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WALL STREET: no panic! Tutto sotto controllo (all’apparenza)
Malgrado un quadro intermarket molto controverso, sembra proprio che le “mani forti” restano convinte sulla tenuta del mercato azionario, anche se non sarà facile gestire le politiche FED. Analisi intermarket e del solito COT Report del CFTC. [Guest Post]
Cari amici, sul finire della scorsa settimana, la pubblicazione degli eccellenti dati sul mercato del lavoro Usa, ha impresso una direzione ben precisa ai mercati finanziari internazionali, che ormai scontano come certo ed imminente un primo rialzo dei tassi d’interesse ad opera della FED.
Lo scenario intermarket ha, infatti, registrato, stante la divergenza di politiche monetarie che si prospetta con il resto del mondo, una violenta impennata delle quotazioni del dollar index, apprezzatosi in poche ore del 2,3 %. Immediati, i riflessi sull’importante rapporto di cambio EURUSD sceso nuovamente intorno a quota 1,07. Il boom della valuta Usa è riuscito, tuttavia, a compensare solo parzialmente il concomitante ulteriore storno registrato dalle quotazioni delle commodities, che perdono un altro 2,5 % del loro valore in termini nominali. Storno, quest’ultimo, che fa permanere ancora molti dubbi ed interrogativi circa la bontà della crescita economica, palesata, invece, dalla notevole crescita degli occupati Usa. Conferme, in senso positivo, giungono, invece, dal mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond decennali Usa, crescono, infatti, di ben 18 bps, e raggiungono, dopo molti mesi, quota 2,34 %. Anche i rendimenti del bund tedesco crescono improvvisamente di 17 bps, e tornano a quota 0,69 %. Ancor maggiore l’impennata registrata dai tassi italici che, in un solo ottava, crescono di 31 bps, e raggiungono quota 1,79 %. Il conseguente storno delle quotazioni obbligazionarie, favorisce, infine, la crescita ulteriore delle quotazioni dei mercati azionari. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, cresce di un ulteriore 0,95 %, e si riporta nuovamente intorno a quota 2.100 punti.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : + 33.681
Large Traders : – 18.019
Small Traders : – 15.662
A differenza dello scenario intermarket, che registra notevoli movimentazioni, il mercato dei derivati azionari appare invece immobile ed in stallo. In quest’ultima settimana, si registrano, infatti, movimentazioni davvero esigue pari a soli 1.876 contratti. In particolare, i Commercial Traders, perfettamente consci del difficile periodo da affrontare, non mollano affatto la presa, anzi acquistano ulteriori 1.876 contratti long, e rimpinguano la loro già consistente dotazione Net Long. I Large Traders, invece, non danno ulteriore seguito alla ripresa di ottimismo manifestata nella scorsa ottava, cedono 1.279 contratti long , e si concedono un ulteriore pausa di riflessione. Gli Small Traders, infine, cedono ulteriori 597 contratti long, e continuano a permanere nella loro del tutto insolita posizione Net Short. Lo stallo del mercato dei derivati azionari Usa, che permane ormai da oltre 2 mesi in una non proprio ricorrente configurazione, ci induce a ritenere che il mutamento imminente della politica monetaria Usa è percepito dagli operatori come un evento dalle conseguenze imprevedibili, e non proprio semplice da gestire. Si giustifica quindi la forte presa sul mercato delle “ Mani Forti “, a fronte dello scetticismo e dei dubbi degli altri operatori. Ciò scongiura, almeno nel breve termine, nuovi ingenti storni dei mercati azionari Usa e mondiali, che appaiono, tuttavia, avere allo stato anche limitate possibilità di ulteriori rialzi.
Un futuro prossimo, pertanto, ancora in cerca di conferme e di certezze, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, opportunamente ritarato per affrontare un periodo più complesso del precedente, ma sempre ancorato alla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, la performance annua del mio portafoglio, denominato “ Azioni Italia – LTM “, è ulteriormente migliorata, e risulta pari al + 18,06 %, inferiore di soli 2,29 punti percentuali rispetto a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari nel contempo al + 20,35 %.
Nonostante il crash subito nel mese di agosto, nutro pertanto nuove concrete speranze di poter, anche quest’anno, battere le già buone performance del nostro benchmark di riferimento. In perfetta coerenza con la vision sopra esposta, questa settimana mantengo al 100 % l’ esposizione long sull’equity italiano e conto sulla bontà del mio stock picking, condotto secondo i criteri suggeriti dai due noti professori Usa. Chi voglia ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se lo desidera, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas