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WALL STREET: continua il già preannunciato recupero
Nello stupore generale, la settimana scorsa il COT REPORT suggeriva un positività quasi irreale. Ora i commercials passano addirittura net long. New mood all’orizzonte? [Guest post]
Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, non s’è trovata alcuna soluzione diplomatica al conflitto tra Russia ed Ucraina. La guerra continua con inusitata violenza. E c’è pure chi, ancora non pago, soffia irresponsabilmente sul fuoco. Personalmente non comprendo ove l’Occidente voglia andare a parare. Spero davvero che i nostri governanti mantengano la necessaria lucidità e freddezza, e che non trascinino tutti Noi in un nuovo devastante conflitto d’ordine mondiale.
Da respingere con fermezza le richieste di un nostro coinvolgimento avanzate dall’irresponsabile Zelensky. Se invece di comicare, avesse studiato un po’ di storia, avrebbe ben saputo a cosa andava incontro. Ha, invece, trascinato il suo popolo in una tragedia, ed ora vorrebbe coinvolgere dentro anche Noi. Ma che vada al diavolo. Noi non vogliamo di certo morire, come già successo, circa 80 anni orsono, ad Hiroshima e Nagasaki. Ha avuto addirittura l’ardire, davanti al Parlamento di Israele, di paragonare la tragedia del suo popolo alla Shoah, ossia allo sterminio degli Ebrei.
Affermazioni blasfeme, e del tutto inaccettabili. Pronunciate da chi ha per anni tollerato, e da chi tuttora si avvale dei servigi del famigerato Battaglione Azov, dichiaratamente d’ispirazione neo-nazista. Ma ancora più scandalosi di Lui, sono i suoi burattinai occidentali. Lo hanno, negli anni, armato ed addestrato, facendogli credere che avrebbe potuto continuare a massacrare impunemente i russi nel Donbass, e magari riprendersi pure la Crimea.
Oggi invece l’hanno lasciato solo, e di conseguenza urla al tradimento ed all’inganno, ed invoca la terza guerra mondiale. Spero che quest’immane tragedia, umana e storica, abbia presto fine, e che il popolo ucraino possa presto riprendere la sua via, di pace progresso e prosperità. Sul piano geopolitico ed economico niente sarà, però, come prima. La tragedia Ucraina segna, infatti, un vero e proprio spartiacque della storia. Lo sviluppo civile ed economico futuro, abbisogna e necessita di nuovi equilibri, ancora tutti da negoziare.
Spero che non ci sia nessuno, soprattutto in Occidente, che pensi che possa esserci sviluppo con questi precari equilibri geopolitici, e soprattutto con questi insostenibili prezzi delle commodities. A conflitto finito, bisognerà necessariamente negoziare, con la Russia, e non solo con essa. E revocare le sanzioni, dannose per tutti, ed in particolare per Noi europei.
Serve urgentemente, come ho già detto in passato, un nuovo governo mondiale, che rispetti e tenga conto degli interessi di tutti i protagonisti dell’economia globale. Non ci sono altre soluzioni ed altre vie, e non sono più ammessi ritardi ed infingimenti.
Dopo le sopra esposte, e del tutto personali, considerazioni, andiamo ad esaminare cosa ci indica, al momento, il sistema intermarket. Il dollar index regge ancora alla grande, lievita infatti dello 0,57 %, e quota oggi 98,81. I prezzi delle commodities, invece, continuano inesorabilmente a lievitare.
Crescono infatti di un ulteriore 5,83 % in termini reali. Negli ultimi 2 anni l’apprezzamento è pari a ben il 107 % in termini reali. Un dramma per l’economia, soprattutto europea. E gli effetti cominciano a riverberarsi anche nel mercato obbligazionario. Il rendimento del bond decennale Usa, lievita infatti di altri 34 bps e raggiunge quota 2,49 %. Stesso incremento si registra nel rendimento dei bonds a 2 anni, che raggiunge quota 2,28 %.
Stabile, pertanto, l’inclinazione della yield curve Usa, a quota 21 bps, che lascia alquanto temere per una recessione post-bellica. I mercati azionari Usa, invece, sembrano essere molto più ottimisti. Il nostro benchmark azionario mondiale, l’$&P 500, guadagna infatti un ulteriore 1,79 %, e risale a quota 4.543,06. Evidentemente non danno molto credito allo sventurato Zelensky, ed ai suoi insensati propositi di terza guerra mondiale. . .
Tanto premesso, passo ad esaminare gli ultimi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : + 22.022
Large Traders : – 15.668
Small Traders : – 6.354
Cambia, pertanto, e di molto, l’assetto del Cot Report sui derivati azionari Usa. Rispetto alla scorsa ottava, le variazioni nelle posizioni dei vari operatori sono state,infatti, pari a ben 41.250 contratti. In particolare, i Commercial Traders, ovvero le MANI FORTI di questo mercato, acquistano l’intero lotto dei 41.250 contratti long, ed invertono la loro posizione, che diventa significativamente Net Long.
I Large Traders, invece, cedono ben 37.849 contratti long, ed invertono anch’essi la loro posizione, che diventa Net Short. Gli Small Traders, infine, cedono anch’essi i residui 3.401 contratti long, ed accentuano la loro posizione, Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, davvero ingenti ed importanti, disegnano per l’azionario prospettive ancor più favorevoli di quelle, già buone, delle scorse settimane.
La nuova configurazione del Cot Report, è infatti, statisticamente, una di quelle più favorevoli per il mercato primario. Vedere le Mani forti abbandonare ogni copertura e precauzione non può che essere ben augurante. Evidentemente hanno buone notizie dal fronte di guerra, e ciò aldilà dei bellicosi discorsi di facciata di Biden. Ed anche la circostanza degli Small Traders sempre più Net Short infonde fiducia ed ottimismo. D’altronde nessuno di buon senso può davvero credere che il Mondo si faccia trascinare nel baratro dallo scellerato governo ucraino.
Alla luce di queste considerazioni ho molta fiducia che il conflitto armato in corso troverà ben presto fine. E si ritornerà nuovamente a ragionare sui tanti problemi ancora da risolvere. La forza della ragione avrà credo il sopravvento. Per i suesposti motivi, rivedo coerentemente ed ulteriormente la mia vision sulle prospettive dei mercati azionari, ed riduco ancor di più il livello di copertura dei miei investimenti azionari.
Mercato, dunque, con prospettive di fiducia, che cercherò di tradare con il mio originale trading system, fondato sull’analisi del Cot Report, nonchè sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi dei due professori Usa, Jegadeesh e Titman, ed illustrato nel mio sito https://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio d’anno, il mio portafoglio, denominato “ AZIONI ITALIA – LTM “, ha conseguito una perdita del 3,87 %. Il nostro benchmark di riferimento, il Ftse All Share, invece, ha registrato nel contempo una perdita del 10,45 %. Conseguita pertanto, sinora, una sovra-performance del 6,58 %. Nei precedenti 9 anni, il mio trading system ha invece conseguito una sovra-performance media annua del 7,1 %, e presenta un’equity line in progresso del 175 %. Questa settimana, come già accennato, modifico ulteriormente l’assetto del mio portafoglio, innalzo cioè dal 40 al 50 % le mie posizioni long, ed riduco nel contempo dal 60 al 50 % le mie posizioni short, ed assumo una posizione operativa, del tutto neutra, in attesa di altre positive notizie provenienti sia dal fronte di guerra che dai mercati. Chi desiderasse approfondire, e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ AZIONI ITALIA – LTM “ può,se vuole, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
LUKAS
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Caro Kociss,
può darsi che gli USA, questa volta, abbiamo fatto male i loro conti…….Ed in ogni caso se non s’imporrà adesso il NUOVO ORDINE MONDIALE…….il problema rimane……e si ripresenterà.
Gli assetti usciti dalla II guerra mondiale, non rappresentano infatti più un’equilibrio gestibile. sia dal punto di vista economico, che politico- militare. Il riassetto è ormai una necessità ineludibile. Ed avverrà……speriamo in modo del tutto incruente e pacifico.
TI SEGUO CON INTERESSE DA ALCUNI ANNI, non ho mai scritto alcun commento ma ora lo faccio.
Premetto che sono d’accordissimo sulla tua analisi di questa sciagurata guerra cercata e pianificata da tempo , arrivando ad usare l’ukraina e facendo leva sul sentimento suo popolo orgoglioso e fortemente nazionalista per buttarlo in una guerra sporca contro la Russia al fine di usurare militarmente ed economicamente quest’ ultima, tanto a rimetterci non sono certo gli USA ma l’kraina stessa in prima battuta e l’europa in seconda battuta (raggiungendo appunto due obiettivi secondo me) .il primo dissanguare la russia ed arrivare se si e’ fortunati ad un cambio di regime o ad una severissima crisi politica economica (come fu per la ex Unione sovietica), secondo. dare un lezione all’ europa soprattutto germania e francia che negli ultimi anni hanno intrapreso troppi scambi economici con la russia (petrolio gas, materie prime in cambio di tecnologia, manufatti di pregio ed anche alimentari, oggetti di alta moda, auto di lusso ecc ecc) d’ora in poi gli affari si fanno solo con gli usa (naturalmente pagando il gas al triplo del costo di quello Russo.
Quando tu affermi:
Serve urgentemente, come ho già detto in passato, un nuovo governo mondiale, che rispetti e tenga conto degli interessi di tutti i protagonisti dell’economia globale. Non ci sono altre soluzioni ed altre vie, e non sono più ammessi ritardi ed infingimenti.
secondo me e’ PROPRIO QUESTO CHE TEMONO GLI USA :UN NUOVO ORDINE MONDIALE , DOVE LORO PERDONO IL PRIMATO ECONOMICO-POLITICO-MILITARE del quale hanno goduto ininterrottamente dalla fine della seconda guerra mondiale in poi.
Oramai e’ sicuro la CINA diventerà a breve la prima potenza economica del mondo, presto anche militare (importante e’0 mettere fuori gioco almeno la Russia ora alle prese con una severa crisi economica e politica in campo internazionale.)
Altra cosa che gli USa temono e’ che si venga a creare un blocco euro-asiatico composto da CINA-Russia +paesi ex rep sovietiche dell’asia-India una zona di interscambio che metta in crisi l’Area del dollaro.
Per evitare questo si doveva intervenire ora, approfittando dei problemi economici post pandemia in europa ma anche in russia rimandare troppo avanti nel tempo non avrebbe avuto tempo in quanto la Cina sarebbe diventata sempre piu’ forte e alleata della russia estremamente PIU’ TEMIBILE.
Concludendo un nuovo ordine mondiale NON so se augurarcelo molto dipende da come verra’ impostato e da chi lo gestira’….. questo sara’ il problema da qui alla fine secolo.
Con profondo rispetto per tutte le opinioni (anche non coincidenti con la mia)
Andrea