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WALL STREET: mercato a rischio deragliamento?
Small Traders al top, e mercati che continuano a salire. Inoltre l’inflazione dà segnali di ripresa. Insomma, qualcosa fa percepire l’inizio della fine di questo lungo ciclo economico. [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, i mercati finanziari internazionali ci hanno regalato un’ennesima ottava di forte RISK-ON. Registriamo di conseguenza i nuovi massimi storici sugli indici azionari Usa. In particolare il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500 raggiunge la fatidica quota di 2.500 punti, impensabile solo poco tempo fa. Risk–On alimentato da buoni dati economici, e soprattutto da un sentiment particolarmente favorevole ed ottimistico. Sentiment probabilmente esagerato che sta portando le valutazioni ben aldilà delle mie già ottimistiche attese e previsioni di inizio d’anno.
Risk-on esteso, peraltro, all’intero scenario intermarket. In particolare, il dollaro Usa ridà segni di vita rimbalzando dello 0,57 %. Rimbalzo che attenua il massiccio storno degli ultimi 9 mesi, pari comunque a ben il 10,8 %. In up-trend anche le quotazioni delle commodities, che salgono anch’esse di uno 0,5 %. In perfetta coerenza con tali dati, rimbalzano anche i rendimenti del mercato obbligazionario. In particolare, i rendimenti dei bond decennali Usa lievitano di ben 14 bps, e tornano a quota 2,20 %. Anche i rendimenti sul bund tedesco salgono di 12 bps e tornano a quota 0,43 %. Evidenzio, inoltre, che, dopo quest’ultima ottava, la yield curve Usa presenta la minore inclinazione degli ultimi anni. Si incomincia pertanto ad intravvedere, sebbene ancora in lontananza, l’epilogo di questo lunghissimo ed interminabile ciclo economico. Anche i dati sull’inflazione, in crescita più delle attese, sembrano confermare tale ipotesi. Per quanto concerne i mercati azionari non siamo ancora nella fase dell’euforia, ma ulteriori immotivati rialzi potrebbero ben presto condurci nella fase finale di questo prolungato, generoso, ed ormai storico bull market.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 40.316
Large Traders : + 57.260
Small Traders : – 16.944
Come da attese, si conferma, e si consolida, la favorevole configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, in auge da quasi 20 mesi. In quest’ultima ottava registriamo, infatti, variazioni nelle posizioni dei diversi operatori, pari a 5.447 contratti. In particolare, gli Small Traders, confermandosi ancora una volta operatori “ contrarian “ cedono altri 5.266 contratti long, e portano la loro posizione Net Short ai livelli massimi degli ultimi anni, ossia a quota -16.944. I Commercial Traders, invece, lasciano fare, cedono infatti solo 181 contratti long, e mantengono la loro abituale posizione di copertura, Net Short, sopra le quarantamila unità. I Large Traders, infine, si riconfermano operatori “ trend following “, acquistano infatti l’intero lotto dei 5.447 contratti long, e restano in maniera pingue e da soli in posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, che portano gli operatori retail sui massimi livelli di posizione Short, giustificano il nuovo rally dei mercati azionari.
Personalmente non apprezzo queste ultime evoluzioni dei mercati azionari. L’eccesso di fiducia potrebbe infatti far deviare i corsi azionari da un percorso regolare ed ordinato di crescita delle quotazioni, com’è stato quello di questi ultimi anni. Il mio augurio, pertanto, è quello che gli small traders avendo raggiunto il massimo di pessimismo ritornino gradualmente sui propri passi ed attenuino la loro posizione Net Short. Il mio augurio, tuttavia, lascia il tempo che trova, e pertanto d’obbligo seguire con attenzione l’evolversi della situazione, e non farsi trovare impreparati ad un eventuale deragliamento dei mercati azionari. Deragliamento non imminente, ed ancora nemmeno all’orizzonte, ma che potrebbe trovare ulteriore supporto ed alimento in mancanza di una salutare correzione dei mercati azionari, che ormai manca da inizio 2016.
Futuro prossimo che si prospetta, pertanto, incerto e pericoloso per i corsi azionari, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio dell’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance positiva pari al + 17,84 %.
Performance che premia sinora la mia ottimistica view, superiore, peraltro, a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 16,97 %. Una sovra-performance dello 0,87 %, inferiore alle nostre attese, che riconferma comunque la fiducia nel nostro approccio operativo, che negli ultimi 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. In coerenza con l’analisi di mercato sopra esposta, questa settimana, resto in attesa degli eventi, e riconfermo la struttura del mio portafoglio costituito dal 75 % di posizioni long e dal 25 % di posizioni short, ossia da una posizione Net Long pari al 50 % del mio portafoglio.
Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito. Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas
Indovinare quando finisce un bull market è veramente difficile. E non intendo dire azzeccare o no l’anno in cui finisce. Intendo quando effettivamente finisce. Detto questo, auguri a tutti.