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WALL STREET: continua la volatilità ma niente aumenti tassi a settembre

Scritto il alle 15:47 da Lukas

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La volatilità non sembra voler diminuire anche se sembra chiaro che la Yellen non aumenterà i tassi prima delle elezioni presidenziali. Quindi ancora incertezza sui mercati. [Guest post]

Cari amici, nella settimana appena trascorsa, a differenza delle precedenti, i mercati finanziari internazionali hanno finalmente assunto andamenti più razionali e più coerenti rispetto alle dinamiche attuali dell’economica mondiale.

Ciò è testimoniato in maniera evidente dall’intero scenario intermarket. In primo luogo, assistiamo ad un buon apprezzamento del dollar index ( + 0,8 % ) e ciò ci sembra molto coerente con l’attuale maggiore vitalità dell’economia Usa rispetto al resto del mondo. Le commodities, invece, in termini nominali cedono un ulteriore 0,9 %, ma da alcune settimane dimostrano comunque di riuscire a contenere il nuovo down-trend che le ha investite. Contenimento che ci fa sperare quantomeno in una tenuta del già debole ciclo economico attuale. Ciò che nelle precedenti settimane ci sembrava, invece, incoerente era il rialzo dei tassi che si registrava sul mercato obbligazionario. In quest’ultima ottava i rendimenti sui bonds decennali Usa sono ulteriormente lievitati di 3 bps, risalendo sino a quota 1,70 %. Evidenzio, però, che già da 3 settimane si registra uno storno dei rendimenti sulla parte a breve della yield curve. In particolare i rendimenti dei bonds Usa a due anni sono arretrati di 7 bps. Di conseguenza registriamo una maggior inclinazione della curva dei rendimenti Usa che allontana le ipotesi recessive e che, al contrario, prospetta un’accelerazione del moderato ciclo economico attuale. Ipotesi recessive non scontate nemmeno dai mercati azionari Usa. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, dopo il pesante storno della scorsa settimana, recupera infatti parzialmente ( + 0,53 % ), e non sembra credere affatto ad un’imminente nuova stretta monetaria ad opera della FED.

Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:

Commercial Traders : – 53.001

Large Traders : + 54.416

Small Traders : – 1.415

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Si riconferma, seppur a fatica, la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa in auge ormai da quasi 5 mesi. Nell’ultima settimana, tuttavia, si sono registrate variazioni ingenti nelle posizioni dei diversi operatori, pari complessivamente a 32.302 contratti. In particolare, i Large Traders, riducono alquanto le loro aspettative rialziste, cedono infatti l’intero lotto di 32.302 contratti long, e contraggono la loro posizione Net Long ad un livello ancora pingue, ma nettamente inferiore a quella delle precedenti settimane. Gli Small Traders, invece, dopo molte settimane di apatia, sembrano mostrare un nuovo interesse verso il mercato azionario, acquistano infatti ben 7.700 contratti long, e quasi invertono la loro attuale ed inconsueta posizione Net Short. I Commercial Traders, infine, come già accaduto in tutti i momenti topici degli ultimi anni, intensificano gli acquisti a protezione del mercato, e riducono di ben 24.602 contratti l’entità della loro precedente posizione Net Short. Come ormai ben noto, sin dall’inizio, ho nutrito molto scetticismo sull’attuale configurazione del mercato dei derivati azionari Usa, perchè statisticamente ribassista. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, pur riconfermandola, nè riducono tuttavia l’entità e la forza. Esse pertanto vanno viste con favore da parte degli investitori. Credo che se la Fed non rialzerà in settimana i tassi, nella prossima ottava potremmo addirittura assistere ad una prematura fine della stessa. Ma è ancora presto per dirlo. Anche per questa settimana ci sembra pertanto saggio mantenere ancora un atteggiamento cauto e prudente, in attesa dei prossimi eventi.

Futuro che si prospetta, quindi, ancora incerto, che cercherò, comunque, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una perdita annua pari al 3,79 %. Performance ancora negativa, influenzata dalle particolari vicende del listino italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 23,22 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato davvero avverso, una sovra-performance del 19,43 % che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. In coerenza con la mia view d’ordine generale, questa settimana confermo il posizionamento del mio portafoglio, costituito dal 70 % % di posizioni long sul mercato italiano, e dal 30 % di posizioni short, ossia da una posizione Net long, pari al 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.

Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas

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