in caricamento ...
Revisioni su revisioni, esce un numero accettabile
Oggi, giovedì 21 ottobre 2010, l’ufficio di statistica del dipartimento del lavoro statunitense, il BLS, comunica che nella settimana conclusasi il 16 ottobre 2010 il numero destagionalizzato di nuove richieste di sussidio di disoccupazione è stato di 452000, in decrescita di 23000 unità rispetto al dato della settimana precedente, rivisto incredibilmente a rialzo di ben 13000 unità!
Initial Claims (SA) | A 452,000 | Da 475,000 | = -23,000 |
Initial Claims (NSA) | A 391,737 | Da 463,040 | = -71,303 |
Al solito, il grafico non destagionalizzato mostra che un tale comportamento per questa settimana è piuttosto consueto.
Al di la del dato relativamente bello, rimane sconcertante l’imbarazzante precisione con cui il BLS sottostima, alla prima lettura, il numero delle nuove richieste. Personalmente faccio fatica a credere che per ben 25 volte su 26 si possa verificare una simile “coincidenza”. È semplicemente fuori da ogni statistica.
Oggi, volevo anche scendere un po’ più in dettaglio nell’analisi della composizione demografica dell’insieme dei lavoratori statunitensi. Come avevo già più volte sostenuto nel corso dell’anno, la vera ragione per la quale il tasso di disoccupazione è rimasto contenuto, non è il miglioramento del mondo del lavoro, quanto piuttosto la scomparsa di forza lavoro. Prima di procedere, è conveniente specificare un paio di cosette. Il livello generale di occupazione, indica il numero di persone realmente impiegate in un qualche lavoro. Diversamente, la forza lavoro annovera tra le sue schiera il numero di persone che sono disponibili a lavorare. In questo senso, l’insieme rappresentato dal livello generale di occupazione è un sottoinsieme della forza lavoro. Esclusi i militari, le persone che in America possono lavorare liberamente sono indicate nel sovra sistema rappresentato dalla popolazione civile non istituzionalizzata ( non so come si traduca in italiano ). Questa definizione è una locuzione elegante per indicare tutte le persone che non sono impegnate nell’esercito, che non sono in carcere, che non presentano malattie mentali tali da costringere le persone stesse in sanatori o altro, che non siano in riformatori, e che invece abbiano tutte le qualità per rivestire un costruttivo ruolo nella società. Tra di esse, ad esempio, vengono annoverati i banchieri, B.S. Bernanke, Paulson, e tutte quelle persone che non trovano invece ospitalità né in centri per la cura per la salute mentale ne dietro le sbarre. E non pensiate mai che in generale siano contemplati in questa categoria le persone diversamente abili o dotate di handicap: uno senza un braccio, magari non giocherà a baseball, ma di sicuro può progettare gli Shuttle! Se avete dubbi, vi invito a seguire il link e controllare da voi stessi se la cosa sta in questi termini. I numeri che seguiranno, saranno in relazione con il mese di dicembre 2007, quando secondo l’NBER la crisi finita a giugno del 2009 ebbe origine. Comunque, il grafico sotto è davvero emblematico di una situazione paradossale.
La lettura del grafico credo sia immediata: nonostante l’incremento consistente sia nella popolazione che nella popolazione civile non istituzionalizzata, ad esso non è corrisposto nessun incremento degno di nota nella forza lavoro, mentre la crisi ha logicamente falcidiato il livello generale degli occupati. Ora, pur se i dati a disposizione permettono di capire esclusivamente quale sia il livello di popolazione civile non istituzionalizzata solo sopra ai 16 anni, vorrei brevemente farvi notare come, anche supposto che ci siano 50 milioni i ragazzi di età inferiore ai sedici anni, una porzione significativa del popolo americano trascorra il suo tempo detenuto in gattabuia o, purtroppo, in istituti che ne limitano la libertà per ragioni che in questo momento non voglio nemmeno indagare.
Ciò che interessa invece è che tra il dicembre del 2007 e il settembre del 2010, a fronte di un incremento di 7.283 milioni di persone nella popolazione totale e di 5.166 milioni di persone nella popolazione civile non istituzionalizzata, la forza lavoro sia incrementata di soli 149 mila individui, mentre le persone che hanno perso il loro lavoro sono pari a 6.619 milioni. Molti “esperti” associano questo comportamento al raggiungimento dell’età pensionabile, e incolpano i baby boomer di essere la causa della riduzione nella forza lavoro. Questa è la classica spiegazione ciclica di chi non ha mai perso tempo a guardare i numeri. Sempre grazie ai dati del BLS ( Bureau of Labor Statistics ), è possibile costruire uno spaccato della società statunitense suddiviso per fasce di età. Ciò che ne esce è il seguente illuminante grafico:
Contrariamente a ogni spiegazione ciclica, a mantenere alto il livello di popolazione civile non istituzionalizzata è stata proprio la fascia di età superiore ai 55 anni. Sebbene sia probabile che questi 5.391 milioni di individui appartengano ai baby boomer, è altrettanto evidente che non sono andati in pensione! Un’altra spiegazione mattacchiona potrebbe essere che qualcuno abbia aperto le gabbie a gente finita in carcere negli anni addietro, e che abbiano scontato la condanna, per pura coincidenza, proprio a cavallo tra il 2007 e il 2009…! Improbabile. Sarebbe invece più probabile pensare che lavoratori che magari prima della crisi avevano deciso di ritirarsi a vita privata, siano stati costretti a rientrare in qualche modo nel mondo del lavoro. Ma per ora non ho le prove per sostenere una simile ipotesi. C’è tuttavia un indizio. Se considerate il forte incremento nel numero di over 55 che hanno aderito alla forza lavoro e che hanno effettivamente trovato un lavoro, per cui compaiono anche nel livello generale di occupazione, una simile ipotesi non è certamente scartabile a priori, mentre è improbabile che tutto ciò sia dovuto al passaggio di fascia, in quanto non si assiste ad un analogo decremento per le fasce immediatamente sotto. È comunque chiaro che a farne le spese sono stati per lo più i lavoratori tra i 35 e i 49 anni di età. Anche in questo caso, è evidente come, accanto alla contrazione nel livello generale di impiego, si possa assistere all’evaporazione di forza lavoro civile proprio tra le persone che dovrebbero essere nei più importanti anni della loro vita professionale. Ora non starò qui ad considerare specificamente ogni fascia e ogni categoria, tuttavia credo sia piuttosto evidente come siano i dati in merito alla forza lavoro che in qualche modo non stanno riportando la situazione reale. Concludo ribadendo che i dati mostrano come sia scorretto pensare alla riduzione della forza lavoro come conseguenza del pensionamento. È giusto l’opposto.
Mattacchiuz
Casa e chiesa? no casa e lavoro? neanche , i lavoratori sono estinti per le case leggette questo:
http://www.fhfa.gov/webfiles/19409/Projections_102110.pdf
anche per matta nuemto uno, dammi il tuo tel
Ti voglio stingere tra le mie braccia, kiss kiss
mattacchiuz sei grande ….
riesce sempre a stupirmi la tua abilità nel trovare le informazioni !
non solo hai preso in considerazione il mio inbvito della settimana scorsa, ma ne hai fatto una analisi grandiosa.
tanti , tanti, complimenti !!
Ma tu guarda… il mitil o Mattacchiuz trova sempre il modo di stupire, con analisi sempre cristalline ed inequivocabili, oltre che molto interessanti.
MMMMMMMMMMAgico Matta! Per me… numero 1!