ILS 19,2% 7,1%
Wiener Börse EUR 22,6% 16,5%

Ps: per la cronaca, il listino con il turbo è stato il Venezuela che dal 2008 ha fatto il 1530%. Ovviamente non era conteggiata qui sopra essendo un mercato non facente parte del WFE. Ma visto che parliamo di fumo, tanto vale portare anche come esempio questo mercato.
E chiunque, al mondo, sapeva benissimo che questa borsa sarebbe salita del 1530%, dico bene?

Carissimi saluti a tutti e aspettiamo il giorno del giudizio.

Stay Tuned!

Danilo DT

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36 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 11:12

Darò il mio modesto contributo in termini di numeri.

Valore del mercato del credito USA = 57 trilioni
Valore della borsa USA = 18 trilioni
Totale = 75 trilioni

Peso degli USA sull’economia mondiale = 23%

Assumendo che le altre regioni del mondo abbiano un totale di ricchezza finanziaria simile in rapporto al PIL, la ricchezza finanziaria globale è attorno a 300 trilioni

Le riserve producibili rimanenti di petrolio sono stimate in 900 miliardi di barili. Un barile costa oggi circa 100 $ quindi in totale tutto il petrolio esistente viene valorizzato 90 trilioni di dollari.

Ci sono quindi 3 dollari di ricchezza finanziaria per ogni dollaro di petrolio.

Le riserve petrolifere calano del 3% ogni anno.

L’ammontare della ricchezza finanziaria aumenta ogni anno.

STOP.

P.S – Se anche al posto di 300 trilioni metteste 250 e al posto di 900 miliardi metteste 1200, in essenza non cambia una beata fava.

john_ludd
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 11:15

per i curiosoni qui i dati sul mercato del credito americano, diamo credito agli yankee di essere eccezionalmente generosi in dati e statistiche mentre altrove regna l’opacità.

http://www.federalreserve.gov/releases/z1/current/accessible/l1.htm

Scritto il 15 Ottobre 2013 at 11:18

Sistemato il file citato nel post per condivisione

ob1KnoB
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 12:55

stessa fonte ed ad abundantiam
http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user3303/imageroot/2013/10/20131013_equity.jpg
con i peers siamo ben oltre il 2007.

orsomatoro
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 14:23

DT complimenti per il tuo modo di scrivere molto piacevole ma per quanto riguarda i contenuti siamo ormai vicini ai 2 anni che predichi allarmismo e pericoli ma i mercati azionari continuano ad andar a gonfie vele e a macinare record su record……che dire…..godiamoci questo grande rialzo, siamo in piena fase toro e tra un 20% di aumento (ftse mib 23.000) su area euro e USA inizieremo a pensare a catastrofi / crolli :mrgreen:

    Scritto il 15 Ottobre 2013 at 16:05

    Tutto è possibile visto che a comandare è la finanza e non l’economia!

ihavenodream
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 15:23

john_ludd@finanza,

Ti annuncio che hanno trovato il modo di accumulare energia in maniera teoricamente illimitata…il concetto era semplice in effetti: basta usare bacini artificiali…il classico uovo di colombo…il belgio e qualche paese scandinavo sta già partendo coi progetti…quindi problema risolto, non abbiamo piu’ tecnicamente bisogno di fonti fossili…per i trasporti si useranno motori elettrici o fuel cells…si continuerà a usare le fonti fossili fin quando non ci sarà indifferenza economica… (….) …avverti le tue fonti che si son stracciati le vesti per decine d’anni per nulla…

paolo41
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 16:54

…ma l’Italia, a quale continente appartiene ?????

idleproc
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 19:36

ihavenodream@finanza,

E’ vecchia… anche con le maree… anche con la vasca da bagno con le zampe di leone di mia nonna che sto organizzando in terrazza per produrre energia elettrica dall’acqua piovana.
Mi dò da fare anche cogli appunti di zio detto Ildebrando per far raschietti, asce di pietra, punte di freccia etc.
Ciò che sostiene John è che aumenterà comunque il costo energetico espresso in barili di petrolio per estrarre un barile di petrolio, metodo che dovrebbe essere applicato per il calcolo comparato a tutte le altri fonti energetiche… quindi difficilmente avremo, nonostante le “nuove tecnologie”, energia a costi enegetici di produzione inferiori agli attuali… anzi.
Se riuscissimo a combinare qualcosa di efficiente con la fusione nucleare, possibilmente controllata, sarebbe altra cosa…
Oppure altro…
Meglio essere previdenti in attesa che scoppino le bolle e qualche sistema socioeconomico… (un sistema socioeconomico non è la finanza, la finanza e un dettaglio).
Comunque, per chi ama le corse che fanno gli auanaganaw sui laghi salati, buon rally a tutti, ci si può sempre guadagnare qualche conchiglia anche perché (è ovvio dall’inizio e qui mai contestato) faranno di tutto e stanno facendo di tutto per salvarsi la “cassa”… basta stare solo attenti al magico momento in cui hanno trasferito il malloppo reale oppure perdono il controllo.
In fondo bisogna essere ottimisti…
Cosa potrebbe andare storto?

anonimocds
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 20:42

Buona considerazione di John_Ludd ma concordo con la provocazione di Ihavenodream, il quale critica l’ipotesi di base di John_LUdd, ossia che la crescita e la ricchezza economica siano basate per i prossimi 100 anni sul petrolio. Io senza andre lontano vedo shale gas in ogni angolo del mondo. Storicamente (eccettuato il comportamento degli ultimi 15 anni e quello del petrolio negli ultimi 100) il prezzo delle commodities é andato scendendo per via dell’umano ingegno che si fa sempre piú efficiente e produttivo in momenti di scarsitá segnalati dai prezzi.

Per Dream: parametrerei i valori e le market cap dei mercati con gli utili complessivi prodotti e con il PIL mondiale (che in 6 anni, dai massimi del 2007, vado a spanne…sará cresciuto di un 30% nel Mondo che piaccia o meno all’Occidente).

E ancora…quanta parte del sistema imprenditoriale é quotato in Borsa ?
E’ rimasta costante o – come credo – é aumenato negli ultimi 25 anni e cioé dalla vittoria del Capitalismo sul Socialismo reale o Comunismo che dir si voglia ?

Chioso con una provocazione: e se le Borse (vedi Japan ma non solo, ovviamente) cominciassero a scontare (magari sbagliandosi…ma magari no) di vivere in un Mondo che nei prossimi 10 anni avrá infalzione al 5-10% come nei “formidabili” e spensierati (per l’Occidente…) Anni ’80? Perché se tutta sta liquiditá (+ crescita dei Paesi Emergenti) prima o poi dess origine a un’inflazione vicino alla doppia cifra…saremmo a giustificare ex post qualcosa di simile (meno esagerato) al +1250% del Venezuela …

idleproc
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 20:44

“Nobody knows the true scale of potential losses at Europe’s banks, but the International Monetary Fund hinted at the enormity of the problem this month, saying that Spanish and Italian banks face 230 billion euros ($310 billion) of losses alone on credit to companies in the next two years.”

Resto dell’idea che l’entrata nell’eurozona, il suo sistema di regole, l’euro, la perdita del controllo sul mercato sia interno che dei capitali e il colpo finale by Monti, con i nuovi trattati firmati sottobanco, il mettere la parità di bilancio e con l’instaurazione del ciclo vizioso… sia stata la nostra fine… non solo la nostra.
La coseguenza dei “crediti inesigibili” dati alle imprese era automatica.
Per amore di decenza non esprimo la mia valutazione di questa gente che ha condotto il gioco e che, tra l’altro, è stata la protagonista dell’espansione della spesa su attività che non hanno migliorato di nulla l’efficienza sistemica dell’Italia, la hanno peggiorata ma garantiti lauti sovraprofitti monopolistico-casta-affaristici e clientelari.
Profitti che sono stati ansiosissimi di andarsi a giocare nella bisca globale.

http://www.reuters.com/article/2013/10/13/us-eurozone-banks-idUSBRE99C03Y20131013

anonimocds
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 21:26

15 ottobre 2013

Ecco come è stato contenuto il debito pubblico in alcune zone del Pianeta. In alcune tribù dell’Amazzonia tutti escono per cacciare e raccogliere le banane (dette bananite). Ogni tanto qualcuno dice: “Sto nella capanna a tenere la contabilità: quanti pappagalli abbiamo preso, quante scimmie, quante frecce servono per beccare cento scimmie, insomma a fare le statistiche, difendere i diritti dei cacciatori di pappagalli…”. Gli altri: “Non fare il furbo, anche a noi piacerebbe schivare i coccodrilli, tu vieni a caccia con noi”. Così facendo, cioè contabilità zero, le tribù dell’Amazzonia hanno un debito pubblico pari al -10 per cento del pil. Che sono 150 pappagalli al mese presi e messi in frigo.

© – FOGLIO QUOTIDIANO
di Maurizio Milani

idleproc
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 22:24

anonimocds,

Hanno il frigo?
Se hanno il frigo qui comincia il problema.
Dopo che glielo hanno svuotato, mettono qualcuno a far la guardia al frigo… e ricomincia la manfrina…
…e alla fine oltre all’esercito, le tasse, comuni, province, regioni, stato, si ritrovano qualcuno che dice “abbiamo una banca”, una banca centrale… e…
…un bel po’ di derivati che usano come sottostante banane e scimmie che non esistono.

kry
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 22:28

anonimocds,

Forse mi sono perso qualcosa. Non mi sembra che John Ludd abbia scritto “ossia che la crescita e la ricchezza economica siano basate per i prossimi 100 anni sul petrolio.” ma ” Le riserve petrolifere calano del 3% ogni anno.” per cui meno di trentanni. Poi storicamente il mondo non ha mai contato più di 7 miliardi di esseri umani e quelli che finora hanno fatto uso indiscriminato di energia non sono più di 0,9/1,2 miliardi e domani ( prossimo futuro ) quanti saranno quelli che reclameranno la loro quota spettante?

kry
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 22:30

idleproc@finanza,

Hanno il frigo? Ma allora consumano energia elettrica e con cosa la producono con i pannelli fotovoltaici made in china?

idleproc
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 22:46

kry@finanza,

Devo vedere se su qualche appunto e in mezzo alle foto delle donne mio zio Ildebrando descrive come farsi un frigo senza prendere la scossa.
Comunque se i nostri amici riescono a mettere su un bel monopolio di scimmie e banane, possono scaricarsi il debito, costringersi gli altri ad avere carta-scimmia-banana-quasi-convertibile, delocalizzare e vivere a sbafo.

anonimocds
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 22:47

kry@finanza,

é vero, ho citato 100 anni forzando le parole di John_Ludd per dire il lungo periodo. Ma anche oltre i 20 anni sarebbe stato “lungo periodo”. Il concetto é che PARAMETRARE la ricchezza finanziaria al petrolio é – ai miei occhi e a quelli di Ihavenodream (se lo ho ben interpretato) come qualcosa di forzato perché la ricchezza del globo non si é genrate, non si genera e tanto meno si generrerá necessariamente sul petrolio per il lungo periodo. Avrá certamente bisogno di energia, ma non necessariamente del petrolio e l’effetto scarsitá (e prezzi elevati) ha sempre provocato nella storia dell’umanitá magari colli di bottiglia ma poi anche soluzioni alternative.
Alla mala parata tutti con l’atomo e il nucleare per 50 anni in attesa che la tecnologia ci consenta di produrre qualcosa di piú pulito e ‘safe’…

idleproc
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 23:06

anonimocds,

Penso che fosse solo una voluta forzatura.
L’accento è comunque sulla disponibilità di energia e sull’adeguare il sistema socioeconomico alla disponibilità reale e prevedibilmente realizzabile di energia.
Vale anche per le altre risorse ma l’energia è alla radice, se hai energia infinita puoi sintetizzare in linea teorica qualsiasi elemento.
Ovviamente non è così.
L’attuale modello di sviluppo prevede risorse infinite e si muove con valutazioni a brevissimo termine.
E’ nella natura di chi deve distribuire dividendi e guardare l’andamento delle equity essere short.
Per le comunità nazionali, per i popoli , per le politiche economiche si dovrebbe essere long.
Ora siamo esclusivamente short.

kry
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 23:30

anonimocds,

Ammesso che le riserve durino 30 anni ( forse più con nuove scoperte negli anni a venire ) c’è il tempo di passare al nucleare e fornire energia per tutti? Non credo. Io penso che siamo , come si usa spesso dire , in curva e quindi pronti a sbandare ma siamo pronti a sbandare. Tornando a John e a quello che dice non penso che sia il suo pensiero ma quello che vede del mondo e che il mondo vuol farci vedere “PARAMETRARE la ricchezza finanziaria al petrolio ” e soprattutto legato e valutato con il $.

kry
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 23:33

idleproc@finanza,

…delocalizzare e vivere a sbafo. Si certo magari a Roma. Tanto alla più brutta ghe pensa i magna gati.

anonimocds
Scritto il 15 Ottobre 2013 at 23:53

kry@finanza,

kry@finanza,

kry@finanza,

Kry, siamo in curva – e concordo – non per l’energia (il petrolio é piú cheap che nei 70s e ne serve di meno che allora per via di maggiore efficienza del sistema industriale odierno) – ma per l’elevata leva (leggi debito). Debito che la societá Occidentale ha fatto nei passati 2/3 decenni di deregulation selvaggia nel tentativo di continuare ad avere un tenore di vita che – visto quanto si lavorava e le tendenze demografiche (con la generositá del Welfare State) – non era piú sostenibile. e allora politici, bancheieri, cittadini pricvati, consumatori …tutti chi piú chi meno neoi vari Stati a ricorrere alla leva finanziaria pur di mantenere stili di vita che si sarebbero dovuti guadagnare col sudore della fronte… e invece ci siamo seduti …ero ora ci troviamo seduti sí, ma su quella montagna di debiti… se noon parte l’inflazione – presto o tardi – defaulteremo (l’inflazionare il sistema é uin modo dolce per defaultare, ripagando di creditori coi soldi del Monopoli). In utto ció il petrolio…mi sembra giochi un ruolo ASSAI marginale.

kry
Scritto il 16 Ottobre 2013 at 00:11

anonimocds,

La mia impressione è che il ragionamento sull’energia sia calcolato sui 0,9/1,2 miliardi di esseri umani e non sui più di 7 attuali. Sull’inflazione concordo ma in una debt-deflation e minsky moment purtroppo ci sarà ancora d’aspettare. Hai mai letto http://icebergfinanza.finanza.com/ è interessante lo conosce anche dream.

anonimocds
Scritto il 16 Ottobre 2013 at 00:24

kry@finanza,

grazie, letto qualche volta – su indicazione / ssegnalazione di Dream.
Puo’ anche darsi che il mercato si sbagli e prezzi male il petrolio che dovrebbe stare a 500 USD… io non andrei troppo lungo oil… Inflazione tanti disoccupati e anziani sono deflattivi (insieme al deleveraging) ma la stampa delle Central Banks e la crescita asiatica sono inflattive…scontro titanico per capire da che parte si finirá…?

ivegotaces
Scritto il 16 Ottobre 2013 at 12:10

anonimocds: Io senza andre lontano vedo shale gas in ogni angolo del mondo.

http://www.theburningplatform.com/2013/10/07/about-that-shale-oil-gas-miracle/

ihavenodream
Scritto il 16 Ottobre 2013 at 12:37

idleproc@finanza,

Forse non è chiaro il concetto: l’essere umano ha oggi già le conoscenze tecniche e tecnologiche per avere risorse energetiche infinite…e’ chiaro il concetto? Energie rinnovabili vuol dire questo, che si rinnovano indefinitamente con cicli compatibili alle attività umane…il problema tecnico fino a poco fa era che le energie rinnovabili erano discontinue, quindi inaffidabili…per cui per ogni kw di energia rinnovabile (inaffidabile) avevamo bisogno di un kw di energia fossile in parallelo…ora questo problema è stato superato, quindi non siamo piu’ dipendenti dalle fonti fossili, punto. Il picco del petrolio era una panzana prima (così come il problema del debito), ora è una megapanzana…il punto vero è che il mondo è sempre stato strapieno di profeti di sventura…sta a noi scegliere da che parte stare!

ob1KnoB
Scritto il 16 Ottobre 2013 at 13:16

John non è un visionario catastrofista. E’ un razionale e pragmatico analista delle tendenze.
Ognuno è libero di porsi orizzonti più o meno lunghi e di organizzarsi di conseguenza, ma è un dato di fatto che 30 anni di programmazioni a brevissimo termine hanno generato tutto quello di cui ci lagnamo ora. E ce ne doliamo perchè percepiamo chiaramente l’inaridirsi del nostro immeritato status quo. Viene posta l’enfasi sul petrolio che forse è la variabile più ‘misurabile’. Ma potrebbe essere esteso il ragionamento all’acqua e di conseguenza all’accesso al cibo oppure alla sistematica dipendenza ad alcuni strumenti per l’accesso all’informazione ed al suo utilizzo e potremmo continuare a lungo.
Qui è il vero ‘rischio’ che non si misura in punti di PIL (ovvero il rischio che non viene percepito) forse è materia dei soli attuari?. Abbiamo minato un modello sociale che si dovrebbe fondare su un obbiettivo di progresso e di uguaglianza per la razza umana. Ma ricattati dal nostro status quo ci adattiamo. Fate un esperimento: chiudete il contatore per 24 ore e misurate la vostra capacità di sopravvivenza. E poi ricordatevi che l’immensa somma dei singoli comportamenti genera le tendenze. John non è un catastrofista è un pragmatico per questo vi invita a godervi la vita. Vivendo in un mondo occidentale ancora sostanzialmente opulento abbiamo una strana percezione dei tumori sociali che si manifestano nel mondo. Siamo troppi, purtroppo, perchè il mondo possa mantenerci tutti opulenti e spensierati. Almeno con le convenzioni del nostro sistema economico.

anonimocds
Scritto il 16 Ottobre 2013 at 19:25

ivegotaces@finanza,

Of course, if oil prices reach $150 and natural gas prices reach $8, then companies can make money.

é questione di prezzi e incentivi.
Il gas in europa costa 3 volyte tanto che negli USA e a 8 $ sarebbe ancora piú cheap che in EU oggi…

ivegotaces
Scritto il 16 Ottobre 2013 at 20:17

anonimocds,

Sì, è una questione di prezzi, ma intanto, nel presente, RD Shell …

http://www.ft.com/topics/people/Peter_Voser

ihavenodream
Scritto il 17 Ottobre 2013 at 10:47

ivegotaces@finanza,

Nel presente conviene ancora utilizzare le fonti fossili, almeno apparentemente (se si facesse uno studio serio sui costi occulti aggregati delle fonti fossili forse le cose andrebbero diversamente)…embè? è stata la mia premessa…il punto è ke i catastrofisti del picco del petrolio dicono che il nostro modello di sviluppo è basato sullo sfruttamento di risorse energetiche che prima o poi si esauriranno…al contrario il nostro modello di sviluppo potrebbe fondarsi già oggi su risorse energetiche teoricamente infinite…che c’entrano i costi? l’importante per una fonte energetica è che il bilancio energetico sia positivo, se è così si puo’ sfruttare…il business energetico sarà meno redditizio in futuro? forse…e quindi? l’energia costerà di piu’? ma costerà di piu’ in che termini? In termini monetari? beh la moneta nel mondo attuale si crea dal nulla, non ve ne siete ancora accorti? In termini di ore lavorative? beh questo, con tutta la disoccupazione ke c’è in giro ha l’aria di essere una benedizione non un problema…

anonimocds
Scritto il 19 Ottobre 2013 at 11:35

Mi faceva notare un amico che ‘wholesale’ electricity in Germania –> negativa
Ossia: RWE, per produrre elettricità, deve PAGARE la grid locale (che non puo’ reggere sopra 50gwh senno diventa instabile…).

Investimenti in reti e in infrastrutture ?
Non saprei…

…forse andremo verso un mondo (Occidentale e anziano) a uso inferiore di elettricitá –> vedi smart tech + crisi + meno bisogno di fare cose, ormai prodotte in Asia e Africa (al piú Est Europa e Messico/ sud America)

I sussidi per le ‘Renewables’ – assai generosi – stanno distorcendo il mercato (notare che tali sussidi sono pagati dalla clientela “residential”). Le tariffe per il consumatore sono circa 280 EUR per MWh! – positive…

Sembrerebbe che l’elettricitá prodotta con ‘renewables, sempre con riferimento alla Locomotiva d’Europa, abbiano la “grid priority” (vanno usate prima).

Rwe & co. non possono mica spegnere le centrali a carbone a bacchetta. Sono cose che richiedono tempo.

“Short” utilities su equity side (non piu risk free e dai dividendi un poco piú incerti) ?

sarei curioso di vedere perfomance relative del settore rispetto all’indice

Scritto il 19 Ottobre 2013 at 13:13

anonimocds,

Ciao mittiko! E’ sempre un piacere!

anonimocds
Scritto il 19 Ottobre 2013 at 14:20

my pleasure leggerti, mea culpa – a intermittenza!

kry
Scritto il 19 Ottobre 2013 at 14:27

ihavenodream@finanza,

” al contrario il nostro modello di sviluppo potrebbe fondarsi già oggi su risorse energetiche teoricamente infinite…che c’entrano i costi? ” Infatti non c’entrano nulla i costi ma pensare che il nostro modello di sviluppo POTREBBE fondarsi già da oggi su risorse energetiche TEORICAMENTE infinite…. Mai visto scritto una banalità cosi grande anzi questa è la seconda ” POTREI essere milionario se TEORICAMENTE giocassi al superenalotto.” Grazie professore mi è sempre più chiaro perchè l’italia va a gonfie vele e infatti a roma si vive sul “TEORICAMENTE si POTREBBE ” e poi gl’ignoranti sarebbero gli altri. Si dai adesso lamentati che sono sempre gli altri che ti attaccano e non ti capiscono.

Scritto il 19 Ottobre 2013 at 16:05

kry@finanza,

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Ma ora a Roma c’è la MAGGICA che impera!

kry
Scritto il 19 Ottobre 2013 at 16:08

Danilo DT,

Ah Ah Ah, si TEORICAMENTE POTREBBE vincere er scudetto.

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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