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La pioggia prima della tempesta perfetta
E’ solo una questione di tempo.
Non voglio tediarvi con le solite frasi che riprendono quanto detto in passato. Era noto a tutti il fatto che i disequilibri, i problemi, il debito, la politica, tutto avrebbe un giorno portato il conto. E così sta accadendo. E se ci pensate bene, è un mercato che sta cambiando, si sta evolvendo e molto probabilmente nei prossimi 12-18 mesi ci darà l’esito e scopriremo il vero futuro dell’Euro e dell’Eurozona.
Non nasceranno certo gli Stati Uniti d’Europa. Ma nemmeno torneremo tutti alle origini. Arriveremo a dei compromessi, ad una via di mezzo, con uno ruolo magari più centrale e proattivo della BCE, forse unico vero punto d’incontro dell’Unione Europea.
Ma oggi ognuno guarda al suo orticello. La politica sta portando grosse spaccature. Addirittura si fanno ragionamento da vero e proprio protezionismo all’intero della stessa Unione Europea, in un ambiente che dovrebbe essere invece di piena condivisione.
Oggi ci troviamo nemmeno più con un’Europa di serie A ed una di serie B. Assistiamo quasi ad un “tutto contro tutti” a cui fa rima un “si salvi chi può” dove dall’alto del pennone centrale la signora Merkel si trova in una situazione economica migliore, ma è sola, abbandonata anche dagli amici Calvinisti olandesi, con cui si stanno generando delle rotture impensate fino a qualche mese fa. Ed è per questo che si arriverà a dei compromessi. Magari un po’ meno austerity, magari un po’ meno “fiscal compact” ma sempre rigore di bilancio e massima sorveglianza nei confronti dei PIIGS.
Detto in altri termini: si tira a campare cercando di allentare un po’ i cordoni quando la situazione si estremizza.
E intanto la disgregazione sociale aumenta. Il popolo è sempre più irritato e stufo. Non si vede più una luce in fondo al tunnel della crisi. E proprio nel momento in cui lo Stato è chiamato a gran voce in soccorso del sistema economico Italia, lo Stato può fare poco, perché è lui a dover essere aiutato e a dover rientrare dagli eccessi di tanti anni di politica allegra e dissennata. E non mi riferisco per forza al mandato di Berlusconi, visto che la storia parla chiaro su come nel corso dei decenni il virus della politica ha polverizzato le finanze pubbliche e con loro il nostro futuro. Necessaria l’austerity. Ma il popolo necessiterebbe di un comportamento dello stato diametralmente opposto. Vallo a spiegare alla Merkel e al suo fiscal compact che è matematicamente insostenibile per l’Italia e per i paesi di per sé già più deboli.
I governi a cui gli elettori oggi chiedono una svolta di minor severità fiscale sono quelli nei quali la spesa pubblica è salita di più negli ultimi dieci anni. Dalla fine del 2001, infatti, nell’eurozona a 17 paesi la spesa pubblica è aumentata da 3340 a 4665 miliardi di euro (in euro correnti), cioè del 39,6 per cento. In percentuale sul Pil, la spesa è aumentata dal 47 al 51 per cento del Pil dell’eurozona.
In Germania tra il 2001 e il 2010 la spesa pubblica tedesca è aumentata solo del 18,5 per cento. Il modesto aumento della spesa pubblica si è accoppiato con la rapida crescita del Pil e con la moderata inflazione sperimentata dalla Germania in questi anni. Il risultato è che la quota della spesa pubblica sul Pil è rimasta costante.
I numeri sono ovviamente interpretabili ma non sono opinioni. I dati tedeschi implicano che, nel resto dell’eurozona senza la Germania, la spesa pubblica sia invece aumentata del 41,5 per cento, tra il 2001 e il 2010. Si tratta di un aumento di 23 (41,5 meno 18,5) punti percentuali superiore a quello registrato in Germania, cioè nel paese che ha finanziato il fondo salva-stati temporaneo e finanzierà il fondo salva-stati permanente per più del 25 per cento del totale (come stabilito dai trattati, in proporzione al Pil e alla popolazione tedesca). (Source)
Il Governo continua a latitare sul programma della crescita. E la cosa non ci deve più sorprendere. Come dice un mio collega:
il Governo deve fare la dieta (austerity) dando di più da mangiare (crescita economica). Questa equazione non è di facile soluzione.
E a completare l’opera in questo scenario decisamente difficile, ci si mette anche la finanza strutturata. Non ci voleva l’episodio JPMorgan Chase. Non ci voleva Bankia in Spagna. Ma signori, non ci voleva ma lo sapevamo benissimo che si è scoperchiata una pentola in cui contenuto era notissimo. Era solo una questione di tempo!
Cosa volete pretendere in un sistema finanziario dove i derivati rappresentano il PIL mondiale moltiplicato per 10? Cos pretendente da un sistema finanziario dove la leva continua imperterrita a regnare sovrana? Cosa pretendete da un tessuto sociale che per anni ha vissuto al disopra delle proprie possibilità?
Verrebbe da dire: chi è causa del sul mal, pianga se stesso. Peccato però che gli effetti di questi comportamenti non ricadranno solo sui colpevoli e gli interessati, ma su TUTTA la comunità. TUTTA, nessuno escluso. Anzi no, sicuramente sarà ancora più pesante proprio su quelli che meno ne possono: i risparmiatori e la povera gente che non riuscirà nemmeno più a campare. E sarà il disastro.
Quindi che fare? Secondo me, la situazione si sta ulteriormente complicando e mai come ora è necessaria la consapevolezza che questa crisi si può tentare di combatterla solo con la coesione di tutti i paesi membri. La divisione in questo momento creerebbe le condizioni ideali per quello scenario che i miei amici perma-bearish chiamano come “tempesta perfetta” con un catastrofico effetto domino su tutto il sistema.
Vedete? Guardate fuori dalla finestra. Il cielo è molto nuvoloso, si vedono dei lampi in lontananza, violenti e luminosissimi. L’aria fuori è tagliente, gli uccelli sono scomparsi dal cielo, il sole si è come spento dietro ai nembi minacciosi. Prima che inizi a piovere a dirotto, meglio prendere delle contromisure. Altrimenti poi, sarà troppo tardi.
Buon weekend a tutti.
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STAY TUNED!
DT
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Probabilmente questa: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003057.html
“Vedete? Guardate fuori dalla finestra. Il cielo è molto nuvoloso, si vedono dei lampi in lontananza, violenti e luminosissimi. L’aria fuori è tagliente, gli uccelli sono scomparsi dal cielo, il sole si è come spento dietro ai nembi minacciosi. Prima che inizi a piovere a dirotto, meglio prendere delle contromisure. Altrimenti poi, sarà troppo tardi.”
Guardi, su dove sono finiti gli uccelli avrei qualche idea. Per quel che riguarda nembi e pioggia e lampi, proporrei Giuliacci al posto di Draghi. Per il resto, sono indeciso se tagliarmi le vene o soffocarmi ingoiando una cartella Equitalia. Spero di trovare spunti nei blog.
Saluti,
Sig. Ernesto
Io sono dell’idea che oramai la tempesta perfetta non si può più fermare. Inizia a cadere la prima pioggia, ma ben presto ci sarà un tornado. Il mio solo dubbio è quando? Credo entro il 2012
Il mio dubbio invece è…che cosa devo, posso fare per salvare le ch…e ? Sempre se è possibile..
Secondo me e’ gia tutto deciso, in realta’ stanno attivandosi per guadagnare tempo e permettere alle istituzioni finanziarie di uscire senza ulteriori guai dalla situazione attuale.
Gracia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia potrebbero uscire dall’euro piu’ o meno violentemente, ma per evitare una catastrofe che travolga le nazioni forti stanno creando materassi di banconote… Ma non preoccupatevi i ricchi diventeranno piu’ ricchi ed i poveri piu’ poveri… carne da cannone diceva Napoleone…
Le è citata nel post sopra l’articolo
Vedete? Guardate fuori dalla finestra. Il cielo è molto nuvoloso, si vedono dei lampi in lontananza, violenti e luminosissimi. L’aria fuori è tagliente, gli uccelli sono scomparsi dal cielo, il sole si è come spento dietro ai nembi minacciosi. Prima che inizi a piovere a dirotto, meglio prendere delle contromisure. Altrimenti poi, sarà troppo tardi.
AMEN
Dai non esageriamo, possibile che deve andare sempre tutto storto?
Possibile che facendo astrusi ragionamenti si debba solo valutare eventi negativi a catena?
Sono vent’anni che ci sono 20 suicidi o teentativi al giorno e solo adesso se ne parla?
Nessuno pensa che la riduzione dei consumi interni di un paese come l’Italia che non e’ piu’ manifatturiero ottengono l’effetto di ridurre le importazioni?
Se jpm ha perso 2mld qualcuno li ha guadagnati!
La finanza sguazza nell’ignoranza nelle paure nell’eccitazione di masse di capre ignoranti ed erranti, il denaro non ha alcun valore intrinseco sia esso usd eur CHF etc etc!
E quando tutto sembra essere perduto vedrete che dal cilindro uscirà un bel coniglio e via …..
Buona serata
Non c’è dubbio che i momenti di crisi come questa siano i migliori momenti per la produzione di idee e nuovi sistemi più o meno democratici.
Sono convinto che alla fine chi ha portato a questa crisi… sarà spazzato via o in modo naturale (per longevità) oppure in altro modo.
Speriamo che sia solo migliore di questo sistema economico e non sia il solito cambiamento gattopardesca.
Cosa pretendete da un tessuto sociale che per anni ha vissuto al disopra delle proprie possibilità?
Cosa pretendete da un tessuto sociale che per anni ha vissuto al disopra delle proprie possibilità?
Ancora con il …vissuto sopra le possibilità… ma quali possibilità? le possibilità di chi ?
Io ho sempre sostenuto che non ci sia un complotto per la semplice ragione che non è necessario, lo stato attuale dell’economia è frutto di una naturale convergenza di interessi tra quell’0.1% che si spartisce il potere a livello planetario.
Non serve che si mettano d’accordo sono tutti naturalemte d’accordo su come si deve gestire l’economia affinchè ricchezza e potere continuino ad accumularsi.
Continuiamo a sentir dire che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, e lo sentiamo dire da qualcuno che o fa parte di quello 0.1% o da parte du qualcuno dei loro lacchè e giullari di corte.
E questo è particolarmente fastidioso, ed è particolarmente fastidioso sentire questo ritornello ripreso da blogger e commentatori vari.
Quale è il livello di benessere che possiamo permetterci se togliamo la parte del leone allo 0.1% ????????
ilcuculo@finanza:
Cosa pretendete da un tessuto sociale che per anni ha vissuto al disopra delle proprie possibilità?Cosa pretendete da un tessuto sociale che per anni ha vissuto al disopra delle proprie possibilità?
Ancora con il …vissuto sopra le possibilità… ma quali possibilità? le possibilità di chi ?Io ho sempre sostenuto che non ci sia un complotto per la semplice ragione che non è necessario, lo stato attuale dell’economia è frutto di una naturale convergenza di interessi tra quell’0.1% che si spartisce il potere a livello planetario.
Non serve che si mettano d’accordo sono tutti naturalemte d’accordo su come si deve gestire l’economia affinchè ricchezza e potere continuino ad accumularsi.
Continuiamo a sentir dire che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, e lo sentiamo dire da qualcuno che o fa parte di quello 0.1% o da parte du qualcuno dei loro lacchè e giullari di corte.
E questo è particolarmente fastidioso, ed è particolarmente fastidioso sentire questo ritornello ripreso da blogger e commentatori vari.
Quale è il livello di benessere che possiamo permetterci se togliamo la parte del leone allo 0.1% ????????
Sottoscrivo. Togliamo quello che hanno accumulato ingiustamente a quello 0,1 di persone che gestisce la gran parte della ricchezza mondiale, poi vedrete che non abbiamo vissuto affatto al di sopra di nulla.
Queast è la consapevolezza di cui abbiao bisogno.
Fate rimbalzare questo messaggio in ogni discussione ed in ogni blog economico e non.
L’uragano perfetto arrivera’ , per stare tranquilli come lo 0,1% del mondo citato prima e’ basta fare come loro: BANCONOTE E SOLO BANCONOTE DI : DOLLARO USA E CANADESE, e pacchi fisici di FRANCHI SVIZZERI. Quando , come nella poesia del Leopardi passata e’ la tempesta state certi che con quella roba li’ potete mangiare, acquistare casa, macchina ed altro………
Ok, questo benedetto 0.1% è sicuramente un cacnro del sistema e siamo d’accordo. Ma potremo mai debellarlo?
Negli ultimi anni io ho visto gente che, per potersi sentire figa, si finanziava le vacanze a Formentera (perchè la spiaggia libera di San Bartolomeo al Mare in Liguria dopo tanti anni non andava più bene), e poi comprava l’ultimo modello di TV LCD 3D e per l’occasione accendeva un finanziamento (Il vecchio LCD ormai era obsoleto) e poi mentre che c’era cambiava spesso la macchina (e faceva il finanziamento) oppure megli ancora se la prendeva in leasing (voi non immaginate quanta gente ha sotto il culo un’auto che poi in realtà non è sua…).
per farla breve, ho avuto a che fare molto spesso con gente che mi ha chiesto dei consigli su come comportarsi.
e la risposta che gli ho dato è stata certo più elegante di quanto io dico a voi: stipendio di 1.200 €, 3 finanziamenti in piedi per cose futili (€450 al mese) e necessità di acquistare casa. Rata potenziale del mutuo €600. E pensate che c’è gente che avrebbe detto ok! Questo per dire che ci sono persone che hanno perso la concezione della realtà.
E questo in merito al retail.
Vogliamo parlare del debito pubblico? Allora, secondo voi, come mai siamo arrivati ad avere un debito/PIL del 120%?
E’ sempre stato così oppure… è figlio di una politica assistenzalista all’inverosimile (soprattutto dal punto di vista pensionistico e on solo!) più una serie di magna magna che ci sta portando alla rovina?
ECCO cosa intendevo quando parlo di “vivere al di sopra delle proprie possibilità”. E di null’altro. Quindi massimi rispetto per chi, correttamente, ha sempre cercato di tirare avanti SENZA fare il passo più lungo della gamba. E, permettetemi, questi alla fine staranno ancora in piedi.
😉
Tu sei uno che sa… forse non concordo con te al 100% ma…. 😉
No il 120% di debito pubblico invece di un virtuoso 80% alla tedesca (che se computase tutti i debiti correttamente sarebbe già sopra il 100% sono finiti in gran parte ancora nelle tasche delle elites economico finanziarie e le briciole all’economia reale ed ai cittadini in termini di infrastrutture e stato sociale.
fossi come te mi comprerei anche un rifugio antiatomico.
E poi piantatela blogger di tutte le razze con questo maledetto pessimismo, nessuno sa esattamente come stanno le cose e come evolveranno.
Ma oramai purtroppo il pessimismo si è impossessato delle menti come un cancro.
E in economia il pessimismo genera delle previsioni che tendono ad autoavverarsi.
I fomentatori del pessimismo, che ovviamente si definiscono “REALISTI” sono in realtà dei colpevoli criminali. O dei pericolosissimi idioti
Su questo non ci sono dubbi. Io sono sicuramente il re degli idioti, visto che passo le ore a cercare di dire le cose come stanno nella realtà, mentre tutto il mondo crede che veramente nel prossimo semestre arriva la ripresa. Sono di certo io il re degli idioti che rinuncia a vivere tante cose nella vita, che dorme 4 ore a notte per poter fare tutto e che anche nel week end analizza e CONDIVIDE con voi le fonti di cui dispone nella sola speranza che qualcuno magari apprezzi quanto si sta facendo, si renda conto della realtà dei fatti e, magari, ti ripaghi con una piccola donazione.
E forse sono anche delinquente, visto che ho parlato della crisi subprime molto prima che accadesse, della crisi della Grecia molto prima che facesse default, dell’austerity quando ancora in ITALIA sui giornali si scriveva che la crisi era finita. in effetti, sono io che l’ho generata.
Vi chiedo scusa se sono così.
Da domani solo post sui nuovi flirt della Belen e quintalate di foto di gnocca. Almeno così magari saremo poveri, ma felici.
O forse, nemmeno quello.
La ripresa non arriva da sola ne tra 6 mesi ne mai, la ripresa si costruisce con delle azioni orientate allo sviluppo economico.
In un abiente orientato al pessimismo nessuna di queste azioni verrà intrapresa da alcun operatore economico. Imprese, famiglie e istituzioni finanziaire.
Quindi è evidente che le previsioni economiche dei pessimisti sono tanto pi autoavveranti quanto più sono in graddo di influenzare il pensiero ed il comportamento degli operatori economici.
Purtroppo non è vero il contrario perchè l’ottimismo da solo non basta a far autoavverare una previsione positiva.
Estremizzando se sono pessimista e credo che sia impossibile vincere alla lotteria non giocherò e quindi sicuramente non vincerò, la previsione pessimistica si autoavvera.
Se sono ottimista giocherò ma questo non renderà meno improbabile la mia vincita. Estremizzando il conncetto.
Dov’è la sottile linea rossa che separa la consapevolezza delle difficoltà dal pessimismo?
Tu fai un errore di valutazione in questo caso.
guardati questo grafico.
Lo avrai forse già visto 1000 volte.
Domanda: questa fase economica è paragonabile ad un qualcosa visto negli ultimi anni?
Se la tua risposta è si, significa che allora consideri questa crisi ciclica o se preferisci ordinaria. Se la tua risposta è no, allora ammetti che ci sono dei problemi strutturali che NON si sono visti nelle passate recessioni, o meglio, non sono stati risolti e si sono accumulati.
Tutti questi problemi ora stanno presentando il conto (te la sto banalizzando per far capire le cose anche a chi è meno tecnico).
Ed è questa la cosa straodinaria.
Caro alberto, su JPM sbagli una cosuccia. Quei soldi sono persi coi derivati. Hai una vaga idea di come funzionavano quelli tradati presso la filiare londinese di JPM?
Se poi esce il coniglio, ti giuro, sarò il primo ad esserne entusiasta e a parlarne sul blog!
Io credo che sia sbagliato concettualmente ragionare di cicli economici.
La storia economica si sovrascrive alla storia ed il substrato storico geopolitico è sempre mutato quidni non si può mai analizzare una situazione di crisi con i paradigmi delle crisi precedenti.
Non è vero che questa volta è diverso, è che è sempre diverso. L’errore degli economisti è quella di cercare di evincere una regola dal passato per poter applicare una ricetta al futuro.
E’ come guidare guardando lo specchietto retrovisore invece della strada.
Ma a volte i poeti vedono meglio degli economisti
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
5 Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
10 sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti:
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
[da Ossi di seppia, 1925]
assolutamente, non è una crisi come tutte le altre! non è in crisi il capitalismo, ma l’apparato produttivo e manifatturiero di tutto il mondo occidentale. Non si è evoluto e non è più concorrenziale con quello a basso costo dell’oriente. queste cose le sapete meglio di mè sicuramente…. E’ una crisi epocale, cambia il modo di vivere, non si potrà più vivere per consumare, ma consumare lo stretto necessario per vivere; questo è quanto accadrà in Italia nei prossimi anni secondo mè.
E comunque sulla situazione italiana, forse ha ragione Benetazzo, quando parla di tagli selettivi per oltre un milione di posti di lavoro dal settore pubblico, come unica soluzione di alleggerimento del debito pubblico; tutto il resto sono solo misure per tamponare le falle di una barca ormai alla deriva da tempo
Quello che fai è apprezzato e ha avuto e ha un sicuro effetto sociale nella comprensione dei processi in atto.
Il tuo lavoro e quello degli altri è una delle componenti che hanno spezzato l’ideologia della crisi rendendo possibile la sua comprensione a livello di massa oggi molto più estesa rispetto a solo qualche mese fa. E’ la forza delle idee e della ragione.
Con dei risultati non da poco anche per la sopravvivenza comune, le guerre ad es. si possono fare solo se esiste una propaganda vincente e monocorde su di una motivazione fasulla…
Sulla questione del “vivere al di sopra delle proprie possibilità”, credo che non sia un fatto solo di scelte individuali.
E’ il “sistema” che impone questo modello di comportamento economico in quanto è stato essenziale per risolvere per decenni crisi globali di sovrapproduzione e funzionale alla concentrazione del capitale nel sistema finanziario.
L’uomo nuovo, sia nel ruolo di imprenditore che di lavoratore, deve avere come condizione di vita l’assicurare la rendita finanziaria.
Se non vuole indebitarsi (tipo me che sono stato allevato da un imprenditore della vecchia guardia) lo indebitano tramite il pubblico.
Concordo sul concetto di “retroazione positiva” del pessimismo in determinate condizioni ma non credo che sia quella che oggi viviamo.
Quella in cui siamo dentro è una crisi sistemica che progressivamente, salvo intervento di S.Gennà, sta attivando tutte le sue componenti economiche, finanziarie, geopolitiche e fondamentale, la componente sociale. Come sottolineato più volte da DT e altri stiamo vivendo in un periodo della grande storia e di cui nessuno è in grado di prevedere gli esiti.
Hai ragione da vendere Dream! qui al sud da mè, conosco situazioni di famiglie, dove i genitori “si fanno il mazzo” con lavori umili (tanto di cappello) ed i loro figli giovanissimi, spendono soldi non loro per vestirsi di Armani e Vuitton; genitori che faticano per mandare i loro figli all’università, in grandi città del nord o Roma, dove intraprendono corsi di laurea dal dubbiosissimo sbocco occupazionale (es :scienze della comunicazione)
Non è proprio così, ovviamente il limeite è e sarà il costo dell’energia, ma a tendere dovremo immaginare di poter consumare quello che possiamo produrre, che è molto.
Per quasi venti anni il mercato occidentale ha sfruttato la manodopera a basso costo dei paesi in via di sviluppo trasferendo a quei paesi un flusso netto di ricchezza che ha impoverito i lavoratori occidentali ed arricchito i mercanti internazionali.
Quante volte in questi anni ho sentito l’impulso di sputare in faccia a quanti dicevano che la Cina non è un pericolo ma un’opportunità.
Dobbiamo tendere non tanto a fantomatici pareggi di bilancio ma ad una bilancia dei pagamenti in equilibrio.
Una volta raggiunto quel risultato su diverse scale, locale, nazionale, europea avremo messo ordine nel sistema economico.
E’ ovvio che gli operatori economici a livello mondiale , il famos 0.1% che trae profitto dai disequilibri farà qualsiasi cosa per opporsi a quello che sarebbe un equilibrio, dinamico, naturale.
Bene, malgrado ci siano delle visioni non proprio convergente, credo si sia creata una discussione costruttiva. E questo credo sia la cosa più importante.
😉
Addirittura con connotati letterari (Vedasi “il male di vivere” di montale).
La cosa importante è che nessuno ha la minima possibilità di comprendere fino in fondo come stanno realmente le cose. Ne i catastrofisti, che ci azzeccano una volta su un milione e ripetono un milione di volte “te lo avevo detto” ne gli ottimisti, che ci azzeccano 99 volte su 100 ma quando sbagliano è la catastrofe. Rimane in piedi un quesito: la cartella dell’Equitalia(vedi intervento precedente) la appallottolo prima o la ingoio nella forma originaria?
Ci rifletto, saluti.
signor ernesto,
Né l’una né l’altra.
Se uno non è positivo, attivo e operativo, non può risolvere il suo problema, quello di chi gli è vicino e quello degli altri.
Mai cedere a forme di masochismo tipiche della nostra cultura.
Prendere tempo è una strada per una prospettiva soluzione (è quello che fanno regolarmente i Mandrake della finanza euro-global). La fuga, definitiva o provvisoria, un’altra.
L asituazione economica è difficile a livello mondiale, io esamino due dati italiani da uomo della strada o del bar o del grande fratello cose dette anche nei TG vendita auto -20% vendita benzina -10% i TG si fermano li e dicono in un altro servizio PIL italia (con la i miniscola) -0,xx% al max previsioni più negative -1.0x% gia qui mi viene il dubbio forse siamo almeno a meno 5% (poi vediamo come varia il debito pil.
Meno auto meno benzina e gasolio quindi meno entrate fiscali, no c’è il recupero evasione mah…, intanto tutti han capito il perche non si definisce in modo certo nulla sull’IMU perche bisogna misurare il gettito per determinare l’aliquota definitiva segno che comunque le entrate fiscali non vanno bene, quindi….
Bè, visto che è stato citato Montale, allora vi propongo questi versi di Giorgio Caproni, che a Genova ha passato la giovinezza:
Patria
Laida e meschina Italietta.
Aspetta quello che ti aspetta.
Laida e furbastra Italietta
Non voglio passare per uno sbruffone ma conosco molte piu’ cose di quanto possa immaginere sui derivati!
Comunque pensavo che senza dare spiegazioni particolari quando una societa o un privato hanno una perdita, questo denaro non svanisce nel nulla ma finisce comunque nelle tasche di qualcun altro
Tutto nel mondo cambia, evolve .. ecc non e’ così per le entrate dello stato Italia. Dal baratto si passo’ alle monete poi si aggiunsero le banconote e negli ultimi decenni un po’ di moneta elettronica va di moda.L’evasione fiscale prevale con conseguente ingiustizia fiscale tra chi e’ realmente controllabile e chi come ben sapete non lo e’ . La moneta, le banconote devono scomparire. Tutto ripeto tutto deve essere tracciabile per dare giustizia al popolo degli onesti, far pagare le caste, i tanti furbetti, ecc. Verificare la consistenza patrimoniale sia mobiliare e sia immobiliare di tutti per verificare se c’è correlazione tra il dichiarato negli ultimi decenni e il posseduto. Lascio a voi la decisione di cosa fare se da queste verifiche emmergono notevoli squillibri. Le riforme delle pensioni che hanno sempre tagliato e penalizzato i diritti delle generazioni future senza far nulla per gli eccessi di quelle in essere. La gestione della cosa pubblica nelle mani di tanti individui con pochi scrupoli che pensano sullo agli interessi personali e del loro branco fregandosene degli interessi dei tanti. Gli sprecchi nella gestione di tutto questo che non viene controllato o se viene controllato il controllore e’ corrotto. Fin tanto questi equilibri non toccano gli interessi della maggioranza delle persone vivacchiamo ancora così solo se questi equilibri si modificano forse chissà può verificarsi qualcosa
(non ho nulla da nascondere e mi ritengo tra gli onesti) LA MONETA,LE BANCONOTE DEVONO SPARIRE. Che bello così,facciamo il gioco delle banche. Chi va con una escort è certo che non lo fa per denaro ma solamente per passione, non esisteranno più gli spacciatori,non ci saranno più rapine e soprattutto sarà tracciabile la mia LIBERTA’.Se io voglio prelevare da un bancomat 100 € e andare a spenderlo in un supermercato senza usare il bancomat voglio poterlo fare anche solo come banale scelta. Chi mi deve o vuole controllare lo faccia con i mezzi legali che già dispone e soprattutto non vuole usare contro chi dovrebbe. Chissà perché per trovare un equità o equilibrio bisogna sempre prima passare per un estremismo.
Quando frequentavo quello che allora si chiamava asilo si diceva: ” Io lo so e non lo dico”. Io sono molto ignorante in materia l’unica cosa che capisco è che le banche creano denaro dal nulla. Siamo arrivati a 10 volte il PIL. Quando arriveremo a 20 volte e ad un tasso del 5% che è un tasso medio per un debito vuol dire che tutto il PIL ovvero l’economia reale sarà assorbita da ciò che la finanza ovvero le banche hanno creato con i derivati. Ripeto sono un asino,mi piace capire ed imparare ed essere corretto dove sbaglio.
Consoliamoci,meglio soli che mal’accompagnati. A differenza dei professori che stanno a Roma per fregarci, qui almeno qualche volta impariamo qualcosa. Grazie e ciao (o preferisci iho-iho).
ilcuculo@finanza,
Il pessimista però è colui che a priori vede “tutto nero”. Se esco di casa, potrei fare un incidente; in metropolitana potrei essere vittima di un attentato; se passo sotto un cornicione potrei essere colpito da una tegola del tetto.. E così via. Questo è pessimismo, cose che potrebbero succedere ma che non per forza si debbano realizzare.
Il realista è colui che analizza la situazione e per logica ne trae le conseguenze.
La ripresa non ci può essere perchè 1) le risorse sono esauribili e prima o poi ci scontreremo su mancanza di rame, petrolio, ecc. (solo l’agricoltura è virtualmente infinita come risorsa), 2) la terra non potrebbe mantenere 7 miliardi di persone che consumano come noi europei, quindi ciò vuol dire che bisogna cambiare mentalità e tornare ad una vita più semplice in modo che però tutto possano avere ciò di cui hanno bisogno, 3) la società si basa su un modelli fallimentari, il bieco consumismo (che però è il volano dell’attuale economia) e il capitalismo che è un’altra faccia orribile si questa società.
Poi si potrebbe andare avanti.
Come vedi dipende dai punti di vista. Un realista alla domanda “Pensi che ci possa essere la ripresa economica da qui a qualche anno?” direbbe, dopo aver valutato quanto scritto prima “No.”
Perchè semplicemente è IMPOSSIBILE.
Pensiamo veramente di riuscire a cambiare le cose? I governi e le sue varie forme si susseguono ma la storia si ripete SEMPRE: si arriva sempre ad un solo punto. Guerre, rivolte ecc. Non è capace l’uomo di fare scelte ponderate, se ci riuscisse non distruggerebbe (ad esempio) intere derrate di raccolti solo per mantenere il prezzo alto oppure solo perchè ci sono delle quote imposte dall’unione europea.
E’ l’avidità che spinge il mondo (quante guerre combatture in nome di ideali fasulli). Triste realtà ma a mio avviso è così 😐
Riferendomi al tuo esempio “Estremizzando se sono pessimista e credo che sia impossibile vincere alla lotteria non giocherò e quindi sicuramente non vincerò, la previsione pessimistica si autoavvera.
Se sono ottimista giocherò ma questo non renderà meno improbabile la mia vincita. Estremizzando il conncetto.”
Il realista non gioca alla lotteria perchè, a livello logico, pensa “Per quale assurdo motivo dovrei buttare via 2 euro per giocare quando chi vince è solo chi tiene banco?” ( lo stato in questo caso).
Piuttosto preferisco gustarmi un gelato con due euro. Non sarò più ricco, ma sarà più felice
Si, cari amici esperti di finanza, è tutto vero e interessante quello che state dicendo! Ma cè un ma: perchè nessuno parla della classe politico-istituzionale che negli ultimi trenta anni ha letteralmente sfondato i bilanci di questo splendido ma terribile paese?
Non sarebbe ora di criticare e lamentarsi un giorno si e l’altro pure?
Bastasse criticare per mandarli tutti a casa…
Ce ne sarebbe da dire… ma questo blog ha sempre cercato di “sfiorare ” le questioni politiche. 🙂
Mantengo la convinzione “ottimistica” sullo sviluppo, rifiuto visioni pauperistiche che attribuisco più a condizioni psicologiche di massa legate all’attuale situazione di criticità che a fattori oggettivi.
Sicuramente aumenterà l’ottimizzazione delle risorse e cambieranno i modelli di consumo ma l’attuale crisi è il risultanto anche dell’aumento della produttività per ora lavorata globale.
Quanti sono gli impianti che funzionano al massimo della produzione in giro per il globo? Cosa eventualmente producono? Scienza e tecnologia e nuove frontiere anche fuori dal nostro pianeta garantiranno le risorse e l’espansione della nostra specie. Cum grano salis. Probabile anche un cambiamento nel sistema socioeconomico. Ritengo che per noi valga la regola come per altre specie: “chi si ferma è perduto”. Ovviamente in un equilibrio dinamico che attualmente è rotto per le caratteristiche proprie e cicliche all’attuale “sistema”. E’ da stabilire se è arrivato alla fine della sua storia o se passata la buriana si ricomincia considerandolo ancora come il sistema più efficiente per l’allocazione delle risorse e per l’aumento della produttivirà del lavoro umano. Non è assolutamente per sua caratteristica intrinseca un sistema equo.
idleproc@finanza: hironibiki@finanza, Mantengo la convinzione “ottimistica” sullo sviluppo, rifiuto visioni pauperistiche che attribuisco più a condizioni psicologiche di massa legate all’attuale situazione di criticità che a fattori oggettivi.Sicuramente aumenterà l’ottimizzazione delle risorse e cambieranno i modelli di consumo ma l’attuale crisi è il risultanto anche dell’aumento della produttività per ora lavorata globale.Quanti sono gli impianti che funzionano al massimo della produzione in giro per il globo? Cosa eventualmente producono? Scienza e tecnologia e nuove frontiere anche fuori dal nostro pianeta garantiranno le risorse e l’espansione della nostra specie. Cum grano salis. Probabile anche un cambiamento nel sistema socioeconomico. Ritengo che per noi valga la regola come per altre specie: “chi si ferma è perduto”. Ovviamente in un equilibrio dinamico che attualmente è rotto per le caratteristiche proprie e cicliche all’attuale “sistema”. E’ da stabilire se è arrivato alla fine della sua storia o se passata la buriana si ricomincia considerandolo ancora come il sistema più efficiente per l’allocazione delle risorse e per l’aumento della produttivirà del lavoro umano. Non è assolutamente per sua caratteristica intrinseca un sistema equo.
Ottimo !
qual’e’ la fonte del grafico ?
grazie