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EPPUR SI MUOVE

Scritto il alle 11:52 da Danilo DT

rotta_navale.jpgVi chiederete cosa c’entra la Cina con il Baltic Index. Ricorderete senza dubbio gli approfondimenti sull’indice dei noli marittimi . Non sto in questa sede a dilungarmi sulla sua caratteristica di essere un indice “anticipatore”.
Ricorderete senza dubbio il tonfo fatto negli ultimi mesi, con un passaggio da 11700 punti fino al diabolico 666.
Un crollo verticale che era sintomatico di una crisi seconda solo a quella del Wall Street Crash del 1929. Oggi però questo indice è in ripresa, e anche non di poco. Dai minimi di 666 siamo oggi a +240%, essendo arrivati a quota 2271.
Sempre lontanissimi da quota 11.700, certo, ma non possiamo certo negare che, almeno per l’indice dei noli, qualcosa si muove.

Grafico del Baltic Index

baltic_index_2009

Clicca per ingrandire – fonte Bloomberg

 

 Da questo grafico si vede chiaramente l’inversione di tendenza. La stessa MM 21 giorni è stata polverizzata al rialzo. Un buon segnale per l’indice dei noli.

 

 

Grafico composto

baltic_commodity_materie_prime

Clicca per ingrandire – fonte Bloomberg

 

Ma proviamo a guardare il grafico sovrapposto, dove troveremo, oltre al Baltic Index, anche l’indice CRB, l’indice settoriale delle società USA quotate nel settore delle commodities, il Dollar Index e , su in alto l’SP 500.
Notiamo che, anche se il B.I. ha provato a strappare al rialzo, il CRB e l’indice settoriale SXPP non si sono praticamente ancora mossi. Come mai?
E che dire del Dollar Index. A parte un momento in cui ha avuto un movimento divergente anomalo (cerchio bianco) , abbiamo sempre assistito ad un dollaro debole con commodities in rafforzamento. Ed oggi, malgrado un Baltic Index in miglioramento, segue le commodities e resta forte 8anche se la situazione potrebbe cambiare).

La causa è a Est: la Cina

 

In conclusione, cos’è che sta muovendo l’indice dei noli? La risposta si trova nell’estremo Oriente. Bisogna guardare alla Cina. Proprio quella Cina che sembrava in super crisi ma che potrebbe muoversi meglio e prima degli altri. Il Governo cinese vuole un PIL per il 2009 superiore all’8%. E come scrivevo in un post dedicato all’argomento, la CINA, grazie anche ad un ottimo rapporto debito/PIL, ha spazio per intervenire, usando la leva del debito pubblico. E come dicevo nel post dell’Anno del Dragone chissà ancora che la sorpresa del mercato, per questo 2009 sia proprio la Cina.

 

 

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