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Australia come indicatore di sentiment
Proprio ieri, nell’ultimo numero di Monitor, ci si chiedeva quali motivi avesse il dollaro australiano (AUD, aussie) di rafforzarsi su USD (era da tre settimane in moderato uptrend) sapendo che si era alla vigilia di una riduzione di 0,50 punti del tasso di interesse da attuarsi in due step ma in tempi ravvicinati: bene, ieri la banca centrale RBA ha tagliato in una botta di mezzo punto al 3,75% sorprendendo nettamente i mercati. Immediato il crollo del cambio: il future è passato dal top di ieri di 1,0423 all’attuale minimo di 1,0260.
L’economia australiana ha iniziato una fase di rallentamento economico con inflazione stabile, riduzione dei consumi interni e minori esportazioni verso la Cina, che è il principale partner commerciale. E anche la Cina è da tempo che invia segnali di rallentamento. Come se non bastasse oggi l’India ha comunicato che a marzo ha avuto il primo calo di export dal 2009.
Nel complesso si sta rafforzando lo scenario di una recessione fisiologica delle economie più forti che avranno effetti depressivi sempre più marcati sull’Europa.
Da un punto di vista pratico e in ottica di medio-lungo periodo, bisognerebbe iniziare a pensare ad una riallocazione degli investimenti sottopesando in genere la componente azionaria, emergenti in particolare, e selezionare quei bond non corporate investment grade che danno ora rendimenti elevati ma che sono destinati a rivalutarsi (e quindi a ridurre i rendimenti) per effetto del progressivo taglio dei tassi di interesse dei rispettivi Paesi emittenti o sottostanti.
Aspetto cruciale di tutti i portafogli è la componente valutaria, la più difficile da prevedere e controllare: come indicazione generale secondo me è preferibile rimanere ancorati in buona parte al dollaro Usa e in misura variabile ad altre valute meno sensibili alla congiuntura negativa globale. Il dollaro australiano dovrebbe essere un perdente per diversi mesi a venire e dovremo abituarci a vedere il cambio ben sotto la parità.
Per l’operatività di breve mantengo la posizione rialzista su USD contro euro, con la strategia di vendere tutti i rialzi significativi di euro, a partire da area 1,3330.
In settimana proporrò un nuovo trade in derivati su AUD/USD.
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Gremlin, come sicuramente sai, vedere un rallentamento (o anche successivamente una contrazione) del’economia australiana mi pare più che fisiologico, visto che ha avuto una fase espansiva che è durata molto… e su cui molti hanno portato a casa grossi guadagni, sia dal mercato azionario che da quello valutario (oltre in una certa fase da quello obbligazionario). Ovviamente i mass-media finanziari spesso non hanno mai attirato l’attenzione degli investitori su questo Paese… mentre invece pare aumentata (lascio al lettore capire il perché 😉 ).
Mi preoccupa però l’incidenza di tale rallentamento nei confronti dei mercati asiatici… visto che c’è una interconnessione di lunga data (dovuta in parte per le materie prime).
Quindi credo che sia il momento sempre più propizio per studiare approfonditamente i dati economici di ciascun paese… per valutare effettivamente dove vale la pena di investire.
Questo perché anche se sono apparentemente confinanti e vicini, e quindi come andamento economico dovrebbero comportarsi, a causa delle interconnessioni commerciali, in maniera abbastanza simile, in questo momento tale regola è sempre meno rispettata.
Faccio alcuni esempi: Canada vs USA, oppure Malaysia vs Australia.
Certo è che se rallentano loro… noi in Europa, salvo qualche Paese, possiamo solo sprofondare! 🙄
Penso anch’io che forse nei confronti del USD l’aussie potrà soffrire, ma se soffre lui figuriamoci l’euro! Poi ci sta che la speculazione sposti le cose a favore dell’uno o dell’altro, ma sono più o meno della stessa opinione di L.b.chase anch’io, tanto che ho preso una obbligazione in AUD un paio di mesi fa e in euro sto ancora bene.. Per il momento, e spiamo che duri… La tengo comunque sott’occhio, la componente valutaria è sicuramente pericolosa e va maneggiata con attenzione…
Non è detto che sprofondiamo per un loro rallentamento, è il contrario stanno rallentando perchè la nostra crisi non permette più di assorbire le loro esportazioni. Inoltre io starei attento al rame che è usato come collaterale per ottenere liquidità in cina e lì ci sono capannoni pieni di quel metallo.
Permettimi, in via collaborativa, di dissentire dalla tua affermazione. L’Australia, a livello di esportazioni, ha poco a che fare con l’Unione Europea: costituisce circa il 7% delle sue esportazioni. Praticamente le esportazioni in tutta la nostra “unione” (che si sta disunendo sempre più 🙄 )… incidono al pari a poco meno del doppio di quelle verso Taiwan.
Il dettaglio lo trovi qui nell’ultimo rapporto (pag. 31) dell’Istituto statistico australiano:
http://www.ausstats.abs.gov.au/ausstats/meisubs.nsf/0/7C5DC7C1EFC4ABF7CA2579D500165018/$File/53680_feb%202012.pdf
Per dirla tutta importano più del doppio di quanto esportano da noi… quindi, almeno per quanto riguarda l’Australia, permettimi che se loro rallentano… noi sprofondiamo!
Sul rame sono invece perfettamente d’accordo… anche se la Cina può permettersi di accantonare molte materie prime e molto altro purtroppo!
” certo che se ……..” avevo capito male pensavo ti riferissi in maniera generica ai paesi asiatici in generale includendo cina e india. Poi l’australia oltre ad un continente è un isola………felice.
kry@finanza,
Sul fatto che sia un’isola felice non c’è alcun dubbio… anche come lavoro. Conosco un programmatore che aveva lavorato a tempo determinato per vari anni qui in Italia… con continui rinnovi e per un bianco e un nero (oltre a lavorare più di 12 ore al giorno) che un’estate ha fatto una vacanza lì. Nel mentre ha provato a trovare lavoro lì nel suo settore (consegnando alcuni curriculum in inglese). Dopo pochi mesi di assunzione (ancora in prova) l’hanno messo a capo di una squadra di programmatori, cambiato contratto con uno stipendio da favola per il tenore di vita locale (un capo programmatore qui in Italia se li sogna…). Poi l’organizzazione del lavoro è tutt’altra cosa… anche per la minore burocrazia e conseguente minore propensione delle persone a complicarsi la vita.
Per quanto riguarda Cina e India mi preoccupa molto che con i problemi che abbiamo in Europa, UK e USA non decidano di continuare sempre più gli scambi locali direttamente con le loro valute… fino ad istituire (nel lungo termine) una loro moneta unica (progetto più volte annunciato e che secondo me, sotto sotto, continua… e nel momento di debolezza giusto si realizzerà più o meno improvvisamente).
Per l’australia sono già al corrente di queste ottime notizie. Mesi fa sempre sul sito finanza.com ma sul blog finanzanonstop mi sono stati dati i link per verificare varie esperienze da agata marino. Per una moneta unica asiatica cina e india sono due colossi e metterli d’accordo ci vorrebbe un crollo congiunto di tutte le economie occidentali e penso che alla lunga l’euro seppur indebolito sopravviva. Personalmente spero in una nuova valuta che se t’interessa ti esprimo la mia idea.
Si mi interessa la tua idea… (io francamente sono per quella originaria di DSK… per la quale probabilmente è stato silurato).
Ma per non andare off-topic ne riparliamo in un post attinente all’argomento. 😉
Grazie per l’utile scambio di vedute e buonanotte.
scusa, ma io c’ero quando siamo diventati amici?
che poi la perfezione non sia di tutti devo riconoscere che hai perfettamente ragione, infatti io parlavo di AUD/USD e non di EUR/AUD
già, infatti per l’oriente ho usato il termine ‘recessione’ e per l’europa ‘depressione’ (sic)
Sì che c’eri era poco prima che diventassi un pò stronzetto, comunque possiamo benissimo scioglierci o diventare nemici se ti fa più piacere 😀
Tu parlavi di AUD/USD certo come no, quindi secondo te l’AUD s’indebolirà solo nei confronti del dollaro, quindi potremmo assistere ad una eccellente opportunità di arbitraggio, potendo comprare prima dollari, poi con questi comprare AUD e dopo ricomprando euro… Che bello! 😀
OK prendo atto che sei un volgare e inutile provocatore, dire altro non serve, bastano i fatti
Forse vado un pochettino fuori tema e non voglio intromettermi in diatribe, c’è per caso qualcuno di voi che conosce bene come sta andando la Thailandia, val la pena metterci qualche soldo magari con un fondo azionario visto che Cina e company pare si stiano spegnendo?? Grazie
nessuna diatriba, solo mosconate
Tailandia è sui massimi dal 2009 e ci puoi arrivare solo con etf non armonizzati o fondi fidelity o amundi
difficile dire se acquistare oggi sia timing giusto
sicuramente è una diversificazione valida, si tratta poi di decidere la % di allocazione di ptf
Ma questo euro quando crollerà? Mai, non conviene a nessuno!Il ritorno alla parità, come alla nascita dell’ euro sarebbe auspicabile ma l’ Europa potrebbe anche crollare ma il tasso di cambio lo decidono solo gli USA! Cosi sia..
Secondo me amico mio, ti sbagli, l’AUD rispetto a l’euro sarà sempre diversi gradini più avanti in quanto l’australia starà sempre meglio di questa europa scassata e corrotta. Poi se vogliamo dire che nel breve a livello speculativo e psicologico tutto può accadere ok… Ma non venitemi a dire che l’euro è una valuta che merita di stare a 1.3 sull’AUD perchè è una grossa strunzat…