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LA SFIDA: meglio equity o commodity?

Scritto il alle 15:00 da Danilo DT

sfida_equity_commodity

Come scritto anche nella newsletter COMPASS, se c’è una correzione dell’equity non potremo non assistere ad una correzione del petrolio e delle commodity in generale. E così è stato.

Il quadro intermarket “quadra”. Ma non è solo una questione intermarket e di correlazioni tra materie prime e mercati azionari. C’ è anche un di più.
Se avete un attimo di tempo, vi propongo di andare a vedere, sul sito della British Petroleum (è gratis) il report “BP Statistical Review of World Energy” . E’ una pubblicazione che gli analisti della società petrolifera inglese British Petroleum mettono periodicamente e liberamente a disposizione sul loro sito internet. La prima informazione interessante che ne ricaviamo è che, per la prima volta assoluta, nel 2008 i paesi emergenti hanno superato i paesi industrializzati (appartenenti all’OCSE) nel consumo mondiale di energia, comprendendo quella prodotta dal consumo di petrolio ma anche gas naturale, carbone, uranio ed energie rinnovabili.
Dallo scorso anno infatti la quota di consumo detenuta dai paesi non OCSE è salita al 51,20% del totale contro un 48,80% dei paesi industrializzati.

consumi_commodity_paesi_emergenti

Questo dato racchiude in se un’ informazione importantissima, che sosteniamo da tempo: il mondo è cambiato e i paesi emergenti sono diventati un’entità sempre meno marginale nello scacchiere delle forze economiche mondiali e il loro stato di salute influenza direttamente l’andamento dei prezzi delle materie prime.
Piccola nota. Non possiamo però notare, approfondendo la cosa, che la materia prima più incrementata nell’utilizzo dai paesi emergenti non è il petrolio, bensì il carbone (??!?!?! Lo sapevate? Alla faccia dell’inquinamento…).

Comunque sia, protagonista asoluta di questo rally di consumi è , ovviamente, la Cina che è diventata la cartina tornasole per anticipare quelle che possono essere le direzioni future dei prezzi del petrolio, del carbone e, prima di tutti, dei metalli industriali.
Già abbiamo parlato in passato della forza dell’economia cinese rispetto al resto del mondo. Questa forza è stata sufficiente per far volare (o meglio, rimbalzare) le commodities energetiche ed industriali.

 

Forza eccessiva?

 

Ma non posso certo nascondere che questo rimbalzo è stato secondo me eccessivo, nelle dimensioni e nella forza. Prendiamo come esempio sempre il petrolio. È normale un aumento del 121 % in 5 mesi? Un po’ eccessivo. Ma ormai ci siamo abituati. Volatilità e speculazione. Ma tutto questo quadro quadra. Gran brutto bisticcio di parole, ma ci sta in questo caso. Il ridimensionamento dei prezzi sarà accompagnato dal ridimensionamento dei corsi dell’equity. Però permettetemi un appunto. C’è la concreta possibilità che le potenzialità rialziste delle commodity siano ben maggiori rispetto a quelle dell’equity. E al sensazione che si ha è che basterà un po’ di incremento di domanda che i prezzi poi, torneranno a lievitare.

Grafico petrolio

grafico-petrolio-2009-wti

Guardando il grafico del petrolio, possiamo notare che abbiamo violato i vari trend rialzisti ed è partita una fase correttiva con target area 60-58 $/bar (livello di Fibonacci).
Quindi continuiamo a considerare attivamente la correlazione tra equity e commodity, ma teniamo sempre un occhio di riguardo per queste ultime. Ci daranno in futuro, secondo me, degli ottimi spunti operativi.

STAY TUNED!

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