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Non belle notizie dal mercato immobiliare

Scritto il alle 15:32 da mattacchiuz

Giornata quella di oggi ricca di nuovi prodotti degli uffici di statistica americani.

Mi lancio a bomba sul primo dato uscito alle 13:00 ora italiana e fornito dall’MBA, cioè la Mortgage Bankers Association, in merito al volume di mutui stipulati per l’acquisto di una residenza durante la settimana conclusa il 14 gennaio 2011. Nonostante il bellissimo 5% di incremento messo a segno dall’indice complessivo, mi tocca anche oggi riferirvi che la componente dell’indice che ritrae il numero di nuovi mutui aperti è indietreggiata ancora del 1.9%, mentre invece cresce del 7.7% l’indice dei rifinanziamenti, spinto da una piccola riduzione nei tassi di interesse.

Michael Fratantoni, vicepresidente del dipartimento di Ricerca e Economia della MBA, ci fa sapere che “i dati del mercato del lavoro continuano ad oscurare le prospettive dell’economia… mentre le persone possono trarre vantaggio dall’abbassamento dei tassi di interesse, come mostra l’indice dei rifinanziamenti, non ci sono probabilità di miglioramenti nelle compravendite in un futuro prossimo”. Vi ricordo, che per molti la crisi immobiliare era finita più di un anno fa, per Bernanke è già finita 4 volte se 0.

In termini di numero di mutui, siamo tornati da qualche parte tra il 1995 ( probabilmente prima ancora ) e il 1997. La gente ha solo ora cominciato a digerire 20 anni di finanza incontrollata, mentre i fortunati destinatari dei n*mille miliardi di dollari di salvataggi, prestiti e regali, è lì a fare baldoria più che mai e come mai prima! Di sicuro, praticamente nulla di tutti quei soldi è finito a finanziare qualcosa di serio.

Discordanti invece i dati che ha rilasciato il Census alle 14:30 in merito alle nuove costruzioni. Probabilmente, tutta quella gente che secondo i media a causa delle neve non si è presentata nei negozi durante il periodo natalizio per rispettare il sacro rito delle spese delle festività, era in realtà impegnata nel chiedere permessi di costruzione, completare i cantieri già iniziati, ma non a attivarne di nuovi.

Per quanto riguarda i permessi di costruzione, la destagionalizzazione porta il Census ad indicare che 635 mila sono il numero di nuove richieste registrate durante il mese di dicembre, ovvero il 16.7% in più rispetto al mese di novembre ma il 6% in meno rispetto al dicembre dello scorso anno. Benissimo anche i permessi per la costruzione di case singole, che si attestano a 440 mila, mettendo a segno un incremento del 5.5%. Buona parte di questo incremento è comunque attribuibile alle imminenti modifiche legislative.

Peccato invece che il numero di cantieri avviati sia stato visto in contrazione a 529 mila, pari a un -4.3% rispetto a novembre. Sempre dati destagionalizzati. Nel 2009, a dicembre erano stati avviati 576 mila cantieri. Drammatico il crollo del 9% per quanto riguarda l’avvio del cantiere per la costruzione di abitazioni monofamiliari, scesi a 417 mila dai 458 mila di novembre.

Bene infine il numero di case completate, che tra una folata e una grandinata salgono a 585 mila, guadagnando un +4.1% rispetto a novembre. Peccato che il -22.2% rispetto al dicembre 2009, quando si completarono 752 mila abitazioni, riporti tutti con i piedi per terra, o meglio, sul ghiaccio.

Ma passiamo ora ai numeri non destagionalizzati, tanto per capire se la morale è la stessa.

Permessi di costruzione.

Anche il dato non destagionalizzato mostra un chiaro progresso nel numero di permessi concessi a dicembre.

Rivisti a rialzo anche i dati di novembre di 1200 nuovi permessi, mentre a dicembre si attestano a 47700 con un sensibile aumento rispetto ai 39600 del mese precedente. Da notare che il contributo più significativo giunge dai permessi ottenuti per la costruzione di abitazioni con cinque unità o più, che praticamente duplicano passando da 8500 a 15700. Purtroppo anche in questo caso rimaniamo ben sotto al dicembre del 2009 ( poi sappiamo come è andata a finire ) ma molto sopra rispetto ai minimi registrati durante gli scorsi mesi.

Cantieri avviati.

Questo è il solito massacro. Se non vi va di rovinarvi la giornata, saltatelo!

Quella cortissima barra rossa in fondo a destra indica il numero di case avviate a dicembre. Con un -15.9% rispetto al dato rivisto a ribasso di novembre, questo dicembre si conferma il peggiore della storia moderna. Grazie a Dio e a qualche nevicata in meno, le 34300, salvo riletture, nuove case avviate lo scorso mese sono tuttavia di poco superiori a quelle avviate a gennaio 2010, il mese del minimo dei minimi ( 31900 ). Credo di poter affermare che peggio di così non può andare, quindi d’ora in poi si crescerà, per forza!

Case completate.

Come al solito si assiste al completamento di molte più strutture di quante ne siano state avviate, ma non preoccupatevi, ce ne sono ancora 412 mila da completare…

L’incremento qui è altrettanto importante quanto il decremento di là: +15.6%, a 56200 dal dato (rivisto a rialzo di 2000 unità ) di novembre che segnava 48600 case completate. Una simile tendenza tuttavia non era inattesa, in quanto se la neve ostacola l’avvio del cantiere, non ne ostacola il completamento, tanto che dicembre risulta uno dei mesi più propizi per questo tipo di attività. Il grafico dice tutto.

Voglio concludere questo post sottoponendovi la storiella che la comparazione dei dati ci racconta. Nel grafico sotto ho sovrapposto la variazione annuale nella componente delle spese per le costruzioni per il settore residenziale privato con la variazione annuale nel numero destagionalizzato di abitazioni private iniziate o terminate. Per essere preciso, ho fatto una media tra queste due serie, in maniera da limitare le oscillazioni derivanti, ad esempio, dal fatto che in un mese è possibile aver avuto un maggior numero di case terminate rispetto ad un minor numero di nuovi cantieri avviati. Il risultato è il seguente.

L’idea è alquanto semplice: se costruiscono (curva blu) le spese per costruzioni (curva rossa) aumentano, e viceversa. A conferma della bontà della correlazione tra questi due serie di variazioni percentuali annue c’è pure la media mobile a 3 mesi dell’attività di costruzione, che praticamente rappresenta un mera traslazione nella variazione delle spese per le costruzioni, solo un pelo più volatile. Un paio di cose sono interessanti e meritano una minima riflessione. Per tutto il 2005 ( anche prima pur se qui non è mostrato ) l’incremento nelle spese per le costruzioni è stato di gran lunga superiore all’incremento nell’attività di edificazione. Ovviamente si era in piena bolla, non ci si faceva mancare nulla e i prezzi erano tutt’altro che ai margini. Man mano che la crisi si sviluppava e in seguito al forte ripiegamento sia nelle spese per le costruzione che nell’attività di costruzione avvenuto nel primo semestre del 2006, le due serie hanno cominciato a marciare all’unisono, tanto che la curva blu, quella rossa e la media mobile sono rimaste intrecciate per più di tre anni. Questo è vero fino all’inizio del 2010, quando entrarono in vigore tutta quella serie di incentivi rianimazione che come effetto immediato hanno avuto l’incremento sia delle spese che dell’attività. Incentivi che sono risultati talmente efficaci che ora, come mostra chiaramente l’ultimo segmento della curva blu siamo a tutti gli effetti ai livelli di decrescita registrati durante tutto il 2007 e per buona parte del 2008. Ma, grazie al Cielo, il PIL non si valuta in base a quante case realmente si costruiscono, quanto invece viene calcolato a partire dalle spese per le costruzioni. Incuranti di tutto e di tutti, esse invece che proseguire nella loro discesa accompagnando la curva della decrescita dell’attività di edificazione, pare abbiano invertito il trend e stiano per riportarsi in territorio positivo, aprendo quello che ad occhio parrebbe il più ampio gap degli ultimi anni. Se vi ricordate, un simile comportamento lo avevo anche registrato in altri indicatori che dovrebbero in qualche modo assecondare il “sottostante”, come ad esempio i vari sottoindici del lavoro degli ISM e altri indici regionali. Ma questa è la statistica degli otto mesi appena trascorsi. Forse sarà l’inflazione che galoppa pur non essendoci, per cui le spese per le costruzioni aumentano ( o diminuiscono poco ) anche se non costruiscono, forse saranno errori nella mia interpretazione dei dati. Nell’attesa che il gap si chiuda, speriamo verso l’alto e non verso il basso, vi saluto con l’ennesima considerazione ottimistica: chissenefrega da che parte si chiuderà. Fosse anche verso il basso, ormai il settore residenziale in USA vale, in termini di contributo per il PIL, 235 miliardi ( 5 anni fa erano quasi 700, e nel frattempo pure il dollaro s’è mosso… ). Sono sicuro che l’economia americana può fare a meno sia di questo piccolo apporto sia dei 570 mila impiegati nel settore.

Mattacchiuz

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14 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 19 Gennaio 2011 at 16:54

Mat, notevole!!! ottimo il grafico delle medie…

ottofranz
Scritto il 19 Gennaio 2011 at 17:27

@ Matta
Gran bel lavoro come sempre .
Ma alla frase …
Come al solito si assiste al completamento di molte più strutture di quante ne siano state avviate,…
non posso non chiedermi anche stavolta …quanto sono affidabili tutti questi dati ?

mattacchiuz
Scritto il 19 Gennaio 2011 at 17:36

ottofranz: @ Matta
Gran bel lavoro come sempre .
Ma alla frase …
Come al solito si assiste al completamento di molte più strutture di quante ne siano state avviate,…non posso non chiedermi anche stavolta …quanto sono affidabili tutti questi dati ?  

la risposta è che non lo so quanto siano affidabili, tuttavia questi sono dati che si possono intrecciare abbastanza bene con altri indicatori ( MBA , Realtors, impiegati nel settore ) e in generale mi sembrano piuttosto consistenti, non come gli ISM e le varie michiganate. in ogni caso c’è un inventario da completare, e adesso pare puntino su quello piuttosto che sull’iniziare nuovi cantieri. Ma in generale una cosa simile è un brutto segno per l’economia, in quanto significa che la gente si accontenta invece che esigere la casa dove e come vuole. ma non preoccupatevi adesso che oggi la GS ha comunicato 470 mila dollari in media di bonus per ogni suo dipendente, comprese le signore delle pulizie, sicuramente un qualche boom ci sarà… avete presente il fallout di ricchezza??

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 18:09

Interessante articolo sui possibili cigni neri:
http://mariogregorio.wordpress.com/2011/01/19/black-swan-event-risks-2011/

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 18:21

OT, guardate l’animazioe alla fine dell’articolo sugli spot solari, gli scienziati fanno le previsioni peggio di noi in borsa, l’adattano man mano che hanno i dati fino a stravolgerla… ma a che diamine serve? e’ come se noi ci affiacciassimo fuori dalla finestra per poi dire oggi ci sono nuvole…. Mizzica il mondo e’ proprio rotto:
http://mariogregorio.wordpress.com/2011/01/19/nasa-sun-spot-number-predictions-revised-again/

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 18:23

Bello questo pensierino:
In ancient Rome, an ounce of gold would buy you a nice suit. A hundred years ago, an ounce of gold would buy you a nice suit. Today, an ounce of gold will buy you a nice suit.

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 19:46

Mario, occhio che finisci sempre nello spam a forza di linkare dal tuo blog.

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 19:47

Comunicazione agli amici del blog
Causa impegni lavorativi, TRENDS non va in onda questo mercoledì ma sarà posticipato al week end. portate pazienza… Proprio non ne la faccio stasera… 🙁

alfio200
Scritto il 19 Gennaio 2011 at 20:30

@ DT e gli altri

E’ possibile avere un po’ più analisi sul Forex, please?

IL FOREX E’ LA MARIJUANA DELLA FINANZA

è poco soggetto alla speculazione
non ha bruschi rialzi o (peggio) cali
i suoi sviluppi sono più facili da prevedere
la marginazione è ottima e semplice

E’ UNA DROGA FINANZIARIA LEGGERA, PRIVA DI GRAVI CONSEGUENZE

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 20:39

alfio200@finanza,

😉 Agli ordini!faremo il possibile!

m75035
Scritto il 19 Gennaio 2011 at 20:52

Dream Theater,

Tranquillo tanto ho trovato un modo facile facile per fare i soldi….gira voce ke un tizio dalle parti di Milano concede prestiti ai giovani soltanto perchè “la sua vita da imprenditore gli ha insegnato che è dura la vita da giovane soprattutto agli inizi quindi, quando può, cerca di aiutare chi ha bisogno….”
quanto posso chiedergli?

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 22:13

m75035@finanza,

Dipende da quanto sei avvenente….

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 22:14

Dream Theater,

Grazie, cerchero di postare gli originali piu’ interessanti direttamente dai links… e’ un problema che ho anch’io su wordpress…

Scritto il 19 Gennaio 2011 at 22:15

alfio200@finanza,

Io ci ho perso 5000 euro in 10 minuti…. e con me ha chiuso….

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