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Weekly Eurozone Overview: Agenda Monti, le risposte alla conferenza stampa
Key Data Points e spread Bund BTP: si riparte dalla conferenza stampa di Monti
Ieri è stata la giornata del discorso di Monti. un discorso che ha messo a nudo un tecnico che si è dimostrato molto politico. Eccovi qui, tratto da Linkiesta, il programma di Monti. Quanto peserà la vicenda politica italiana sullo spread tra BTp e Bund? E in fondo troverete proprio la vera AGENDA MONTI.. Se mi è permesso, vorrei dire la mia su una questione. Ed è un parere personale. Ho sempre avuto la sensazine che Mario Monti fosse molto limitato nella sua operatività a causa dlela coalizione che lo sosteneva. In altri termini, Monti propone, ma poi la coalizione deve dare l’ok, altrimenti tutto diventa inutile. Il che significa operare con le mani legate. Ora con l'”Agenda Monti” questo non accade teoricamente più, in quanto con il suo programma “libero” potrebbe seguire la SUA linea. Privatizzazione di imprese municipali, liberalizzazione di servizi, maggiore impulso liberale insomma, con maggiore competitività e sviluppo, anche contro il potere del sistema bancario ed assicurativo che domina da sempre in lungo ed in largo.
So benissimo che tutto questo può essere soggetto a critiche, ci mancherebbe. E non sto nemmeno dicendo che Monti sia la soluzione giusta ed unica per uscire da questa difficile situazione di stallo. Resta però il fatto che la discesa in campo di Monti, quantomeno, smuove le acque. Ed assieme all’altrettanto discutibilissimo Movimento 5 Stelle, si va a modificare seppur parzialmente il panorama politico nazionale. Era ora…
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13.26 «Un ruolo di Presidente della repubblica mi consentirebbe meglio di avere cura della mia agenda? Questa domanda precorre tempi che forse non si realizzeranno mai». Con questa risposta alla domanda della corrispondente del Wall Street Journal si è chiusa la lunga conferenza stampa di Mario Monti.
13.24 «Se Berlusconi dovesse aderire alla mia agenda? Con persone di valore e sorprendenti come lui tutto può cadere. Non mi sono mai sentito super partes ma extra partes. “Sbigottimento” mi sembra un termine tecnico per la sua continua oscillazione di valutazione nei miei confronti. Una e non le altre due forze politiche che ci sostenvano – la sua – ci hanno sostanzialmente tolto la fiducia, ma non ho risparmiato critiche agli altri.
13.17 Berlusconi mi ha definito uno dei tanti liderini in giro? Non è questione di diminutivi o vezzeggiativi. Se penso alla mia convenienza, non dovrei fare strettamente niente. Ma l’imperativo morale è cambiare il Paese».
13.12 «Non amo le tasse. Ma ritengo grave la continua diseducazione fiscale, a partire dal linguaggio usato a proposito dello “Stato che mette le mani nelle tasche degli italiani”. Chi evade cos’è? È un italiano che mette le mani nelle tasche degli altri italiani. Quanto all’Imu non è bellissimo, ma in Europa quasi in ogni Paese c’è una tassa sulle case ed è necessario. Abbiamo aumentato le tasse per sopravvivere».
13.06 «Chiamano la mia agenda “agenda Merkel”? Credo che abbiamo in comune solo la M. Le nostre agende sono diverse. Noi diamo più peso alla crescita, alla liberalizzazione interna nel settore dei commerci. Se il retropensiero è “siete appiattiti” “siete accucciati” o come ha detto Tremonti “a quattro zampe” (perché il centrodestra ha molta più fantasia del centrosinistra nell’inventare queste terminologie simpatiche fino a un certo punto), lo nego assolutamente. Abbiamo avuto per anni un governo italiano, purtroppo, che aveva seria difficoltà a far sentire la sua voce in Europa. Ora la situazione è cambiata. Non siamo subalterni a nessuno».
13.03 «La mia candidatura offenderebbe Napolitano che ha chiesto la mia terzietà? Do grandissima importanza alle opinioni del Capo dello Stato, e per mia fortuna ho accesso più diretto alle sue opinioni e le conosco in una versione più autentica di quella pur lodevolmente ricostruita dao giornalisti».
12.59 «A fronte di un forte debito pubblico c’è un basso indebitamento privato delle famiglie italiane. Ciò non toglie che ci sono ragioni per doverlo far scendere, in base ai patti europei, e per volerlo far sciogliere. Abbiamo ereditato impegni dai governi Berlusconi, come quello del bilancio del pareggio. Ce la faremo, con più o meno agio a seconda di quanto sarà il dato di crescita. Dobbiamo crescere».
12.54 «Vendola mi ha definito “liberale e conservatore”. Liberale sì. Quanto a conservatore, credo che sia più conservatore lui».
12.52 «Lasciare, come chiede il centrodestra, anche gli affari correnti in caso di candidatura? Io non ho la minima idea di come mi regolerei in caso di candidatura. Non ho reticenze, ma mi sembra che la storia – anche recente d’Italia – sia piena di presidenti del consiglio che partecipano molto attivamente alle campagne elettorali».
12.50 «Abbiamo spezzato le concentrazioni di potere che rendevano opache banche e assicurazioni».
12.45 «Sì ho chiesto chiarimenti a Grilli per la questione dell’appartamento ai Parioli. E no, non ho ricevuto minacce per non candidarmi. Solo forme di leggera intimidazione e di leggera lusinga, del tipo “Se si candida, non potrà più diventare presidente della Repubblica” e simili. La storia sui miei fondi svizzeri la trovo ridicola».
12.42 «Mai pronunciare la frase “la crisi è finita”. Esiste anche la scaramanzia finanziaria. E leggendo i bollettini di Bce, Ue, Fmi – che spesso non coincidono con le visioni dell’onorevole Brunetta – serve prudenza. Ma sono molto più sereno di un anno fa».
12.41 «Non sarò candidato in un particolare collegio, in quanto, come forse saprete, sono senatore a vita. Se una o più forze politiche che credono in questa nostra agenda (o in una migliore) mi chiedessero di candidarmi come presidente del consiglio, valuterei. A priori, sì. Ma è ben altra cosa che dare il nome ad altri per liberi utilizzi».
12.37 «A Melfi non ho visto persone fuori dai cancelli, ma forse c’è una pluralità di cancelli e non mi hanno fatto passare per quello (dove c’era la Fiom, ndr). Non ho apprezzato le critiche da parte sindacale alla mia presenza. È stato brutto. Spero che sia possibile conciliare un giorno diritti dei lavoratori e investimenti».
12.32 «Il mio nome sul simbolo elettorale? Non ho simpatia per i partiti personali. Mi sembra comunque una questione minore».
12.29 È terminato il discorso di Monti. Iniziano le domande dei giornalisti.
12.27 «Al presidente Napolitano, nel rassegnare le dimissioni ho detto: “Missione compiuta».
12.25 «Non voglio essere irrispettoso, ma credo che la contrapposizione orizzontale sinistra-destra oggi abbia poco senso. La vera differenza è tra riformisti e conservatori. Servono riformisti. Io vedo cespugli riformisti a destra, a sinistra e al centro. La nostra agenda è erga omnes. Io non mi schiero con nessuno, spero che molti si schierino con le idee della nostra agenda. Non direi mai “scendo in politica”. È volgare. Bisogna “salire” in politica. Basta leaderismo, parliamo di idee. Le scorciatoie sono scivolose. Vanno risolti i problemi. A quelle forze che manifestassero adesione convinta delle idee dell’agenda, sarei pronto a fornire il mio impegno e, se richiesto, la mia guida e anche, dopo il passaggio parlamentare, più alte responsabilità.
12.20 «Vi stupirà quello che sto per dire. Per tornare a crescere dobbiamo molto agire sul ruolo della donna nella nostra società. Dobbiamo cambiare la mentalità. Studi Ocse dimostrano che potremmo guadagnare un punto per cento di Pil se le donne partecipassero più attivamente alla società. Anche in elevatissime rappresentaizioni pubbliche la donna è trattata in modo spesso umiliante. E po c’è la questione del deficit di nascite. Dobbiamo tornare a guardare al futuro, a credere nel futuro».
12.16 «La mia critica trasversale ai partiti riguarda invece il taglio ai costi della politica. Troppi i blocchi e le resistenze, ad ogni livello sul territorio. Si veda, come solo esempio, quello che è successo con la riduzione delle province».
12.14 «Dopo la critica alla sinistra, passiamo a quella alla destra. Il blocco maggiore lo abbiamo avuto sulla legge anticorruzione. Io resto convinto che sia meglio fare leggi ad nationem che non ad personam. Nella nostra agenda, leggi più restrittive su falso in bilancio, voto di scambio, intercettazioni, conflitto d’interessi. E dovremo rivedere la prescrizione».
12.08 La peggiore forma di clientelismo, è barattare il futuro dei giovani con la propria rielezione. Idee nobili in passato ma perniciose oggi hanno rallentato la nostra azione di governo. Blocchi che ci hanno impedito di fare meglio. Siamo imparziali: cito un blocco a sinistra, uno a destra e uno trasversale, per la terzietà. Basta catene che inchiodano al passato. Il passato non tornerà. Le tutele dei diritti dei lavoratori erano molto giustificate un tempo, ma oggi finiscono per penalizzarli. L’atteggiamento di una delle organizzazioni sindacali (cgil, ndr) che ha difficoltà ad evolversi, ha conseguenze negative sui lavoratori. Serve una drastica semplificazione normativa e amministrativa in termini di lavoro; meno burocrazia. E il superamento del dualismo tra lavoratori protetti e non protetti.
12.03 «Vi sarà detto che se lo spread è la metà di quando siamo entrati in carica non è merito nostro ma della Bce. Certamente la Banca Centrale Europea ha avuto un ruolo importante, ma si sa che la Bce agisce solo se vede i Paesi orientati a una condotta disciplinata. La Bce aveva fatto incetta di bond italiani anche durante il governo dei nostri predecessori, ma senza risultati apprezzabili sullo spread».
11.58 «Ci sono due modi sicuri per dissipare i passi avanti e i sacrifici fatti. Il primo non ascoltare i consigli della Ue. Si deve discutere ma non ci si può fa male battendo i pugni ed è inutile. Come sappiamo, in quel caso, alla pacca sulla spalla seguono i risolini. Il secondo modo è abolire l’Imu (proposta del Pdl, ndr). Se si farà, chi verrà a governare un anno dopo, non cinque, dovrà rimettere l’Imu doppia. No ad illusionismi».
11.56 Presenteremo anche su un apposito sito internet il manifesto «Cambiare l’Italia. Riformare l’Europa. È un primo contributo per una riflessione aperta. Primo: non distruggere ciò che con il sacrificio di tutti si è fatto in quest’anno».
11.53 «Non espongo il consuntivo dell’anno e vada direttamente al futuro. E a parlare della cosiddetta Agenda Monti».
11.50 Faccio fatica a seguire la linearità del pensiero del mio predecessore Silvio Berlusconi, lo dico con gratitudine e sbigottimento. Ieri ha definito il mio governo un “disastro completo”, pochi giorni prima da lui era arrivata la generosa offerta al sottoscritto della leadership dei moderati. La comprensione mentale del suo pensiero mi sfugge e non può costituire la base insieme ad altro (tra cui la diversa concezione del ruolo nelle istituzioni) per accettare la sua offerta.
11.45 Monti ricorda ad Angelino Alfano le dure parole dal segretario del Pdl pronunciate in Parlamento il 7 dicembre: «Le parole pesano. Le espressioni di Alfano si condensano in un giudizio politico pesante e molto severo. Di fronte alle parole “abbiamo dato fiducia a questo governo nella speranza che le cose andassero meglio, ora sappiamo che vanno peggio” non restava che considerare conclusa l’esperienza di governo. Respingo di Alfano anche la sua accusa di una nostra cedevolezza verso una delle due parti, il Pd. Ci siamo sempre ispirati all’imparzialità. Considero ancora più grave ritenere che ci siamo piegati verso il Pd, che non la cattiva qualità della nostra opera di governo. Cedevolezza no. Condizionamento sì, ma di tutte e tre le parti e soprattutto di Pd e Pdl.
11.42 Monti ringrazia Napolitano «da una sua intuizione è nato il nostro governo», i segretari di camera e Senato e i segretari di Pd, Pdl e Udc.
11.38 «Io posso ora rivelare che nelle mie prime uscite in Europa, da presidente del consiglio italiano, mi sono venute alla mente le prime parole di Alcide De Gasperi alla conferenza di pace di Parigi. Era così precaria la nostra situazione, eravamo – forse a torto – così circondati da diffidenza, che risuonavano in me le sue parole in quel momento tragico: “Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra cortesia, è contro di me”. Entro un anno quell’emergenza finanziaria è stata superata. Gli italiani possono di nuovo essere cittadini europei a testa alta, e senza aver ricorso ad aiuti europei o dell’Fmi».
11.31 Inizia a parlare Mario Monti. «Per quanto riguarda il tema della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del provvedimento sull’equo compenso, sarà imminente, a quanto apprendo. La libertà di stampa è la libertà del Paese»
11.23 Apre la conferenza stampa Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti: «Retribuire con due euro chi scrive un articolo è schiavitù. Non un giornale ha dato notizia dell’approvazione della legge sull’equo compenso, approvata il 6 dicembre ma che ancora non è in Gazzetta Ufficiale. Perché?».
11.18 Il presidente Mario Monti è appena arrivato nella sala della conferenza
11.10 Fa discutere l’annunciata presenza di Mario Monti alla trasmissione in Mezz’ora di Lucia Annunziata alle 14.30.
11.05 L’inizio della conferenza stampa, previsto per le 11, è in ritardo. Nelle anticipazioni a Eugenio Scalfari su la Repubblica oggi in edicola il presidente del Consiglio ha detto: «Ho dubbi sul candidarmi, ma la notte porterà consiglio». E ha tratteggiato un suo manifesto per il Paese: «Nei primi cento giorni di governo si dovrebbero abolire le province e votare una nuova legge elettorale che porti al dimezzamento del numero dei parlamentari» In economia, bisognerebbe «incentivare la libera concorrenza, dotando però l’Antitrust di maggiori poteri di controllo. Necessaria poi una nuova riforma del sistema fiscale». Quanto allo Stato sociale «difesa della riforma Fornero sulle pensioni e cambiamento del sistema del welfare, con la creazione di nuovi ammortizzatori sociali». Monti dice poi di considerare «non sufficiente» la legge anti-corruzione appena varata dal Parlamento: «Va completata con un provvedimento integrativo.
AGENDA MONTI
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DT
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la conferenza di Monti non mi ha convinto e, anzi, sono aumentate alcune mie personali perplessità; l’agenda è scontata e tocca tutti i punti che, con il buon senso, erano già stati individuati e commentati dai lettori di questo e altri blog.
Ma oggi è pre-Natale e non è il caso di approfondire ulteriormente. Rimandiamo il tutto al nuovo anno e auguriamoci tutti che nel 2013 si possa veramente vedere una lucina in fondo al tunnel.
forse sono imbranata,ma non ho visto qua il llink all’agenda Monti,mi sono salvata adesso il pdf
ww.agenda-monti.it/wp-content/uploads/2012/12/UnAgenda-per-un-impegno-comune-di-Mario-Monti.pdf
me lo leggerò con calma soppesando bene le parole. per ora, dalla scorsa che ho dato, posso solo avere conferma che è una protesi della lettera di Draghi e Trichet, e di quell’altra a Zapatero, che non abbiamo avuto il piacere di leggere.almeno io,nonostante le ripetute ricerche su internet, pur avendo letto conferma della sua esistenza , e notizia che il testo fosse simile a quello della lettera indirizzata a Berlusconi, non ne ho trovato il testo.dalla scorsa, mi viene un primo commento, in merito ai lavoratori over 55. ci vuole vendere che la pensione non l’abbiamo pagata , che è giusto che si perda il posto di lavoro, e che invece della pensione,che invece a mio parere ci siamo pagati, ci venga dato un sussidio da fame. ma secondo lui, i soldi che guadagna, questo Monti, se li è meritati?per me no. questo per inciso.
20 anni fa mi ero divertita,si fa per dire, a fare il calcolo di quello che avrei accumulato, se invece di versare i contributi, avessi acquistato dei titoli di stato,con i tassi stratosferici che c’erano allora,il gruzzolo sarebbe stato cospicuo, al punto tale da non rendere conveniente il versamento dei contributi. infatti i piccoli evasori fiscali, e di conseguenza anche contributivi, hanno sempre fatto anche questo calcolo empirico: invece di versare i contributi,i miei soldi me li accantono come mi pare, che ci guadagno di più.se fosse una bazza,lINPS, costoro i contributi li verserebbero. salvo poi,non versare un c.o., e farsi assumere l’ultimo anno,prma della pensione, come dipendenti,er percepire una pensione , con il retributivo,che non avevan affatto versato. certe cose bisogna dirle. e ora,in questo momento storico, quanto paga lo stato italiano agli speculatori, e quanto sono remunerati invece i contributi versati?C’è una bella differenza.Con il contributivo si va con il PIL.(cioè zero).una cosa che mi ha sempre infastidito è la manipolazone.
ci credo che l’Italia e la Spagna non hanno chiesto gli aiuti,tramite in conseguente relativo memorandum: si cerca di fare passare le medesime controriforme con il consenso degli elettori,di cui una grossa parte, come noto,ha sempre avuto un grossa difficoltà a comprendere quale sia il proprio interesse. Berlusconi, che come sempre galleggia per tutelare i propri interessi, e non essere inseguito dalle procure di mezza Italia,però vende una verità che può fare presa,quella dell’esistenza di agende germanocentriche.mi auguro che quello che ha detto D’Alema da Fazio, che ilPD sipropone di proporre un’altra Europa,assieme alle sinistre europee, che non sia di austerità, sia vero.
Capisco il tuo disappunto e sfogo, ma il nostro futuro è pieno di austerità, qualunque coalizione vinca.
L’unica alternativa è l’uscita dall’europa… ma anche in quel caso nei primi anni sarà molto dura… e anche dopo, se rimane la stessa tipologia di classe dirigente, a cui interessa poco lo sviluppo del Paese.
Ma godiamoci questi giorni di feste e tranquillità… che poi, come diceva De Filippo, l’Italia “Ha da passa’ ‘a nuttata”…. e ce ne saranno molte…
@Mario Monti
La BCE comprava anche durante il precedente governo, dopo la destabilizzazione delle assicurazioni sui titoli, senza regole e senza garantire che gli acquisti sarebbero continuati, poi ha smesso e abbiamo visto cosa e’ successo. Ora non compra ma ha messo regole e garanzie. E’ una cosa leggermente diversa.
La riduzione delle province comporta costi e inefficienze se viene fatta a casaccio come ha fatto il governo. Le province sono gli enti che costano meno, meno delle regioni, meno dello stato, MOOOLTO meno del fiscal compact e MOOOOOOOLTO meno del fondo salvabancheestere, e ci danno i servizi piu’ importanti (acqua, elettricita’, strade, salvaguardia dell’ambiente); direi che la loro eliminazione (anche solo a livello politico) merita un po’ meno populismo. Perche’ non accorpare le regioni e eliminare gli stati, non e’ una riforma piu’ europeista?
Si vede come l’UE ascolta l’Italia, infatti l’UE ha varato misure per la crescita e l’unione bancaria non è la solita farsa che consente ancora una volta alla Germania di nascondere i suoi scheletri, comprende tutte, ma proprio tutte, le banche europee.
“L’Italia era sull’orlo del baratro” puo’ voler dire due cose: o che il problema era l’interesse sui titoli, ma sappiamo benissimo che 3-4-5 miliardi all’anno di interessi in piu’ (senza quindi l’intervento della BCE) sui 60 che l’Italia pagava gia’ non erano tali da determinare l’imminente default, oppure che l’Italia aveva problemi di liquidita’; ma se e’ cosi’, come ha fatto l’Italia a tirare avanti, visto che le entrate dall’IMU sono arrivate solo a Giugno (per meta’), quelle dai bolli non sono ancora arrivate (visto che le banche non sapevano neanche come calcolarli) e quelle da IVA sono state abbattute dal crollo dei consumi conseguente al terrorismo fiscale attuato esattamente un anno fa? 🙄
E poi, il governo avrebbe dovuto mettere l’IMU perche’ era stata tolta l’ICI? Ma se l’ICI andava totalmente ai comuni, l’IMU va soprattutto allo stato e lo stato ha ridotto i trasferimenti ai comuni, faccio molta fatica a seguire la logica di questo rapporto causa-effetto.
Mi fermo qui. Buon Natale a tutti.
Cambiano gli attori, ma la salsa non cambia: l’agenda Monti è il tentativo politico di inserirsi ancora alla guida del paese senza sporcarsi le mani, evitando personalmente una campagna elettorale che si annuncia, ancora una volta, sanguigna e disgregante.
E non si può non ammettere che la sua “salita” in campo darà un ulteriore scossone sia a destra che a sinistra, forse più a sinistra che a destra (ma questa è un’opinione personale).
Resta il fatto che l’attenta lettura dell’agenda pubblicata è la classica autodenuncia del fallimento di quest’anno di governo; tradotta in parole povere, è l’elenco delle cose che andavano fatte e che, purtroppo, sono rimaste solo sulla penna.
Da convinto europeista, ma da volutamente miope economista, non accenna minimamente al fatto che l’industria italiana, come quella di altri paesi, è stata penalizzata e disgregata dall’entrata nell’euro, esalta il rapporto conviviale e diplomatico con i feroci ed egoisti lupi tedeschi (ndr), senza la necessità di battere i pugni sul tavolo (espressione che sembra presa, pari pari, dai commenti espressi in questo blog).
Ma, implicitamente, ammette che occorre rivedere il sistema fiscale, si è, finalmente, accorto che ha messo in ginocchio lavoratori, famiglie e imprese e ripropone una riduzione del carico fiscale in tal senso; avesse almeno la modestia di dire: “abbiamo esagerato, abbiamo messo in crisi i consumi, abbiamo fatto esplodere la disoccupazione, abbiamo causato la chiusura dintante piccole aziende, etc,… dovevamo gradualizzare tali azioni e non toccare le classi meno abbienti…”
Niente, dall’agenda continua a trasparire la sua dottrina professorale, schivo alle critiche, assolutamente al di sopra delle parti.
Infine l’agenda è lapalissiana, ricopia le proposte e le critiche di buon senso che sono arrivate da innumerevoli fonti, inclusi i vari blog; senza voler apparire presuntuoso ricalca una proposta che avevamo fatto con Gainhunter, in questo blog, prima che Monti entrasse nell’ambito governativo. Ci sono personaggi, vedi Iapino e altri che tendono ad assumersene i meriti, ma è tutto pleonastico.
L’agenda è un documento POLITICO e come tale va interpretato: nasconde la furbizia di Monti a “salire” in politica, nè più nè meno come in precedenza qualcuno aveva firmato il patto con gli Italiani. Qualcuno dirà: altro approccio, altra statura… Posso essere d’accordo, ma personalmente continuo a mantenere le mie perplessità, continuerò a sostenere che occorre battere i pugni sul tavolo nell’ambito europeo, tanto più se continuiamo ad essere oppressi dagli egoismi e dai nazionalismi dei paesi della comunità europea.
beh, se ci fossero forze tali e coalizzate da contrastare le spinte neoliberiste,per un’europa diversa, le cose potrebbero cambiare.non so se hai letto “” Oltre l’austerità”
http://temi.repubblica.it/micromega-online/oltre-lausterita-un-ebook-gratuito-per-capire-la-crisi/
è descritto lo scenario finale di uscita dall’Euro, ma l’ipotesi improbabie, per ora, di un’europa diversa c’è pure lì. ma in effetti, quali forze politiche la porterebbro avanti?i sentimenti confusi della massa dei cittadini dirottano verso spinte populistiche alla grillo o berlusconi,purtroppo. esprimo il mio parere, in merito,per un percoso diverso, ma nella pratica, mi sono organizzata, che se tolgono la sanità pubblica, come temibile,(la merkel si è pronunciata anche l’altro giorno sul welfare)quando vado in pensione, me ne vado a vivere in un paese dove costa meno, come fanno molti pensionati statunitensi. questa è la fiducia che ho. e penso di non essere ‘unica europea a pensara così
Sì, concordo. Infatti leggendo qua e là i programmi e gli interventi delle forze politiche, non ho visto ancora numeri chiari (leggi cifre) su come pensano di ridurre il debito pubblico, finanziare il fiscal combact ehm compat, ridurre la pressione fiscale (ovviamente centrale aumentando quella locale… come sta già avvenendo), pagare gli interessi (che in caso di speculazioni o problemi seri al sistema bancario europeo, schizzerebbero alle stelle), pagare le pensioni con la curva demografica che ci ritroviamo (intendo non solo in italia), ecc.
Parole parole e soltanto parole, professori compresi (per essere esplicito).
perplessa@finanza: dalla scorsa, mi viene un primo commento, in merito ai lavoratori over 55. ci vuole vendere che la pensione non l’abbiamo pagata , che è giusto che si perda il posto di lavoro, e che invece della pensione,che invece a mio parere ci siamo pagati, ci venga dato un sussidio da fame. ma secondo lui, i soldi che guadagna, questo Monti, se li è meritati?per me no. questo per inciso.20 anni fa mi ero divertita,si fa per dire, a fare il calcolo di quello che avrei accumulato, se invece di versare i contributi, avessi acquistato dei titoli di stato,con i tassi stratosferici che c’erano allora,il gruzzolo sarebbe stato cospicuo, al punto tale da non rendere conveniente il versamento dei contributi. infatti i piccoli evasori fiscali, e di conseguenza anche contributivi, hanno sempre fatto anche questo calcolo empirico: invece di versare i contributi,i miei soldi me li accantono come mi pare, che ci guadagno di più.se fosse una bazza,lINPS, costoro i contributi li verserebbero. salvo poi,non versare un c.o., e farsi assumere l’ultimo anno,prma della pensione, come dipendenti,er percepire una pensione , con il retributivo,che non avevan affatto versato. certe cose bisogna dirle. e ora,in questo momento storico, quanto paga lo stato italiano agli speculatori, e quanto sono remunerati invece i contributi versati?C’è una bella differenza.Con il contributivo si va con il PIL.(cioè zero).una cosa che mi ha sempre infastidito è la manipolazone
Sul tema pensioni in Italia si è parlato tanto forse troppo. Il sistema previdenziale italiano, prima di Monti Fornero, era sostenibile. Ciò che non è sostenibile da tempo è l’assistenza, legata ad una popolazione che mediamente invecchia sempre di più, e la costante decrescita del lavoro.
Tornando alle tue affermazioni, perplessa, mi trovi d’accordo sull’accumulo del capitale rispetto al versamento contributivo. Il tuo discorso valeva 20 anni fa ma anche oggi, nonostante sia cresciuta l’imposta sostitutiva sui redditi da capitale. Ad esempio, un neolaureato che desidera riscattare oggi la laurea dovrebbe propendere invece per investimenti finanziari. Un mix tra obbligazioni a lungo termine italiane e un basket di solidi titoli nazionali, tanto per non uscire dai confini, produce nel lungo termine un maggiore ritorno rispetto a quello ottenuto con il coefficiente di trasformazione (oggi del 5,62% che cambierà dal 2013) del montante contributivo, rivalutato annualmente in base al PIL quinquennale italiano, che si concretizzerà fra circa 40 anni (si va con non meno di 63 anni d’età e con più di venti anni di contribuzione).
Trovo invece un po’ confuso e forse influenzato dalla rabbia il tuo discorso sul farsi assumere un anno prima della pensione e godere del retributivo … ma il succo del tuo ragionamento è condivisibile.
Il primo punto in agenda deve essere il lavoro che purtroppo, però, può presupporre scelte anti europee. L’alternativa, come giustamente scrivi tu, è l’austerità.
Voi cosa preferite?
Spero qualcuno lo legga: http://www.rischiocalcolato.it/2012/12/mario-monti-weimar-reloaded-maurizio-blondet.html
…grazie, molto interessante. Sentivo oggi alla televisione che i conti Inps vanno molto bene, essendo diminuito il numero delle richieste di pensionamento; anche le previsioni Inps per il prossimo anno sono positive in forza dell’applicazione della riforma Fornero che assicura un drastico ridimensionamento dei pensionabili sia per aver elevato il limite di età sia perchè qualcuno … lo perdiamo per strada.
Penso che aumenterà il numero degli esodati, considerando che molte aziende stanno chiudendo; si parla, inoltre, sempre per la riforma Fornero/Monti, di un elevato numero di precari a cui non sarà rinnovato il contratto….
Come pensionato, tartassato da decurtazioni di ogni tipo, statali e regionali (per il governo Monti e il governatore della Toscana Rossi il verbo governare significa applicare tasse e balzelli), sono costretto a stringere i cordoni della borsa come tanti altri, ma come diceva Tognazzi “son contento”, se non altro perchè hanno finalmente inserito il “governatore” fra gli indagati delle nefandezze avvenute all’Asl di Massa e….. perchè Monti ha pubblicato un proclama che è la quintessenza dell’intelligenza politica e di come deve essere “governato” un paese.
In parole povere, possiamo stare sereni ( guarda caso, mi viene in mente che “sono sereno” è la risposta di tutti quelli che vengono beccati a perpretare truffe alle casse dello Stato); aumenterà il numero dei senza lavoro in maniera inversamente proporzionale al Pil, aumenteranno le tasse, etc. Senz’altro l’unica cosa che non diminuisce è il numero dei politici specialmente quelli truffaldini, tanto quando li beccano…”sono sereni”.
Gran bel lavoro.
Grazie Dream e buon proseguimento.
Serve un po’ di buona volontà. Qualcuno aveva già parlato agli uomini di “buona volontà”