in caricamento ...
DOLLARO U$A: TENDENZE FUTURE
Come ben tutti sapete, la BCE è intervenuta sul mercato dei tassi e ha aumentato il tasso di riferimento di 25 bp. Mossa ampiamente scontata dal mercato, a causa del timore inflazionistico e per scongiurare una spirale avversa prezzi-salari. Trichet ha anche ribadito che i rischi sulla stabilità dei prezzi sono aumentati, mentre quelli relativi alla crescita economica sono al ribasso e non segnalano un momento di particolare criticità. Il cuore del messaggio dell’istituto centrale europeo è la dichiarazione che la BCE non ha un orientamento predefinito sulla politica monetaria. Questa dichiarazione va letta come la volontà dell’Autorità di mantenersi il maggior margine di manovra possibile (in base agli sviluppi della situazione economica interna all’Eurozona), rimuovendo le aspettative dei mercati che si attendevano l’inizio di un ciclo di rialzi (diluiti nel tempo) volti a contrastare il surriscaldamento dei prezzi.
BCE quindi libera di muoversi a seconda del comportamento dell’inflazione. MI sembra assolutamente coerente e ragionevole.
Fed invece in stand by
Di diverso avviso invece la FED che all’origine sembrava voler alzare i FED Funds ma che poi ha desistito, anche se, molto probabilmente si tratta solo di un “rimando” dell’operazione.
Conseguenze
Che cosa ha comportato tutto questo can can sul cross EUD/USD? Ovviamente ha creato volatilità. Ragioniamo un attimo: la FED si concentra sull’inflazione e sul dollaro ma non è scontato un inizio del ciclo restrittivo sui tassi; il rialzo della BCE di luglio, invece, sancisce la decisa lotta contro l’inflazione e sostiene ancora di più la valuta
europea contro il paniere delle altre divise. L’unione di queste due componenti ci fa riconfermare lo scenario di un euro forte.
Guardate il grafico qui sotto.
Troverete la sovrapposizione di:
– tasso riferimento FED
– tasso riferimento BCE
– cross EUR/USD
Come potete vedere, a determinare la forza/debolezza del dollaro (e relative forza dell’Euro) è stato proprio il differenziale di tasso. Più il differenziale si spostava a favore dell’area Euro, più il dollaro si indeboliva (freccia rossa). Ma c’è di più. Come vedete dal rettangolo azzurro, nel momento di “stabilità” del differenziale di tasso tra le 2 valute, è partita una fase di lateralità, anticipata dal mercato in virtù delle previsioni degli operatori.
Come potete vedere, ora la situazione va nuovamente a favore dell’Euro in virtù dell’ultimo rialzo. Ma è anche attesa la risposta della FED nella prossima seduta.
Morale, probabilmente il differenziale rimarrà stabile, con buona pace per chi puntava sull’uscita dalla lateralità 1.53-1.60 del cross EUR/USD, uscita che è rinviata a nuovi movimenti, indovinate un po’, sul differenziale di tasso.
Spero di essere stato semplice e concreto. Sono a disposizione per ulteriori spiegazioni, nella speranza che vogliate contribuire inoltre alla permanenza in vita di questo blog.
STAY TUNED !