in caricamento ...
Scricchiola il mercato immobiliare americano
Giornata ricca di dati quella odierna. Accanto al consueto indice dei mutui residenziali rilasciato dalla MBA ( Mortgage Bankers Association ), oggi anche il Census ha comunicato il numero di abitazioni che hanno preso la via della costruzione, il numero di permessi edilizi rilasciati e il numero di case che invece sono state completate. Ma procediamo con ordine.
Torna prepotentemente a scendere l’indice che ritrae il numero di mutui concessi nella settimana conclusa il 12 novembre 2010. Da un 188.7, l’indice complessivo si porta a 179.2, perdendo il 5.03%. Vi ricordo che tale indice è composto da due sottoindici. Il primo indica il volume di mutui concessi tramite le garanzie governative, e per la settimana in esame, esso scende da 176.1 a 170.9. Stessa sorte per l’indice invece convenzionale, che passa da 197.2 a 184.7.
Il mercato immobiliare risulta ancora estremamente depresso. E ci credo, direte voi! In effetti, considerando quanto sta accadendo al di la dell’Atlantico, dove centinaia di migliaia di famiglie stanno subendo sfratti o sono in causa con in esiguo numero di banche in conseguenza di un’impressionante mole di documenti falsi, sfido bene l’instancabile consumatore americano a mantenere inalterate la sua propensione alle spese folli effettuate a debito, siano esse indirizzate verso l’ultimo ritrovato tecnologico che non invece verso il sicuro mattone…! Fatto sta che, terminata la stagione degli sgravi fiscali per gli acquirenti, i livelli dove per ora il mercato si è assestato sono semplicemente ridicoli se confrontati con quelli degli anni scorsi. Da questa parte dell’economia, non giungono segnali incoraggianti.
Di uguale tristezza, se non peggiori, le informazioni che il Census ha prodotto in merito ad altri importanti numeri macroeconomici. Dopo quella porcata di dati sparati letteralmente fuori dal cappello il mese scorso, oggi le correzioni abbondano, così come impressionano negativamente i segni meno.
Mentre cresce dello 0.5% il numero destagionalizzato di permessi rispetto al dato rivisto di settembre, crolla dell’11.7% il numero di nuovi cantieri avviati, sempre rispetto ad un dato rivisto a ribasso per il mese precedente ( dal +0.3% al -4.2%… ). Stessa naturale sorte per il numero di case, sempre destagionalizzato, terminate, che mette a segno un -3.2% rispetto allo scorso mese. Tutta roba, come vedremo tra poco, da Guinness dei primati in peggio! I dati che seguono, sono non destagionalizzati e mensili, non annualizzati.
Permessi di costruzione
Niente di buono. Benché sia stato inspiegabilmente rivisto leggermente a rialzo, di una manciata di centinaia, il numero di permessi concessi a settembre, ottobre ha portato con sé la desolazione.
Dai 47.1 mila permessi di settembre, si è passati ai 43.7 di ottobre, con in dietrofront del 7.2% non destagionalizzato. L’ultima volta che si sono visti numeri come quelli a cui abbiamo la sfortuna di assistere, il presidente degli Stati Uniti era Abraham Lincoln, e l’ottenimento del permesso di costruzione era un optional, non una prassi!
Cantieri residenziali avviati
Qui le cose peggiorano e non di poco. Infatti, dopo gli arcani dati del mese scorso, oggi il Census sembra correggere il tiro non di poco. Rivisti a ribasso da 54 mila a 52 mila nel mese di settembre, i nuovi cantieri avviati nel mese di ottobre crollano di altre 5.7 mila unità, fermandosi a 44.3 mila. Essi orbitano ora poco sopra ai minimi storici registrati a febbraio, quando le copiosi e interminabili nevicate avevano temporaneamente ( così raccontavano ) frenato l’espansione della ripresa immobiliare.
Benché il crollo rispetto al mese scorso sia del 14.8% non destagionalizzato, si può notare che, almeno per quanto concerne l’avvio di nuovi cantieri, le serie del 2010 e del 2009 sembrano convergere. Forse questi livelli saranno indicativi di un qualche stato di equilibrio, in ingegneria creativa noto come “stato di equilibrio molto prossimo ad un intorno di molto poco”.
Case completate
Ovviamente, se le case non vengono iniziate, e contrariamente a quanto il Census voleva farci credere, esse non vengono neanche terminate. Grazie al cielo, qui le cose sembrano andare un pochino meglio, anche se non credete di trovare un qualche segno più, se non davanti alla parola lacrime!
Riviste a ribasso della solita manciata di migliaia di unità, il dato di settembre viene revisionato da 58.3 mila a 56.8 mila, mantenendosi in linea con la migliore tradizione dei vari uffici di statistica statunitensi che ricorrono sempre più spesso ai numeri immaginari, quelli del campo complesso C, per descrivere invece grandezze misurabili con i ben più semplici numeri naturali, quelli che Dio ha più o meno spremuto direttamente nella testa di ciascuno di noi, noti come 1, 2 ,3 4… n!
Comunque, trascurando il fatto che ormai le revisioni fanno macelli più che non le letture consecutive mese per mese, il dato di ottobre mostra un decremento di sole ( si fa per dire… ) 1000 unità rispetto a settembre. Quasi quasi mi vien da sperare in bene!
Complessivamente, i dati usciti oggi fanno schifo. L’unica cosa positiva uscita oggi, secondo tuttavia quel malatissimo senso economico che ci hanno insegnato, non ha nulla a che vedere con le case o con in lavoro o con altro di reale e concreto, ma con la bolletta per l’energia. Mentre infatti l’inflazione cresce di un misero 0.2%, decollano invece i prezzi energetici, che registrano un entusiasmante, sempre che anche voi siate petrolieri, +2.6%. Ringraziando Bernanke per l’ottimo lavoro compiuto nel far pagare più caro cose come l’energia elettrica a, tra gli altri, 42 milioni di persone che non hanno sufficienti soldi per comprarsi il necessario cibo, mi accomiato augurandovi buona serata a tutti.
Mattacchiuz
Si però così non vale… Io qui in trincea a combattere contro i mercati e tu a cercare di far ripartire l’economia per 6 giorni consecutivi…. Ci stai a fare cambio??? 😀
bel lavoro, come sempre.
quattro grafici parlano sempre un linguaggio più chiaro di mille parole.
a proposito di parole:
“…..anche se non credete di trovare un qualche segno più, se non davanti alla parola lacrime!” battute come questa sollevano il morale, e infondono allegria, nonostante le brutte notizie.
grazie Matta.
… dove vado io i giorni hanno ancora 24 ore, nonostante tenteremo una sorta di quantitative easing anche per il tempo 🙂 no ma stavo scherzando, volevo vedere quante persone sono più interessate alle feste che non ai grafici… e ho avuto la mia risposta
è mia moglie che mi ispira quando parlo di lacrime… 🙂
si si dite tutti così, ma in realtà non ve ne frega nulla…
io propongo di fare un questionario: può il numero di nuovi cantieri avviati andare sotto zero?
quali implicazioni avrebbe nel continuo spazio temporale un numero negativo per indicare un grandezza fisica misurabile?
se il numero fosse negativo, vorrebbe dire che la negazione, non il contrario, di “costruire” è distruggere?
Scusa, ma non ho capito… Cos’è che non mi dovrebbe fregare?
invece di arrovellarvi il cervello con questa puttanata delle case (il mattone è monnezza ) . qualcuno spiegasse questa ladrata delle scorte del petrolio in america !economia allo sbando ,debiti fuori controllo, 47 milioni di acelloni morti di fame con i buoni pasto ? è le scorte crollano ? SCUSATE MA CHI DIAVOLO STA’ CONSUMANDO IN AMERICA LA BENZINA ? UN PAESE DI MERDA, CHE HANNO SEMPRE MISTIFICATO LA REALTA’ ! è SI CONTINUA ANCORA QUEST’ANDAZZO DELLE SCORTE DEL PETROLIO ! AMERICA VAI A FARE IN C.LO!
s66@finanzaonline,
… ma no, la benza e il gasolio la usano per le macchine per costruire le case!
beh, per me un numero negativo nel numero dei cantieri avviati un senso ce lo avrebbe se si considera tale numero la base sulla quale prevedere il numero di nuove costruzioni completate.
se apro un cantiere, e prima di aver finito lo chiudo, in effetti, al fine del computo delle case finite devo sottrarre un uno, come se fosse partito un cantiere negativo.
scusa, ma le scorte cosa sono ? esse aumentano quando entra più di quanto si consuma e calano quando si consuma più di quanto entra.
possono anche essere morti di fame, ma se consumano anche un pelo più di quanto incamerano, le scorte calano.
e non è detto che non sia fatto apposta per calmierare il prezzo del greggio, ovvero il comprarne meno di quel che occorre.
probabilmente quello acquistato , rispetto al trend storico è molto , molto meno.
ps. dipende tutto dal significato della dicitura “cantieri aperti”.
se si intende solo il momento di start, allora un numero negativo non ha senso
se invece si intende “in corso di realizzazione” allora come ho scritto ha senso se chiudo il cantiere e lo abbandono, prima di aver completato l’edificio.
Posso, dire una cosa ? ma DT cosa ne pensi di questo petrolio che perde il 2 % , ma la borsa non ne risente, per noi la stanno tenendo su tutt’oggi, poi domani i topi ballano perchè Morgan Stanley esce 🙂
Dream Theater: Scusa, ma non ho capito… Cos’è che non mi dovrebbe fregare?
porcaccia, ho dovuto interrompere la mia 72 ore di festa non stop per rispondere…
ma va, nulla. tu avevi scritto scusa e io avevo scritto si si…
era solo l’ennesima porcata
amensa@finanza: mattacchiuz,
ps. dipende tutto dal significato della dicitura “cantieri aperti”.
se si intende solo il momento di start, allora un numero negativo non ha senso
se invece si intende “in corso di realizzazione” allora come ho scritto ha senso se chiudo il cantiere e lo abbandono, prima di aver completato l’edificio.
si intende il momento dello start 🙂 numeri negativi non hanno senso, ma mi piace giocare sul malinteso numeri immaginari e la statistica ( i * i = -1, se ricordo bene 🙂 )
ricordi benissimo, anche se per esser pignoli i=radice quadrata -1, che poi, a tutti gli effetti è circa uguale a quello che hai scritto tu.
ma stavolta, caro giocherellone, ho risposto alle due alternative del possibile malinteso, così ti ho fregato
ma chi sa perchè ho scritto “circa” ? 🙄 🙄 🙄
la definizione è giusta quella tua: la i è la soluzione dell’equazione n^2+1=0, dove n è il numero di nuovi cantieri avviati 🙂
o ragazzi ho dovuto fare tutto di fretta e moh fra poco devo andare a una festa che durerà 72 ore!! evvai!! 🙂