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WALL STREET: nulla di nuovo fino alle Elezioni?

Scritto il alle 15:05 da Lukas

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La configurazione lateral-ribassista continua, ma sembra che le “mani forti” siano sempre pronte a sostenere i mercato. Quantomeno fino alle elezioni USA. [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali, pur rimanendo in attesa di conoscere quale sarà l’esito delle ormai imminenti elezioni presidenziali Usa, hanno pensato bene di riequilibrare, nel frattempo, il valore di alcuni asset che, negli scorsi mesi, si erano discostati alquanto dai loro valori di equilibrio. Lo scenario intermarket esprime, infatti, ed a sorpresa, delle rilevanti novità. In primo luogo, segnalo l’apprezzamento registrato dal dollar index, pari al + 1,2 %. Apprezzamento che contribuisce a riequilibrare il rapporto di cambio EURUSD, e soprattutto il rapporto di cambio USDYEN, risalito sino a quota 103.

L’apprezzamento della valuta Usa, inoltre, non ha negativamente influenzato i corsi delle commodities, che invece, si sono anch’esse apprezzate dello 0,4 % in termini nominali. Rilevanti novità si registrano anche sul mercato obbligazionario. I rendimenti sui bonds decennali Usa, infatti, lievitano improvvisamente di ben 13 bps, e risalgono sino a quota 1,73 %. Anche i rendimenti del bund tedesco, risalgono di 13 bps, e dopo molto settimane invertono di segno, ossia tornano in territorio positivo ( + 0,01 % ). L’apprezzamento contemporaneo di commodities e rendimenti obbligazionari registrato in quest’ultima ottava, seppur bisognoso di ulteriori conferme, fa comunque sperare in una più favorevole evoluzione futura dello scenario economico globale. Il mercato azionario, invece, a prima vista, sembra temere tale evoluzione, ed in particolare un eventuale ed ulteriore rialzo dei tassi. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, infatti, storna dello 0,67 %, e prosegue nella sua, per ora modesta, fase correttiva.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 45.668

Large Traders : + 54.997

Small Traders : – 9.329

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Trova, quindi, ancora conferma la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa in auge ormai da oltre 5 mesi. Rispetto alla precedente ottava, si sono comunque registrate delle variazioni nelle posizioni dei vari operatori, pari complessivamente a 11.238 contratti. In particolare, i Commercial Traders, ossia le “Mani Forti” di questo mercato, schierati tutti con la Clinton, non desiderano particolari disordini sui mercati in questa fase pre-elettorale, acquistano pertanto l’intero lotto degli 11.238 contratti long venduti dagli altri operatori, riducendo di conseguenza l’entità della loro posizione di copertura, Net short. I Large Traders, invece, cominciano a comprendere che la loro solitaria posizione Net Long è poco produttiva, cedono pertanto 7.975 contratti long, e riducono parzialmente la loro ancora pingue posizione Net Long. Gli Small Traders, infine, confermano ancora una volta tutto il loro scetticismo, cedono infatti altri 3.263 contratti long, e consolidano la loro attuale posizione, Net Short. L’andamento dei mercati azionari Usa di queste ultime settimane sta progressivamente confermando il nostro scetticismo sull’attuale configurazione del mercato dei derivati azionari Usa.

Ci troviamo, infatti, come già detto, in una configurazione statisticamente correttiva. La correzione tuttavia è sino ad ora del tutto fisiologica ed ordinata. La stessa, a mio avviso, non è comunque ancora conclusa. Personalmente mi attendo che la stessa si estenda sino ad un livello leggermente inferiore a quota 2.100 di S&P 500. Dopo le elezioni Usa ci dovrebbe, invece, essere una fase di rimbalzo che dovrebbe portare il nostro benchmark azionario mondiali su nuovi massimi, ossia a quota 2.220 punti, che, come ben sapete, costituisce il mio target di fine d’anno per il più importante e rappresentativo degli indici azionari americani.

Futuro che si prospetta, quindi, ancora abbastanza incerto, che cercherò, tuttavia, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua positiva, pari al + 2,96 %. Performance moderatamente positiva, realizzata investendo solo sul listino di borsa italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 22,41 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato molto avverso, una sovra- performance del 25,37 %, superiore alle nostre attese, che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. Coerentemente con la mia view d’ordine generale, questa settimana assumo tatticamente un atteggiamento più prudente, riduco cioè le posizioni long del mio portafoglio dall’80 al 70 %, ed innalzo l’entità delle mie posizioni short dal 20 al 30 %, assumendo di conseguenza una posizione Net long limitata al 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.

Lukas

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