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BANCHE USA: titoli tossici, sintetici e CDO
Il provvedimento del Tesoro USA di riacquisto di titoli tossici, come vuole il quantitative easing intrapresa dagli USA in favore delle banche, (qui sotto anche il Bank Index) ha visto nelle ultime ora una correzione del tiro in merito alla qualità e le strategia di riacquisto dei suddetti assets.
Possiamo dire che c’è stato un rinsavimento delle autorità governative, che forse hanno capito di essere in procinto di regalare a destra e manca una valanga di denaro su titoli che di per sè…non esistono. Chiaramente non viene messa in discussione la volontà di ricorrere al riacquisto degli assets tossici e quindi un massiccio ricorso al quantitative easing, ma si è semplicemente deciso di “stringere le maglie”, cercando di fare una selezione di tipo qualitativo.
Esclusi i CDO – Collateralized Debt Obligations
Nel marasma della monnezza che TALF e PPIP raccoglieranno dai bilanci delle banche, verranno esclusi i cosiddetti CDO – Collateralized Debt Obligations. Quindi (per fortuna) si registra uno stop verso i cosiddetti titoli “sintetici”, l’aria fritta per intenderci…visto che spesso e volentieri si tratta di cartolarizzazioni di mutui già cartolarizzati. Confermato invece l’intervento per le altre categorie oggetto del quantitative easing: RMBS, ABS e titoli che magari erano nati come cartolarizzazioni da tripla A (AAA) ma che poi…hanno avuto poca fortuna, con un drammatico deterioramento qualitativo.
Prima puntata: gli ABS
La prima puntata di “pulizia” ha come oggetto gli ABS, Asset Back Securities, titoli che non dovrebbero nascondere grandi rischi (sulla carta). Poi sarà la volta di RMBS e poi di tutti gli altri. Esclusi però i titoli sintetici: CDO, CBO, CLO.
Questa notizia, di per sè, potrebbe essere vista in chiave negativa dal mercato. Finora si viveva sull’euforia dell’operazione “salva tutto” del Governo USA. Ma ora che il Governo salva (giustamente) non tutto ma solo una parte, le cose dal punto di vista psicologico potrebbero cambiare. Ed il settore che ha determinato il rally di borsa potrebbe risentirne (vedi in particolare il Bank Index). Infatti i CDO dovrebbero pesare pr circa 475 miliardi di $, mentre le cartolarizzazioni “tradizionali” sono pari a circa 2.800 miliardi. Certo, non è una percentuale elevatissima, ma la notizia non è certo entusiasmante, per un settore che veniva considerato erroneamente trainato in salvo dal salvagente del quantitative easing.
Bank Index
Ed eccolo qui il Bank Index. Il grafico è sicuramente interessante. Potete notare area 30.79-31, una resistenza statica di grande importanza, NON supportata dai volumi ch estanno scemando.
Come potete vedere, ho inserito uun cerchietto in alto. Quello è il target in caso di rottura di area 31 con buoni volumi. Anche se senza volumi, secondo me, la resistenza al momento non verrà violata.
Quindi bisogna shortare le banche?
Non ancora, è presto, anche perchè le due medie mobili, a 21 e 55, sono state violate con forza e quindi potrebbero fungere da tappo. Attendere, come sempre , la violazione del trend e dei livelli supporto/resistenza prima di prendere posizione (secondo me, of course).
STAY TUNED!
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