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Salute e solidità Eurozona: classifica dei paesi membri
L’Estonia che non ti aspetti: in coda Francia e Germania, oltre che Italia.
Qual è l’Economia dell’Eurozona che sta migliorando in modo più sensibile? E qual è lo Stato che possiamo considerare più forte?
Per la prima volta viene pubblicata quest’analisi del Concilio di Lisbona e dalla Berenberg Bank, la più vecchia e la storica banca specializzata nel private banking in Germania. Obiettivo: capire quali stati dell’Eurozona si stanno muovendo meglio, sia in merito di miglioramento della propria situazione economica, e sia in merito all’attuale solidità.
I risultati sono senza dubbio interessanti.
Scopriamo da quest’analisi che uno dei paesi che oggi più sta migliorando la sua situazione macroeconomica è la disastrata Grecia, il che è ampiamente comprensibile, visto che sta attuando una serie di manovre” lacrime e sangue” che ovviamente migliorano la situazione macroeconomica, anche se, ovviamente , la strada è ancora lunghissima. Ma in testa c’è un piccolo paese del Mar Baltico, l’Estonia, che ha fatto delle migliorie in campo economico veramente enormi.
For the scores, we ranked all sub-indicators on a linear scale of 10 to 0, with 10 for the best and 0 for the worst. In most cases, we calibrated the linear scale so that the top performing country was slightly below the 10 benchmark and the worst performing slightly above the 0 bottom, leaving some room for further changes in the readings in coming years within the 10 to 0 scale. For some indicators, small countries had results so far outside the range of the readings of others that we did not use these outliers to define the upper or lower end of the range. We accorded these outliers the top score of 10 or the bottom score of 0, respectively. The composition of gross domestic product usually changes with rising levels of per capita income. We thus adjusted the annual average growth in non-construction gross value added per labour force, as well as the share of government outlays in GDP for per capita GDP. Separately, we adjusted the share of exports in GDP for the size of a country (nominal GDP) and its level of development (per capita GDP). For further details,
see the description in the text on the various sub-indicators. (Source: Report CoL)
Per la cronaca (vi anticipo!) RULC significa costo medio unitario per lavoratore. Oltre a questo dato, possiamo trovare anche una classifica degli stati dell’Eurozona, messi in ordine di salute finanziaria.
E udite udite, a dominare ancora il campo troviamo…sempre lei, l’Estonia, che non solo è stata ottimamente risanata, amche quindi si presenta come una delle piazze più solide dal punto finanziario in Europa.
Per stimolare i commenti dei lettori, vi inviterei non solo a vedere la posizione dell’Italia, ma anche quella di due stati che oggi stanno tentando di redigere un regime di duopolio nell’Unione Europea: Germania (per i miglioramenti) e Francia.
Forse i galletti soprattutto ed i mangiacrauti dovrebbero fare un po’ di autocritica e prendere coscienza del fatto che non sono i più furbi dell’UE. O per lo meno, questo è quanto vogliono farci credere.
STAY TUNED!
DT
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Esatto, ottima lettora che coincide con la mia view.
E soprattutto mi trovi concorco sul tempo perso in Italia. In questo caso, l’aver “comprato tempo ” con inefficente immobilismo, ci porterà un conto assai più salato. Lo vediamo tutti i giorni sui mercati…
I due cancri della nostra societa sono la CORRUZIONE e l EVASIONE FISCALE
senza poterlo documentare credo guardando il Globo che sono crescenti dall NORD al SUD
fino ad arrivare al equatore
lo stesso x ogni singolo paese guardando il nord e sud
e continenti Asia – Europa (escludendo ex blocco) – Usa -Africa
Non so se questo credo e valido o errato .. e non so dove cercare i dati
STASEA VA IN ONDA TRENDS CON UNO SPECIALE SULLE DMA, DOPO TANTE RICHIESTE DEI LETTORI
Alla fine la verità salta fuori.
1. Italia che si muove meglio di Francia e Germania
2. L’austerity non serve:
The extreme experience of Greece points to an urgent need to refocus the European debate away from short-term austerity towards the long-term pro-growth reforms that are the hallmark of the Euro Plus Pact. For Greece, the focus should be on removing red tape,
opening up markets and restoring growth by creating better conditions for investment, and
not on imposing ever greater fscal austerity.
O meglio:
“A key element of success for austerity and reform programmes is to elicit a surge in private-sector confdence and investment to offset the fscal squeeze.”
Altri spunti di discussione:
1. Deficit:
e
“Having a comparatively low fscal defcit does not suffce to maintain market confdence when investors are nervous”
2. “Contrary to a widespread assertion, Germany is not just an export machine. Reaping the
rewards of its post-2003 reforms, Germany can aford to loosen up. And it is doing so.
Te fip-side of the euro peripheral countries tightening their belts is stronger German domestic
demand. German domestic demand exceeds its pre-Lehman level by the equivalent of 2% of
GDP. However, net exports are still far below their 1H 2008 average.”
3. “Countries can correct deep-seated domestic distortions within monetary union” (pag. 44 e 50)
Prende a esempio Germania, Irlanda e Grecia
Io aggiungerei alcune considerazioni:
– il debito pubblico tedesco è partito da 0 dalla fine della seconda guerra mondiale (quello italiano ha 150 anni)
– grazie a un mitico post di mattacchiuz sappiamo che l’Irlanda ha potuto stampare euro, al di fuori di ogni regola
– spesso le riforme colpiscono la classe più indifesa (i lavoratori): in Germania colpendo i salari, in Grecia non parliamone
manuel.finanza@finanza:
I due cancri della nostra societa sono la CORRUZIONE e l EVASIONEFISCALEsenza poterlo documentare credo guardando il Globo che sono crescenti dall NORD al SUD
fino ad arrivare al equatore
lo stesso x ogni singolo paese guardando il nord e sud
e continenti Asia – Europa (escludendoex blocco) – Usa -Africa
Non so se questo credo e valido o errato .. e non so dove cercare i dati
invito i frequentatori di questo blog a scaricare il software
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/home/cosadevifare/comunicaredati/redditest/sw+compilazione+redditest
è una sperimentazione destinata a parti sociali, come specificato nel sito, ma chiunque può installare il software nel proprio computer, non potrà inviare nessun file, se non fa parte delle istituzioni citate, ma ci si può comunque rendere conto degli indicatori proposti. io l’ho già fatto e mi scappa da ridere. la vedo come un’operazione pubblicitaria per dimostrare che si opera nella direzione di sconfiggere l’evasione. mi auguro che le parti sociali coinvolte, soprattutto i sindacati, facciano il loro dovere commentando con “spirito critico”.esempio: impossibilità di verificare la veridicità di alcuni indicatori, come l’iscrizioni a palestre, cavalli,ecc. perchè mai il contribuente dovrebbe dire la verità? genericità degli indicatori: es: per il veicolo è assente la data di immatricolazione, della serie che se uno ha comprato un suv a rate vecchio di 20 anni ,perchè abita in cima a un cucuzzolo, non è la stessa cosa di un altro che se lo cambia nuovo tutti gli anni.bisogna leggere il questionario, inutile mi dilunghi. inoltre alcuni indicatori sono già in possesso della PA, come i veicoli o i natanti, trattandosi di beni mobili registrati, basterebbe individuare i proprietari, che è probabile in molti casi si trattino di società di comodo, ma anche i soci delle società di comodo possono essere individuati.
Per quanto riguarda es. gli abbonamenti a circoli sportivi è ovvio che all’indicatore servirebbe individuare l’iscrizione a circoli prestigiosi,mi pare sarebbe più produttivo chiedere i dati degli iscritti direttamente ai suddetti circoli, e verificare se hanno un reddito congruo che ne giustifica l’iscrizione, piuttosto che impegnare risorse (pagate dai contribuenti)a immagazzinare dati inutili.
A proposito di verità: JUNCKER dice che il debito pubblico della Germania è PREOCCUPANTE e più alto di quello della Spagna, però proprio in Germania nessuno vuole ascoltare quella verità.
Dream io ti vedo troppo ottimista sul Belpaese. Ok, siamo italiani….ma non possiamo dimenticarci che nell’ultima recessione siamo il paese che ha perso più PIL e con una recessione alle porte e le misure di austerità in arrivo, non possiamo sperare di fare meglio di 2 anni fà.
Questo governo non farà altro che sottrarre risorse al settore privato per ridurre il deficit affiancando politiche di rilancio della crescita economica che non avranno effetti sul breve periodo e la situazione è completamente diversa da quelli degli anni 90′ in cui tutte le famiglie italiane avevano risparmi accantonati
Grecia docet
Sì, ho letto. 🙂
E ho letto anche la “contestazione” di ZeroHedge:
http://www.zerohedge.com/news/has-juncker-gone-insane-eurogroup-head-says-german-debt-levels-cause-concern
dalla cui interpretazione in difesa della Germania si evince che l’Italia è messa meglio della Francia, della Spagna e molto meglio della Gran Bretagna, ma soprattutto non è molto indietro dalla Germania – e questo in base ai dati ufficiali.
gainhunter,
Grazie.
Adesso di scuserà dicendo che aveva letto un documento al contrario.
Io non so chi abbia ragione, ma i casi sono due: o l’Italia non è messa male come si dice oppure ha ragione Juncker a preoccuparsi.
Io mi “preoccupo” di più per la VELOCITA’ di aumento del debito pubblico tedesco (47 miliardi di euro all’anno dal 1948 a oggi); una curiosità: Italia, Spagna e Francia, dai rispettivi ultimi default (o dall’unificazione, nel caso dell’Italia, che non ha mai fatto default), hanno aumentato il debito pubblico con una media di 12/15 miliardi di euro all’anno.
Io credo che siano entrambe le situazioni. L’ Italia non è messa bene e Juncker avvisa dicendo di aprire gli occhi e guardare anche alla Germania.
dalla classifica della sostenibilita’ finanziaria appare che i tedeschi possono agire con calma sul cammino delle riforme. Non cosi’ i francesi. Carino lo schemino e i punteggi.
Appare chiaro comunque che con gli emrgency budget o finanziarie di emergenza gia’ approvate e che si dovranno approvare mezza Europa, per non dire tre quarti o addirittura la totalita’ del Vecchio Continente cadra’ in recessioni o quanto meno in stagnazione…il che aggraverá i saldi di bilancio pubblici che si basano TUTTI su piu’ o meno ottimistici tassi di crescita (vi rispaarmio l’ultimo documento redatto dal Ministro dell’Econoia italiano a settembre sulle FANTA stime di crescita…)
A mio giudizio sara’ un cane che si morde la coda e un circolo vizioso (bassa crescita, calo gettito e aumento deficit e quindi debito, nuove manovre finanziarie) che diventera’ quasi impossibile interrompere.
Abbiamo perso 6 mesi preziosi in Itralia (per nondire oltre un anno sulla vicenda greca), , ora il conto costerá assai di piu’…
…se bastera’ a evitare il peggio