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Tragedia Greca: un Tango già visto?

Scritto il alle 14:20 da Danilo DT

Se qualcuno si stava illudendo che il capitolo “crisi Grecia” si fosse risolta con il salvataggio concordato da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale, beh, avrà da ricredersi. Come purtroppo si temeva, l’effetto domino sta portando in profonda crisi il settore bancario greco e la crisi della Grecia rischia di diventare, in perfetto stile teatrale, una tragedia vera e propria.  Notizia di ieri: le banche greche hanno chiesto al governo Papandreou la modica cifra di 15 miliardi di Euro per poter proseguire con l’ordinaria amministrazione.

(New York Times) — With investors becoming increasingly worried about the failure so far of European officials to agree on the terms for loans to Greece, the main banks in Athens added another concern Wednesday by turning to the Greek government for more financial support.
The continuing uncertainty over Greece’s ability to refinance its heavy debt load pushed its 10-year bond yields above 7 percent, while the country’s stock market slumped and the euro came under renewed pressure. The finance minister, George Papaconstantinou, said Greek banks had asked for permission to receive some of the €17 billion, or $22.7 billion, remaining in a €28 billion state support package first agreed upon in 2008 under the previous conservative administration.

Crisi di liquidità.
Situazione ampiamente vista in passato con storie come Lehman Brothers, Morgan Stanley, RBS, Barclays, Ing Bank e così via. Il tutto poi viene condito ed enfatizzato dal “panico” generato.

I capitali volano via dalla Grecia (quindi altro denaro che se ne va) e si sposta in altri stati come Cipro o Lussemburgo. Ma non basta.

Sempre in ambito Grecia ieri sono usciti i dati sul PIL: peggiori delle attese. E il ratio deficit/PIL? Ovviamente peggiorato ed oggi è al 12.9%. E poi le insolvenze: in forte aumento.
Capite benissimo che tanti mattoncini costruiscono un muro. Un muro che frena gli entusiasmi e ci riporta alla realtà che è molto meno rosea di quanto ci viene disegnata, e non solo in Grecia.

 

CDS: Grecia si avvicina a Dubai e supera l’Islanda

La fotografia del momento la si ottiene guardando l’andamento dei Credit Default Swap, i famosi CDS.
Proviamo a paragonare i CDS della Grecia con quelli di altre 2 situazione “limite”, ovvero Islanda e Dubai.
Ieri abbiamo registrato il superamento dei Credit Default Swap greci nei confronti di quelli dell’Islanda, il che è abbastanza clamoroso, ed ora il rischio paese si sta avvicinando fortemente a quello di Dubai.
Ed infatti il rendimento del bond Greco a 5 anni è tornato a dei livelli di massimo.

Quindi si può evincere che la soluzione ibrida Unione Europea + FMI non è stata vista come efficace dal mercato, e poi…sarà necessario, per la Grecia, uno sforzo che è fisiologicamente impossibile sostenere. In altre parole, la Grecia non potrà mettersi in quadro con facilità, né nel breve né nel medio periodo. I sacrifici già intrapresi sono una nullità rispetto a quanto occorrerà fare. La situazione dunque, si complica sensibilmente,e il problema greco, chiaro ed evidente problema anche dell’UE, lascerà senza dubbio strascichi.
Ma se il rischio, prima era fondamentalmente sovrano, ora diventa anche sui corporate e sui bancari. L’effetto domino colpirà per forza di cose anche il debito privato.

 E ne sa qualcosa Pimco, il più grande ed autorevole gesto obbligazionario al mondo, il quale ha le idee chiare sulla Grecia:

” da evitare in modo assoluto, il paese greco è al top della lista degli emittenti governativi a livello di rischio”

e non si esclude, anche in questo caso, un effetto domino sul mercato ed un peggioramento di tutto il Club Med. Oltre che della Gran Bretagna che in questa sede c’entra come i cavoli a merenda, ma che secondo Pimco è da prendere con l amassima cautela.

Grecia: rischio Lehman Brothers o…Argentina

 

Ma ragioniamo un attimo. Quanto sta succedendo ora con la Grecia, non è simile a quanto già visto con Lehman Brothers? Certo, la Grecia non è una banca. Ma per certi versi il paragone regge.
Ma se vogliamo essere ancor più realistici, allora perché non guardare all’Argentina?
A questo proposito, vorrei postarvi una cosina…

Nel 2003 il FMI pubblicò uno studio che potete visualizzare cliccando QUI dove si diceva:

“The IMF should refrain from entering or maintaining a program relationship with a member country when there is no immediate balance of payments need and there are serious political obstacles to needed policy adjustment or structural reform” (p.7, recommendation 4).

Come dicono gli ottimi Peter Boone e Simon Johnson,   i vari Trichet, Merkel e Sarkozy dovrebbero buttare un occhio a questo documento, in quanto il rischio di ritrovarci con una situazione analoga a quella Argentina è tutt’altro da scartare. Troppo sono i parallelismi e troppe sono le similitudini.

* Debito/PIL: Argentina 62% (2001) Grecia 114% (2009)
* Disavanzo pubblico: Argentina 6.4% del PIL (2001), Grecia 12.7 % del PIL (2009)
* Sistema Valutario: Argentina con Peso legato al Dollaro USA, Grecia “legata” alle regole dell’Euro (che ha ovviamente influito negativamente per le esportazioni)

Quanto visto con l’Argentina purtroppo rischia dunque di ripresentarsi con la Grecia. Ricordate cosa era successo quando si era persa la fiducia nel periodo pre-default Argentina? Crisi di liquidità delle banche, necessità di liquidità, fuga di capitali all’estero. E la situazione non può che degenerare. Pensate che addirittura c’è chi stima un ratio Debito/PIL a 150% nel 2012.

Quindi?
Quindi siamo allertati. La situazione rischia di degenerare se non viene presa di petto quanto prima. Le soluzioni, per carità non mancano, ma sono super drastiche e sicuramente negative per il tessuto sociale ed economico greco. E in tutto questo tourbillon di notizie e fatti, l’Euro non può che patire. Anche perché si sta minando in modo serio ed inequivocabile la bontà di un progetto incompleto ed assolutamente mal congeniato. Una mazzata in un momento dove l’economia è stagnate e una nuova repentina recessione è dietro l’angolo. E la vicenda tragedia greca non può che essere un accelleratore degli eventi.

Ovviamente c’è chi dirà che sono un terrorista psicologico. Non mi importa. io vi riporto la realtà dei fatti, certificata e documentata. Ognuno faccia di testa sua le duvute valutazioni, senza mai dimenticare anche i “rovesci della medaglia” e che dalle grandi crisi nascono anche delle grandi opportunità.

Buone elucubrazioni mentali.

STAY TUNED!

 

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