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IL SILENZIO
Chiunque al mondo sa benissimo che quest’anno avremo un nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, il paese che resta al momento il fulcro dell’economia globale (basta pensare che il consumatore americano vale oggi, il 20 % del PIL mondiale, mentre il consumatore cinese, anche se ha potenzialità di crescita notevoli, vale “solo” il 3 % dello stesso PIL). Mr. Smith batte Mr. Ho 20-3. Una consolazione in vista anche del ricco medagliere cinese alle Olimpiadi.
In queste settimane la battaglia si fa dura. Si cercano i consensi, dosando col contagocce le parole, le movenze, le affermazioni. Ma c’è una cosa che irrita gli americani ed anche il mercato. Sia Obama che McCain continuano a non volersi sbilanciare sulle tematiche economiche. Si, certo, si sono dette anche parole di “compassione” verso chi ha perso la casa, il lavoro, la felicità e la speranza. Ma a parte questo..il nulla. Anzi, lo stesso McCain ha già detto di non essere proprio un esperto in economia,. E invece… cala il silenzio.
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E se pensiamo bene, le occasioni per poter dare forti segnali in questo senso non mancano. Basta pensare alle problematiche di Merrill Lynch o Lehman Bros. O ancora Fannie Mae e Freddie Mac. La gente vorrebbe sentirsi dire qualcosa di rassicurante. I mercati pure. Ma invece…. Il silenzio. L’inflazione è a livelli elevatissimi (ai massimi degli ultimi 30 anni)…. Il silenzio… I consumi stanno crollando e la disoccupazione aumenta….. Ancora silenzio.
La verità è che in fase elettorale è difficile ed antipopolare portare alle masse temi che, per evitare attacchi critichi mostruosi, sono per forza di cose, allo stato attuale, pessimistici e che non possono essere definiti diversamente.
Pensate voi cosa accadrebbe se McCain se ne esce con un ‘affermazine del tipo : Oggi la disoccupazione aumenta, ma state certi che dal 2009 si faranno degli interventi mirati e la situazione economica migliorerà notevolmente.
Ovviamente la critica gli salterebbe in testa a McCain e gli chiederebbe che vuol fare, come, dove e quando. Con contestazioni, dubbi ed incertezze, fino al punto che verrebbe tacciato come “venditore di fumo”.
Il motivo? Perché non ci sono certezze e risulta difficile imbastire previsioni e fare piani in questo momento.
Se questo può dar fastidio all’elettore USA (che però, godendo del silenzio di entrambi, si trova in uno stato di neutralità elettorale sull’argomento), discorso ben diverso si deve fare per i mercati. E la tensione si taglia col coltello.
Mi spiego meglio. Come ho già scritto mille volte, lo Stato USA si è più volte impegnato pubblicamente per difendere e garantire società come, appunto Freddie Mac e Fannie Mae (FM+FM, ricordate?) . Ma c’è un problema. Il sistema di salvataggio di FM+FM è solo il primo passo verso una ristrutturazione del sistema del credito. Sarà necessaria la creazione di una nuova istituzione finanziaria che vada a rilevare tutte queste banche o società immobiliari in difficoltà. Ma tutto questo, per forza di cose, non può essere attuato adesso, bensi l’anno prossimo. Probabilmente inizio 2009. Quindi, eccoci arrivati al punto. Dovrà essere attuato già col Governo del nuovo Presidente.
Il mercato si chiede: e se il nuovo Governo ci fa qualche brutta sorpresina?
La risposta è sempre la stessa…. Il silenzio…. Ancehse personalmente lo escludo.
STAY TUNED; SILENT DREAMERS!