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Natale, Spread Bund BTP e crisi liquidità
In questi giorni di festa, si sa, sui mercati ci sono pochi operatori. E quando non ci sono operatori non ci sono grandi volumi. Il problema però diventa pesante quando il mercato è complesso (causa note motivazioni) e quei pochi operatori presenti sul mercato sono “unidirezionali”. Per farla breve, si arriva ad una vera e propria crisi di liquidità.
Parlo ovviamente dei nostri BTP e delle conseguenze sullo spread Bund BTP.
Grafico: BTP Future
Dal grafico BTP Future, è evidente non solo li down trend, ma soprattutto la clamorosa mancanza di operatività!
E in un mercato dove c’è solo offerta, viste anche le scadenze e il roll over del debito (sono circa 20 miliardi di bond governativi che scadono)c’è il rischio che lo spread bund BTP lieviti ulteriormente.
Grafico Spread Bund BTP
Altro che giorni di festa. Queste vacanze natalizie rischiano di diventare un piccolo incubo. Speriamo come sempre in mamma BCE che però non può durare in eterno… Forse era proprio li caso di chiedere, nella letterina a Babbo Natale, un mercato un pò più liquido, visto che è sempre lei, la crisi liquidità il nemico numero uno da combattere. Anche perchè, a quanto sembra, le banche che hanno ottenuto una valanga di liquidità dalla BCE con la nota opearazione LTRO, indovinate un po’ dove hanno parcheggiato i soldi? Nella BCE stessa, of course…
Stay Tuned!
DT
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GRANDE dT , quindi concretamente la liquidità non è entrataq giusto ?
DT io 1.5 anni fa avevo acquistato 50000€ , cioè lòa mia liquidazione nei CCT scadenza 2015 dello stato italiano .
Pagati 100 adesso sono a 85 € circa.
Tu dici di ritirarli ?? o di aspettare??? lo stato secondo te fallirà?
Abbiamo visto come hanno reagito le banche all’asta di Draghi per il prestito a tre anni all’1%.
Hanno fatto emissioni di nuove obbligazioni (limitate agli istituzionali) a non so quale tasso (essendo nuove emissioni dovrebbero essere, fra l’altro, garantite dallo Stato italiano) che hanno dato come collaterale alla Bce. Si può immaginare che il portafoglio delle più importanti banche italiane (Eba culpa) sia sgonfio di titoli di stato e che le loro emissioni obbligazionarie siano già coperte da clienti e investitori.
Dato che risulterebbe strano che le banche paghino l’1% per approvvigionarsi di liquidità e nello stesso tempo paghino un tasso ben più alto per le nuove emissioni è arguibile che il giro delle nuove obbligazioni sia avvenuto come in una stanza di compensazione (io compro le tue obbligazioni e tu compri le mie a parità di interessi) fra le varie banche con l’obiettivo di pareggiare il costo degli interessi.
Non hanno aumentato il portafoglio di titoli di Stato, perché sono ancora rischiosi e comunque penalizzanti a seguito della regolamentazione (discutibile quanto vuoi) dell’Eba.
Paradosso dei paradossi, molta della liquidità ottenuta è stata parcheggiata presso la Bce !!!
Non credo che questa fosse l’intenzione di Draghi, che mirava sia a far ricadere liquidità sull’economia reale sia all’acquisto di titoli di stato.
Mi sembra anche assurdo che con tale liquidità le banche si mettano a fare nuove emissioni per entrare in un mercato, di per sé difficile, poco reattivo ed estremamente concorrenziato dai tassi dei titoli di stato; mentre, se volessero utilizzare l’effetto leva, dovrebbero farlo in tempi molto rapidi (considerando la scadenza del prestito a tre anni), e gli impieghi, in questo momento, comportano rischi.
Non vedo, quindi, occasione migliore per costringere le banche a fare prestiti allo Stato a tassi contenuti (es;3-3,5%); guadagnerebbero sulla differenza dei tassi e potrebbero dare un importante aiuto allo Stato (e a loro stesse) riducendo l’ammontare dei rinnovi alle nuove aste.
Dai grafici l’effetto Draghi sui titoli a breve è evidente: notare la data di partenza del rialzo, 29.11.11.
…ne avevo dimenticato un pezzo… 🙂