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WALL STREET: COT Report sempre forte, scenario lateral-rialzista
GUEST POST – mercati laterali ma sempre con buona forza relativa, anche se il COT perde qualche colpo. Analisi dei dati del CFTC secondo la personale visione di Lukas.
Cari amici, nella settimana trascorsa, il meeting della BCE, dopo aver finalmente preso atto dell’incombente pericolo deflazionistico dell’intera area euro, ben evidenziato dalla seguente slide, ha ufficialmente aperto all’ipotesi, crediamo già da tempo allo studio, di un QE europeo di 1.000 miliardi di euro, che a posteriori rende giustificato e logico quanto accade, già da alcuni mesi, sui mercati finanziari dei Paesi periferici dell’eurozona.
Lo scenario intermarket, di conseguenza, ha registrato, dal punto di vista valutario, un immediato indebolimento dell’euro, riportatosi in area 1,37 nei confronti del dollaro Usa. Praticamente invariate, invece, le quotazioni delle commodities apprezzatesi in termini reali solo dello 0,3 %. Molto significativi, invece, i riflessi sul mercato obbligazionario dell’area euro. Infatti, mentre Il bund tedesco segna un rendimento analogo a quello della scorsa settimana, pari all’1,55 %, si registra una generale ed accelerata discesa dei rendimenti obbligazionari in tutti i Paesi periferici dell’eurozona. In particolare, il decennale italiano segna un rendimento del 3,17 %, ossia ben 96 bps in meno del 4,13% d’inizio d’anno. Analogo il calo dei rendimenti in Spagna, mentre nella disastrata Grecia, in deflazione conclamata ormai da tempo, il calo dei rendimenti è ben più marcato, ossia pari a ben 230 bps dall’inizio dell’anno. Coerentemente, i mercati azionari degli stessi Paesi, registrano, con evidente favore, la riduzione del costo di finanziamento dei loro ingenti debiti pubblici. L’Italia, in particolare, segna, dall’inizio dell’anno, un incremento delle proprie quotazioni azionarie pari al 17 %, che rende quella italiana la migliore borsa dell’anno. Il nostro benchmark azionario di riferimento, l’S&P 500, invece, dopo aver registrato in settimana i suoi nuovi massimi storici, sul finire della stessa ha ripiegato, rientrando nuovamente nel rettangolo di lateralizzazione in cui è imprigionato da alcuni mesi.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 63.602
Large Traders : + 30.126
Small Traders : + 33.476
Si conferma, dunque, la configurazione complessiva del Cot Report sui derivati azionari Usa, in auge ormai dal luglio dell’anno 2012. In quest’ultima settimana, registriamo movimentazioni dei diversi operatori pari a 8.385 contratti, che ne confermano e consolidano l’assetto. In particolare, i Large Traders, acquistano ulteriori 8.385 contratti long, e consolidano la loro precedente titubante posizione Net Long. Per contro, i Commercial Traders, cedono 7.510 contratti long e rafforzano la loro tuttora tranquilla posizione di copertura Net Short. Gli Small Traders, infine, non si mostrano particolarmente ottimisti, cedono infatti 875 contratti long, e mantengono la loro abituale posizione Net Long a livelli certamente non esuberanti. La tranquilla evoluzione dello scenario del mercato dei derivati azionari Usa, mi induce pertanto a riconfermare la mia ormai nota vision laterale e/o moderatamente rialzista sull’andamento futuro dei mercati azionari Usa e mondiali. Vision lateral-rialzista comunque non molto semplice da tradare, attraverso i direzionali ETF, in tal caso poco efficaci, preferibile invece lo stock picking sul ben più effervescente listino azionario italiano, da effettuare secondo la strategia “LONG TERM MOMENTUM“, ossia mediante un check-up settimanale, che individua e seleziona indici, settori e titoli che presentano le migliori performance negli ultimi 6-12 mesi. Check-up che in quest’ultima settimana, conferma, per borsa italiana, la situazione dei mesi e delle settimane precedenti.
L’indice Ftse all Share registra, infatti, dall’inizio dell’anno un guadagno del 17 %, e si conferma il migliore degli indici occidentali, anche se mi preme segnalare, che aldilà degli afflussi sui titoli bancari delle ultime settimane, l’indice più performante risulta ancor essere quello delle Small Cap. Non a caso, il mio portafoglio, fondato proprio su queste ultime, registra, dall’inizio dell’anno, un lusinghiero + 25,8 %, ossia l’8,8 % in più dell’incremento registrato dall’indice globale. Questa settimana, vendo 3 dei miei 10 titoli in portafoglio, appartenenti ai settori dei servizi finanziari e dell’edilizia, e li sostituisco con altrettanti titoli del settore media che costituirà pertanto un nuovo asse portante del mio portafoglio.
Vi ringrazio, come sempre, per la vostra stima e fiducia, e formulo a TUTTI gli amici di Intermarketandmore i miei auguri per una nuova proficua settimana di trading .
Lukas
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Ciao Lukas, è da Gennaio che seguo i tuoi report sul Commitment of Traders del Chicago Board e purtroppo seppur leggiamo gli stessi dati ne diamo due interpretazioni fortemente diverse. Credo che l’analisi ciclica e l’analisi tecnica in questo caso ci possano dare una grossa mano nell’individuare sul Dow Jones un supporto statico a 14100 ed uno dinamico in area 14330, purtroppo vedo che non sei del mio stesso avviso ma il tempo è galantuomo e vedremo se la correzzione all’interno del trend primario fortemente bullish possa portare a que livelli ti posto qui sotto uno screenshot che vale piu’ di mille parole…
Caro amico, Ti ringrazio preliminarmente per la Tua attenzione al mio report settimanale……quanto al merito evidenzio che non sei il solo ad interpretare in modo diverso gli stessi dati sui derivati azionari Usa pubblicati settimanalmente dalla CFTC.
Ciò doverosamente premesso, come potrai leggere nei miei precedenti post, sono ormai quasi 2 anni che, nonostante lo scetticismo di molti, la mia del tutto personale interpretazione si è rivelata a posteriori del tutto esatta e fondata.
Ciò non vuol dire che lo sarà certamente anche in futuro……però al momento, seppur in un quadro complessivamente indebolito rispetto a quello dello scorso anno, non vedo comunque all’orizzonte il pericolo di un’inversione imminente del trend lateral-rialzista degli ultimi mesi.
Ciao e grazie per l’attenzione.
Nella “ottica” di crisi profonda ma non sistemica una visione interessante e contrarian a “come la vedo io”:
http://asiaconf.com/2014/04/06/is-inflation-next/