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Cambia nuovamente lo scenario dei tassi U$A?

Scritto il alle 11:33 da Danilo DT
Per fare il punto della situazione, questa volta parto da una constatazione macroeconomica che va ad influenzare in modo importante l’andamento dell’intermarket.

Parliamo dell’economia USA, ed in particolare del rallentamento del settore immobiliare, tanto temuto e che, per fortuna, al momento non ha compromesso un quadro di crescita economica sufficientemente forte. La realtà dei fatti poi però è addirittura diversa, in quanto proprio i
dati più recenti ci dicono che le vendite di nuove costruzioni sono migliori delle attese. E quindi che sta succedendo? Come possiamo leggere questo scenario? Sarebbe errato partire dall’equity, mentre il primo dato che mi è saltato all’occhio è stato il forte apprezzamento del $. Ebbene
si, partiamo proprio da qui, oggi. Dollaro U$A nuovamente in area 1.29, ed oltre tale livello (sorprendente ma non impossibile) si aprono scenari di nuovi ulteriori rafforzamenti vs, €. Il motivo di tutto ciò è legato a timori di un’inflazione che torna a crescere. Quindi più inflazione
comporta tassi USA che, invece che scendere tornano addirittura a salire, con la conseguenza quindi di un to0nfo, che è poi avvenuto effettivamente, dei bonds. Di riflesso le borse scendono, sul timore di un rialzo di tassi. E non dimentichiamoci che proprio fino a qualche giorno fa le borse erano ben convinte del contrario, e questi cambi di view possono avere effetti
pericolosi, soprattutto quando (proprio come ora) il VIX di cui ho parlato in passato è così basso e quindi si scontano pochi rischi e crescita costante. Ovvero si pensava che il tempo fosse sereno per molto tempo, però le nuvole stanno arrivando ed iniziano ad inquietare gli operatori. Sotto
questo aspetto sarà una settimana “caliente”. Tanti sono i dati attesi, dal PIL a nuovi dati sugli occupati e indici ISM. E probabilmente valutando questi elementi capiremo dove andremo a finire. E se la FED torna a far salire i tassi non ci dovremo sorprendere, anche perché la BOE, qualche settimana fa, il segnale lo ha già dato, sorprendendo tutti ed alzando i
tassi di ¼ di punto.

Parlando ora dell’equity, lo S&P 500 (come temevo) non conferma la rottura descritta nei post precedenti e ritorna nel solito trading range posto tra i 1407-1432, appoggiandosi però sulla MM 21, un importante supporto dinamico. Porre la massima attenzione quindi sia a questo livello (1422) che poi alla MM a 55 (1410) che si trova proprio in prossimità del supporto statico posto a 1407. Confermo quanto detto in passato: secondo me questa è distribuzione, alias l’anticamera della correzione. Ma non sputo sentenze, lo vedremo prossimamente. In ambito commodities, abbiamo assistito alla correzione dell’oro (visibile anche dal rapporto del CFTC dove aumentano
gli short e si chiudono i long), bene invece il rame (Oh yeah!) e anche il WTI che torna sulla MM a 55 (Oh yeah!). Ora a questa quota meglio stare all’occhio… Ma questo lo vedremo la prossima puntata.

Articolo anche pubblicato da Trend on-line
…e… anche da Yahoo!
…perbacco… me la devo tirare? HIHIHI!!!!
CIAO a tutti !!!

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