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Beige Book: crescita modesta. Ma molti indici mettono paura.
Fed positiva ma non troppo. In realtà si ritrovano delle incongruenze con altri indicatori. Intanto il sentiment raggiunge picchi massimi. Segnale bearish.
Il Beige Book di ieri sera ha rilasciato qualche segnale positivo. Economia Usa in leggero miglioramento, come migliora anche il settore immobiliare residenziale. In modesto miglioramento anche le spese al consumo ma il mercato del lavoro resta stagnante. La colpa di questa debolezza è però del fiscal cliff. La paura dello scoglio fiscale ha portato gli americani ad essere meno intraprendenti e molto più difensivi.
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E a questo proposito non dimentichiamo mai che un accordo è stato trovato per il fiscal cliff in extremis in 2 gennaio, ma molte soluzioni sono solo temporanee e dovranno essere discusse nelle prossime settimane. E difatti lo stesso Obama mette pressione sul mercato e sul Congresso, usando parole pesanti come RECESSIONE e sopratutto DEFAULT.
In caso di fallimento della trattativa sull’aumento del debito degli Stati Uniti”, Fitch “avvierà un esame formale del rating” del Paese. Lo annuncia l’agenzia di rating, minacciando un taglio del giudizio che è attualmente ‘AAA’. (…)”Se il Congresso non autorizzerà l’innalzamento del tetto del debito le conseguenze saranno disastrose, per l’economia e sui mercati”. Barack Obama non usa giri di parole per mettere gli americani di fronte a una cruda realtà: senza una rapida decisione, col debito che ha già sforato il limite legale dei 16.400 miliardi di dollari – il Paese va incontro al default e alla recessione. Se finora tutto ciò è stato evitato è grazie alle misure straordinarie varate all’inizio del mese, le ultime firmate dal segretario al Tesoro uscente Tim Geithner. Ma si tratta di risorse che servono ad arrivare solo a fine febbraio. Dopo di che c’é solo il baratro del fallimento. Per questo il presidente – nell’ultima conferenza stampa del suo primo mandato – torna a sferzare i repubblicani, accusandoli di tenere in ostaggio un intero Paese. E invitandoli a mettersi una mano sulla coscienza anche su altre delicatissime questioni, come quella di un maggior controllo sulle armi da fuoco, per assicurare il quale il presidente si dice pronto ad agire anche per decreto Ma non c’é dubbio che la questione più urgente sia quella del debito, tanto che anche il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, lancia un appello a Congresso perché agisca in fretta. (Ansa)
Ma il mercato al momento ignora.
Borsa USA che resta abbastanza stabile e tranquilla sui massimi. Il sentiment è eccellente, il mercato è chiaramente RISK ON, la propensione al rischio ha raggiunto livelli molto pericolosi, raggiungento il secondo TOP di sempre.
Gli Hedge Funds sono investiti pienamente in equity, ben oltre alle loro medie storiche…
E in Europa , la paura per il default e l’Eurocrash si è praticamente azzerato. Come visto ieri, la speculazione sull’Euro, oggi, è al lumicino, e i CDS stanno collassando. Quindi il costo per assicurare il debito dell’Eurozona è sempre più basso. Massima fiducia, come se fosse tutto a posto, con problemi risolti e ripartenza economica garantita.
Auguri.
Ah già, parlavamo di Beige Book… C’è una cosa che non capisco. Come mai si parla di crescita economica quando un indicatore sulla fiducia delle piccole imprese USA sta raggiungendo livelli di minimi molto pericolosi?
E come mai l’ NY Empire Index continua a ballare sui minimi periodali?
I misteri dell’economia moderna, o se preferite le incoerenze che non ci possono lascaire tranquilli.
E vi chiedo scusa se questo post è un po’ troppo “bearish” ma scrivo sempre quello che penso. E spero di aver documentato sufficientemente le motivazioni che giustificano questo mio timore.
Stando al Beige Book, le cui informazioni verranno usate nella prossima riunione della Fed il 29 e 30 gennaio, sul fronte occupazionale la situazione non é cambiata dall’ultima rilevazione. In sei distretti le società stanno posticipando le assunzioni di nuovi dipendenti, in parte a causa delle incertezze legate al «fiscal cliff», l’insieme di tagli alla spesa e aumento dell’imposizione fiscale. Un accordo parziale é stato trovato al Congresso lo scorso 2 gennaio ma molte delle questioni in tema di precipizio fiscale restano sul tavolo delle contrattazioni politiche. La crisi del debito sovrano in Europa, inoltre, non agevola la situazione. Alcune società di Chicago «con attività commerciali o investimenti in Europa, hanno ridotto i loro piani di assunzione», si legge nel documento. (Source)
STAY TUNED!
DT
“Aspettiamo” Bradley, manca poco!