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Pochi e incerti miglioramenti nel settore immobiliare

Scritto il alle 12:26 da mattacchiuz

Nella settimana conclusasi il 29 ottobre 2010, l’MBA, cioè la Mortgage Bankers Association, comunica che il suo indice dei mutui residenziali è cresciuto dell’1.46% attestandosi a 178.9.

Ricordo che il minimo a 163.3 era stato toccato nel luglio del 2010, e che il massimo a 529 lo si era visto a giugno del 2005. Tanto per inquadrare il progresso.

Da notare il decremento nei mutui garantiti dal governo avvenuto in ottobre. Purtroppo un simile fatto non è indicativo di una migliorata condizione del credito, quanto piuttosto è dovuto all’inasprimento, come più volte accennato, delle condizioni per l’erogazione del mutuo “governativo”. Si assiste parallelamente ad un recupero, sempre che sia possibile definirlo in tal guisa, nel volume di mutui concessi attraverso meccanismi convenzionali. Non occorre chiarire che, in ogni caso, il recupero dell’indice convenzionale non è ancora stato in grado di superare i massimi di tre settimane fa. Il grafico dice tutto.

Nel frattempo, due giorni fa, quelli giù al Census hanno pubblicato i dati in merito alle spese per le costruzione. Come da copione, il dato complessivo è uscito appena “positivo”, sempre ringraziando le certamente non poco imbarazzanti revisioni a ribasso dei mesi precedenti. Se infatti non ci fossero state le revisioni, il decremento nelle spese per le costruzioni sarebbe stato dell’1.24%. Invece, il primo novembre, il Census ha potuto scrivere un +0.54%, pari a un incremento di 4.29 miliardi di dollari, solo perché ha rivisto a ribasso da 811.8 miliardi a 797.46 miliardi. In questo modo, la revisione si è mangiata la bellezza di 14.34 miliardi. Ma non contenti, anche luglio ha subito un ritocco a ribasso di altri 6.41 miliardi. Complessivamente, negli ultimi due mesi, le spese per le costruzioni sono state riviste a ribasso di 20.75 miliardi. Vedremo se tutto questo è già stato scontato anche nella prima lettura del pil del terzo trimestre… ! Invece che grafici, voglio proporvi la seguente tabella.

I numeri ovviamente sono in miliardi di dollari, e sono destagionalizzati. Al solito, la destagionalizzazione non permette di cogliere le sfumature, tuttavia non altera l’idea generale, almeno per ora. In questo specifico caso, è il settore privato a beneficiare dell’aggiustamento, pur se in realtà perde circa 2.1 miliardi di dollari rispetto al mese precedente ( dato non destagionalizzato ). Ma fortunatamente la gente, secondo l’ultimissima ricerca del Census, mangia in maniera destagionalizzata.

Concludo con due sole considerazioni. Rispetto al ruggente marzo 2006, le spese complessive per le costruzioni sono rovinosamente crollate di circa 412 miliardi di dollari, facendo perdere al GDP una cosa come il 3%. Tutto ovviamente recuperato da altro tipo di spese: health care e … bollette! Non male.

Infine, come potete facilmente vedere confrontando i dati anche mese per mese, l’unico contributo positivo alle spese per le costruzioni è rappresentato dalle spese per costruzioni pubbliche. In qualche modo questo rappresenta forse un raro caso di corretta e fortunata applicazione di stimolo keynesiano, dove effettivamente le spese governative incidono positivamente nell’economia di un paese. Credo abbia davvero poco senso stimolare in un ottica keynesiana l’economia, quando in realtà buona parte degli stimoli se ne vanno dritti dritti all’estero per investire in nuove bolle emergenti. Come al solito il conflitto di interessi degli Stati Multinazionali è immenso: da una parte si preme affinché il governo obblighi Pantalone a pagare in futuro, con lo scopo, si narra, di metter Pantalone nelle condizioni di spendere ora, dall’altra, quei soldi regalati a Pantalone, finiscono senza se e senza ma e senza pagarci le tasse – spesso – all’estero. Ma si sa,

“Mattacchiuz, non ti crucciare:
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare”

Mattacchiuz

8 commenti Commenta
gremlin
Scritto il 3 Novembre 2010 at 13:32

Gli stimoli keynesiani si basavano su premesse discutibili: si diceva che erano necessari per prevenire una depressione globale, che un’iniezione di spesa pubblica sul breve periodo avrebbe rilanciato l’economia, che i progetti “cantierabili” avrebbero soddisfatto sia le esigenze cicliche sul breve periodo sia le esigenze strutturali di lungo termine, e da ultimo che la rapida ascesa del debito pubblico determinata dagli stimoli non doveva essere guardata con timore. Il fatto che simili teorie abbiano trovato ampio consenso è la dimostrazione del persistente fascino politico esercitato dai tagli delle tasse e dall’innalzamento della spesa.
Una certa dose di spesa pubblica anticiclica è fondamentale dal punto di vista sociale. Ma misure di stimolo come sgravi temporanei delle tasse per le famiglie o programmi d’incentivi alle rottamazioni per le automobili non sono stati altro che deprimenti sprechi di tempo e denaro introdotti nella speranza che un ponte di spesa temporaneo avrebbe ripristinato una crescita trainata dai consumi e dal mercato immobiliare.
(by Jeffrey Sachs per “Il Sole 24 Ore“)

mattacchiuz
Scritto il 3 Novembre 2010 at 13:48

gremlin: che un’iniezione di spesa pubblica sul breve periodo avrebbe rilanciato l’economia,

si l’hanno rilanciata l’economia: il governo usa ha raddoppiato il debito e l’economia cinese è ripartita 🙂

gremlin: la rapida ascesa del debito pubblico determinata dagli stimoli non doveva essere guardata con timore.

non è l’ascesa del debito pubblico che deve essere guardata con timore, ma i fallimenti o le guerre che nella storia sono sempre accadute quando gli sbilanciamenti sono diventati globali.

gremlin: Il fatto che simili teorie abbiano trovato ampio consenso è la dimostrazione del persistente fascino politico esercitato dai tagli delle tasse e dall’innalzamento della spesa.

per questo noi sviluppati occidentali abbiamo le banche centrali indipendenti: se loro non monetizzassero l’impossibile e più, ad un certo punto uno stato dovrebbe pure fermarsi e fallire… uno fallisce gli altri imparano 🙂 e invece…

gremlin: Una certa dose di spesa pubblica anticiclica è fondamentale dal punto di vista sociale

anticiclica = tra una bolla e l’latra? 🙂

gremlin: Ma misure di stimolo come sgravi temporanei delle tasse per le famiglie o programmi d’incentivi alle rottamazioni per le automobili non sono stati altro che deprimenti sprechi di tempo e denaro introdotti nella speranza che un ponte di spesa temporaneo avrebbe ripristinato una crescita trainata dai consumi e dal mercato immobiliare.

beh, per me sono stati regali agli amici… e gli avanzi se li è ciucciati il
Pantalone 🙂

caposci
Scritto il 3 Novembre 2010 at 13:49

Secondo me tra poco vedremo dei bei fuochi d’artificio all’insù perchè il dato in realtà che la borsa scontava ieri era che Obama perdesse sia il potere alla camera che al consiglio, ma così non è stato, però le borse cmq positive.
Quindi significa che stanno stampando come dei matti, QUINDI DROGA SU DROGA, il problema è che non si sa quando, ma sarà una miscela MORTALE.
Penso che Dt concordi con me che prima o poi tutto torna, il problema è che quel POI …

mattacchiuz
Scritto il 3 Novembre 2010 at 13:51

oh, e se fosse che stanotte il bernie caccia qualcosa come 2000 miliardi ma alza il tasso di interesse all’1%? 🙂

caposci
Scritto il 3 Novembre 2010 at 14:09

cmq vada secondo me stanotte si salirà perchè la DROGA CHE GLI INIETTERANNO SARà CMQ SUPERIORE ALLA NOTIZIA NEGATIVA SE LA CONSIDERERANNO TALE

Scritto il 3 Novembre 2010 at 14:26

“Mattacchiuz, non ti crucciare:
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare”

Ohibò, chi parlava in cotale modo? Fu forse Alighieri Dante?

amensa
Scritto il 3 Novembre 2010 at 17:22

di questo passo invece che case cominceranno a erigere tende…. costano meno e sono più veloci da fare.
non so a voi, ma a me il QE2 sta venendo a noia. Si è gia detto e scritto così tanto, e il contrario di tutto, che qualsiasi cosa ne venga fuori è già stato previsto.
un po come l’orologio fermo che segna l’ora esatta almeno 2 volte al giorno. :mrgreen:

mattacchiuz
Scritto il 3 Novembre 2010 at 18:05

10000 mila miliardi di qe per salvare gli amici, 9% tasso di interesse per evitare inflazione…. 🙂

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