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Fari puntati su FED e BOJ. Possibile inizio exit strategy senza traumatizzare i mercati.

Scritto il alle 09:35 da Danilo DT

Questo periodo sembra quasi di “stanca”. Mercati abbastanza fermi, se non per via dello stacco dividendi che ha fatto correggere un po’ di più Piazza Affari. Totale assenza di veri Market Mover che vadano a condizionare le tendenze ed a comandare i sentiment. Sembrano così lontani i periodi dove lo spread era a 400bp, oppure quando si temevano le elezioni in Italia. Oggi i mercati sembrano “sereni”. Gioco facile per le banche centrali continuare il loro progetto di pompaggio delle quotazioni e della creazione di ricchezza artificiale senza grossi problemi.
Ma fate molta attenzione. In un momento dove sembra tutto andare serenamente per il verso giusto, potrebbe succedere qualcosa di molto invasivo che il mercato sta sottovalutando. E questo qualcosa potrebbe proprio succedere nelle prossime ore.

Silenzio! Parlano la FED e la BOJ

Le due banche centrali protagoniste del momento sono senza dubbio Federal Reserve e Bank of Japan, i due istituti centrali che si sono resi protagonisti di una politica espansiva senza precedenti.
Ma fate molta attenzione.
Inizierà a parlare oggi pomeriggio la FED (in Italia sarà sera). FOMC più discorsi di Bernanke. Cosa potrebbe dire la FED?
Ormai la politica espansiva (QE3) inizia ad avere un impatto limitato sull’economia, molto meno di quanto hanno fatto QE1 e QE2.

Anche se il target del tasso disoccupazione al 6.5% è ancora lontano, non si può nascondere il fatto che la FED stia seriamente valutando la possibilità di cominciare a limitare il Quantitative Easing e, successivamente, a ponderare la possibilità di partire con la exit strategy, ovvero l’operazione inversa al quantitative easing.
Ma state pur certi che la FED non arriverà mai a dire DIRETTAMENTE in modo sorprendente che il QE è finito. Sarebbe drammatico e traumatico per i mercati.
Cercherà invece di “tastare il terreno” con mezze frasi, mezzi annunci e poi ritrattazioni per poi agire in modo progressivo (come dicevo prima) senza traumatizzare i mercati ed aumentarne in modo considerevole la volatilità.
Quindi massima allerta su cosa ci dirà Bernanke al FOMC, più tutte le comunicazioni ufficiali del caso. Bellissimo leggere cosa dice Dudley della FED. Praticamente…tutto è possibile!

Monetary policymakers must be prepared to adjust the pace of asset purchases in either direction with the goal of achieving “substantial” improvement in labor conditions, but at this point the direction of the next move is difficult to predict, New York Federal Reserve Bank President William Dudley said Tuesday.

However, he also said the Fed may have to rethink the exit principles set in June 2011 to avoid having an outdated set of criteria constraining policy options, and to allow officials to consider steps such as excluding sales of mortgage-backed securities at least initially.

“In terms of our asset purchase program, I believe we should be prepared to adjust the total amount of purchases to that needed to deliver a substantial improvement in the labor market outlook in the context of price stability,” Dudley said in a speech prepared for the Japan Society in New York. “In doing this, we might adjust the pace of purchases up or down as the labor market and inflation outlook changes in a material way.”

However, he cautioned that “Because the outlook is uncertain, I cannot be sure which way – up or down – the next change will be. But at some point, I expect to see sufficient evidence to make me more confident about the prospect for substantial improvement in the labor market outlook.” (Source)

Ma prima ancora della FED occorre parlare della BOJ. Al meeting mensile, c’è chi scommetteva che la BOJ decidesse di mollare un po’ tiro. L’eccessiva debolezza dello Yen potrebbe incentivare l’export, ovvio, ma anche far perdere eccessivamente potere d’acquisto ai giapponesi, danneggiando i consumi interni. Ma al momento nulla di tutto ciò. Abenomics continua alla grande….

The Bank of Japan stood pat on monetary policy Wednesday amid market jitters over volatility in bond markets, which has threatened to undermine the country’s battle to end deflation and stimulate growth in the giant economy.

In a unanimous vote, the bank’s board stuck to its strategy of expanding the monetary base at an annual pace of 60 trillion yen to 70 trillion yen, or $585 billion to $682 billion, through purchases of government bonds, commercial debt and other assets. Those moves pump money into the economy.

After the central bank’s meeting last month, it unleashed what analysts have dubbed a “shock-and-awe” monetary policy, a sea change for a bank that had come to be known in recent years for its caution and conservatism. (NYT)

Ma tu guarda…si sta scoprendo che in economia c’è anche il cosidetto “rovescio della medaglia”. Ma al momento in Giappone si continua con la “grande scommessa”.
Però state pur certi che FED o BOJ faranno il possibile per non distruggere quanto faticosamente costruito fino ad ora. Entrambe sono riuscite ad essere due cose: EFFICACI e CREDIBILI.
Gli investitori hanno capito che entrambe volevano violentemente muovere le acque, cambiare le regole del gioco e anche otremodo “osare” in modo frontato e spavaldo. Ma il tutto per generare ricchezza ed uscire da un’impasse senza via di fuga. Il mercato (evidentemente) ha gradito anche se sta sottovalutando cosa potrebbe succedere in futuro.
Ma cosa importa… L’importante al momento è riuscire a generare ricchezza. Artificiosa, ma sempre di ricchezza si tratta. E in Europa? Beh… non abbiamo nemmeno quella. Speriamo che un giorno il nostro eccessivo immobilismo ci premi anche solo parzialmente. Il problema è che, allora, la nostra economia avrà poco di cui essere premiata. Ormai sarà morta e sepolta.

STAY TUNED!

DT

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2 commenti Commenta
idleproc
Scritto il 22 Maggio 2013 at 10:14

Concordo con te sul futuro dell’Italia a queste condizioni, di fatto c’è un trasferimento di ricchezza dalla “periferia” al “centro” che non è necesseriamente un “centro” geografico e la demolizione del nostro sistema produttivo e finanziario anche a mezzo acquisizioni. Eliminazione di un concorrente.

Secondo te, viste le dichiarazioni iniziali sui QE protratti senza scadenze e le attuali presunte modificate strategie al giorno per giorno e pragmatiche, si sono incartati?
L’unica cosa che sicuramente esiste nel sistema capitalistico è “il mercato”, quello vero e non virtuale e pilotato che con le “crisi” rialloca i capitali e le risorse investite “fuori mercato” e che quando serve le azzera. Non è una legge di natura ma il mercato, il rischio e il ciclo economico è il capitalismo.
Non esiste il “risk free” nel capitalismo. Questi qua si erano illusi di eliminarlo e ce lo siamo ritrovato e redistribuito tutti sul gobbone, anche chi ha fatto le cose “ben fatte” e con una visione strategica corretta.
Nella sostanza, secondo me, stanno procedendo ad una gigantesca redistribuzine dei redditi e dei capitali a loro favore per salvarsi le chiappette e ora non sanno più come uscirne salvando capra e cavoli.
Penso che ci sia anche a mezzo monetario un’operazione di scarico strategico su aree economiche e gepolitiche del problema.

paolo41
Scritto il 22 Maggio 2013 at 12:30

partendo dal presupposto che trattasi di QE sia in Usa che in Japan, ricavo l’impressione che i giapponesi, in stretto coordinamento con l’industria nazionale, abbiano una più marcata intenzione e attenzione a rilanciare produzione ed esportazione, investimenti e infrastrutture. Spingendo l’analisi, l’iniziativa giapponese è molto vicina alla configurazione del “Capitalismo di Stato” di Eric Hobsbawn.
D’altra parte se il Giappone deve competere, nell’area asiatica, con varie gestioni simili, con la Cina, ovviamente, come rappresentante più autorevole del “Capitalismo di Stato”, se ne potrebbe dedurre che non c’erano altre alternative per pianificare un minimo di sopravvivenza. Se, come sembra, riusciranno a riportare la bilancia dei pagamenti a sostanziali positività e a realizzare un Pil sull’ordine del 3/3,5%, come sembrerebbe dalle prime indicazioni, si può anche concedere ai giapponesi una chance di riuscita.

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