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WALL STREET: situazione incerta ma occhio al possibile rimbalzo
GUEST POST – mercati laterali ma sempre con buona forza relativa, anche se il COT perde qualche colpo. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari hanno espresso andamenti molto marcati e definiti, ciononostante siamo ancora ben lungi dallo sciogliere gli interrogativi e le incertezze emerse in quest’inizio d’anno in relazione agli andamenti attuali e futuri dei principali asset della finanza mondiale.
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Lo scenario intermarket, ha infatti registrato, dal punto di vista valutario, una marcata svalutazione del dollar index, deprezzatosi in soli 5 giorni dell’1,2 %. Invariate, in termini reali, le quotazioni delle commodities, che registrano comunque un incremento del 7 % in quest’inizio d’anno. Molto marcati, invece, le movimentazioni settimanali registrate sul mercato obbligazionario. In particolare, Il bond decennale Usa segna un rendimento del 2,62 %, ossia 10 bps in meno della scorsa settimana, ed ormai ben 41 bps al di sotto del 3,03 % registrato ad inizio d’anno. Ma l’inizio del tapering non doveva far salire i rendimenti dei bond Usa ? Al riguardo, espressi tempo fa delle riserve ed un diverso convincimento che sembra trovar ora piena conferma. Analogamente il bund tedesco segna, a fine settimana, un rendimento dell’1,5 %, ossia 5 bps in meno della scorsa, e ben 43 bps in meno dell’1,93 % registrato ad inizio 2014. Cali marcati dei rendimenti obbligazionari che testimoniano sinistramente che le ipotesi di crescita economica restano ancora molto incerte, e che il pericolo deflazionistico è tutt’altro che scongiurato. Pericolo che sembra, peraltro, trovar conferma anche nella forte ripresa della correlazione inversa tra bond ed azioni, tipica delle fasi deflazionistiche. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, infatti, a fronte di una nuova rivalutazione dei bond, ha registrato in settimana uno storno consistente del 2,65 %, che riporta in negativo dell’1,8 % il saldo complessivo di quest’anno. Tuttavia, come dicevamo in premessa, nonostante le negative risultanze di quest’ultima settimana, se si allarga l’orizzonte d’osservazione a questi primi mesi dell’anno, e si confronta il nostro benchmark azionario di riferimento con gli asset ad esso oggi maggiormente correlati, ossia con il rapporto di cambio USDJPY e con il $TNX, trova palese conferma, come illustrato dal seguente grafico, l’indecisione corrente dell’intero scenario intermarket, espressa dalla lateralizzazione sostanziale dei suoi principali asset.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 59.348
Large Traders : + 17.965
Small Traders : + 41.383
Trova, dunque, ancora conferma, la configurazione complessiva del Cot Report sui derivati azionari Usa, in auge ormai dal lontano luglio dell’anno 2012. Anche in quest’ultima settimana registriamo, così come avviene da alcuni mesi anche nello scenario intermarket, movimentazioni dei diversi operatori del tutto opposte a quelle registrate solo 7 giorni orsono, e pari complessivamente a 12.161 contratti. In particolare, i Large Traders, questa settimana ri-cedono 12.161 contratti long, e riportano nuovamente la loro posizione Net Long a livelli incerti ed instabili. Per contro, i Commercial Traders, acquistano 4.254 contratti long e riducono lievemente la loro ancora tranquilla posizione di copertura Net Short. Gli Small Traders, infine, come avviene in ogni fase di storno, si mostrano più ottimisti, acquistano altri 7.907 contratti long, e rimpinguano la loro già consistente ed abituale posizione Net Long, confermandosi un perfetto indicatore contrarian. Le movimentazioni di quest’ultima settimana, opposte, lo ricordo, a quelle registrate la scorsa settimana, mi inducono a ritenere che si registrerà nuovamente un recupero degli indici azionari Usa che riconfermerà l’andamente laterale ed incerto di quest’inizio d’anno.
Andamento laterale, non proprio semplice da tradare, attraverso i direzionali ETF, preferibile quindi puntare sullo stock picking sul sinora ben più dinamico listino azionario italiano, da effettuare secondo la strategia “LONG TERM MOMENTUM“, ossia mediante un check-up settimanale, che individua e seleziona indici, settori e titoli che presentano le migliori performance negli ultimi 6-12 mesi. Check-up che, quest’ultima settimana, registra, per borsa italiana, un notevole indebolimento. L’indice Ftse All Share registra, infatti, dall’inizio dell’anno un guadagno del 12,1 %, ossia quasi 5 punti in meno dello scorsa settimana, confermandosi però ancora il migliore degli indici occidentali. Il mio portafoglio, invece, grazie all’exploit settimanale dei titoli small del settore media, registra, dall’inizio dell’anno, un lusinghiero + 29,5 %, ossia ben il 17,4 % in più dell’incremento registrato dall’indice globale. Questa settimana, tuttavia, prendo atto della minore effervescenza del nostro listino, e riposiziono in maniera meno aggressiva il mio portafoglio, che sarà ora costituito da 7 titoli dello small-cap e da 3 titoli dell’indice mid-cap appartenenti ai settori dei servizi al consumo, dell’edilizia, della finanza e dell’auto.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, e formulo a TUTTI gli amici di Intermarketandmore i miei auguri per una nuova proficua settimana di trading .
Lukas