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WALL STREET: la fiducia non manca per ora

Scritto il alle 14:01 da Lukas


Anche se il mercato si muove nell’incertezza, il CFTC ci riporta una situazione più solida del previsto, con le mani forti che sembrano addirittura voler rafforzare la posizione. (Guest post)

Cari amici, scrivo questo mio primo commento del nuovo anno, dopo che ieri, la CFTC ha pubblicato i dati del Cot Report del 29/12/2020. Pubblicazione posticipata, poichè venerdì, giorno di ordinaria pubblicazione, era il primo giorno dell’anno. Il terribile anno 2020 è andato dunque definitivamente in archivio. Non archiviate affatto, invece, le problematiche che ci ha lasciato in eredità. La pandemia virale continua infatti ad imperversare, con un lascito quotidiano di decessi davvero impressionante. I lockdown, di varia intensità e natura, non vengono meno, anzi in molti casi vengono accentuati ed innalzati. Non si sono ancora fatti davvero i conti dei danni economici, certamente ingenti, finora prodotti. I mercati finanziari internazionali, sinora, non se ne sono particolarmente curati, ed hanno confidato del tutto negli abnormi interventi di sostegno messi in piedi dai Governi, e soprattutto dalle più importanti Banche Centrali. Verrà, però, il tempo in cui questo triste bilancio dovrà esser fatto. Speriamo che la campagna di vaccinazione su larga scala, appena iniziata, dia presto i frutti sperati e ci conduca fuori da quest’incubo. Il futuro è giocoforza del tutto incerto. Molti settori economici hanno subito danni enormi, e molte imprese non sopravviveranno alla pandemia. Ciò determinerà un’inevitabile crescita del livello di disoccupazione. C’è inoltre da valutare, sin d’ora, quali saranno gli effetti macroeconomici delle abnormi immissioni di liquidità operate in questi ultimi mesi da quasi tutte le Banche Centrali, per finanziare le spese dei diversi Governi. Insomma si prospettano tempi non proprio facili. Si naviga letteralmente a vista. Ciò dal punto di vista dell’economia reale. Il mondo della finanza, invece, come ben sapete, trasmette un’immagine molto più rassicurante. Una discrasia, quella tra economia e finanza, al momento davvero clamorosa. Discrasia che nel medio-lungo termine dovrà però essere necessariamente riassorbita. E come sarà riassorbita ? Delle due l’una. O assisteremo, in tempi medio-brevi, grazie anche all’effetto curativo dei vaccini, ad una fragorosa ripresa dell’economia reale. Oppure, presto o tardi, anche i mercati finanziari dovranno ricalibrare le loro attuali quotazioni su livelli più consoni e più coerenti con i ridotti livelli dell’economia reale. Speriamo nella prima di queste due ipotesi. Nel frattempo mi sembra d’obbligo tenere un atteggiamento operativo alquanto cauto e prudente.

Ciò detto, non precorriamo troppo i tempi, ed andiamo ad esaminare, cosa ci indica al momento lo scenario intermarket. Il dollar index, continua nel suo down-trend, perde infatti un altro 0,43 %, e quota oggi 89,70. Le commodities, forse anche per la debolezza del dollaro, continuano invece a lievitare. Crescono infatti di un ulteriore 0,9 % in termini reali, ma per ora è solo un parziale recupero di quanto perso nei mesi precedenti.  Non v’è al momento all’orizzonte alcun pericolo inflattivo, come invece dicono alcuni. Lo testimonia il mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale americano arretra infatti di 1 bp, e retrocede a quota 0,92 %. Il rendimento dei bond a 2 anni, invece, resta immobile e fermo a quota 0,12 %. L’inclinazione della yield curve Usa, pertanto, pertanto risulta pertanto stabile a 80 bps. Del mercato azionario, abbiamo già detto mille volte, chiude l’anno su nuovi massimi storici, S&P 500 a quota 3756,07 punti, infischiandosene del Covid, e con buona pace di tutti coloro, che da quasi 12 anni ormai, ne annunciano, a vanvera, il crollo.

Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 35

Large Traders :  – 10.487

Small Traders : + 10.522

Resiste, pertanto, anche in quest’ultima ottava, seppur proprio di misura, la configurazione, non idilliaca del mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa settimana, le variazioni, nelle posizioni dei vari operatori, sono state infatti pari a 6.547 contratti. In particolare, i Large traders, cedono l’intero lotto dei 6,547 contratti long, e rafforzano la posizione Net Short. I Commercial traders, invece acquistano 2.599 contratti long, e restano, seppur solo di un’incollatura, in posizione Net Short. Gli Small traders, infine, acquistano anch’essi 3.948 contratti long, e consolidano la loro attuale, e solitaria, posizione Net Long. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, che non mutano la precedente ed incerta configurazione, sembrano però dare agli operatori qualche elemento di speranza ed ottimismo. La circostanza che le Mani Forti non si coprano, ed anzi quasi tornano in posizione rialzista, lascia pensare che questi credano per davvero nella prima delle due ipotesi sopra prospettate. Ossia nell’efficacia della campagna di vaccinazione appena iniziata, ed in una ripresa economica alquanto celere e forte. Speriamo per davvero che abbiano ragione. Ne trarremmo tutti degli indubbi benefici, e non solo sul piano economico-finanziario. Sulla base di queste considerazioni riconfermo con accresciuta fiducia, anche in quest’inizio d’anno, la mia ormai proverbiale, e moderata view rialzista

Mercato quindi in cerca di nuove certezze, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Nel corso del 2020, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito un guadagno del 12,76 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, ha invece registrato una perdita del 5,56 %. Conseguita pertanto, una sovra-performance annua del 18,32 %. Negli ultimi 8 anni il mio trading system ha conseguito una sovra-performance media annua del 9,9 %, e presenta un’equity line in progresso del 165 %. In questa prima settimana dell’anno, in coerenza con quanto sopra esposto, muto leggermente, in senso più ottimistico, l’assetto del mio portafoglio, innalzo cioè dal 65 al 70 % le mie posizioni long, e riduco, nel contempo, dal 35 al 30 % le mie posizioni short, ossia assumo una posizione Net Long pari al 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può, se vuole, consultare direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.

LUKAS

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