WALL STREET: al momento le grane politiche non scalfiscono il sentiment
Ancora nulla di preoccupante all’orizzonte, si conferma qualche piccola debolezza sul listino della borsa USA, ma sono correzioni fisiologiche che non cambiano il quadro di mercato [Guest post]
Cari amici, anche nella settimana appena trascorsa, così come accade peraltro già da un mese, i mercati finanziari internazionali hanno registrato andamenti divergenti e non omogenei tra le diverse aree del globo. In particolare, mentre negli Usa prosegue con buona lena e con inalterato vigore l’up-trend dei valori azionari, in Europa i listini Eurostoxx, Dax, e Ftse Mib, registrano storni consistenti, superiori, nell’ultimo mese, al 4 %.
Forse le difficoltà e le inattese incertezze politiche della Germania, unite a quelle ancor più gravi che s’annunciano per l’Italia, pesano non poco sulla fiducia e sulle aspettative degli investitori.
Lo scenario intermarket, comunque, non registra particolari tensioni economico-finanziarie. In particolare, il dollaro index, dopo lo storno degli scorsi mesi, sembra aver trovato un suo valore di equilibrio intorno a quota 93. Le commodities, invece, dopo un lungo periodo di debolezza, mostrano qualche segnale di ripresa. Negli ultimi sei mesi l’apprezzamento è pari a circa il 5 % in termini nominali, ma al netto del deprezzamento del dollaro Usa, la variazione è molto più contenuta. Presto pertanto per parlare di una vera e propria inversione di trend. Stabile e quasi immobile, invece, il mercato obbligazionario. I rendimenti dei bond decennali Usa, in quest’ultima ottava, crescono infatti di soli 3 bps, e raggiungono quota 2,37 %. Cresce di 3 bps, anche il rendimento dei bond a 2 anni, che raggiunge quota 1,78 %. Stabile, quindi, l’inclinazione positiva della yield curve Usa, che rassicura sulla prosecuzione della crescita dell’economia americana. I mercati azionari, come accennato in premessa, mostrano invece andamenti stranamente divergenti tra le due sponde dell’Atlantico.
Il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, si apprezza, comunque, di un ulteriore 1,53 %, e raggiunge la siderale quota di 2.642,22 punti.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 34.555
Large Traders : + 38.984
Small Traders : – 4.429
Non muta pertanto la favorevole configurazione del mercato dei derivati azionari, che accompagna ormai da quasi 2 anni lo straordinario bull market dell’equity Usa. In quest’ultima ottava registriamo, infatti, esigue variazioni, nelle posizioni dei diversi operatori, pari a soli 4.240 contratti. In particolare, i Large Traders, continuano ad alleggerire, cedono infatti altri 1.705 contratti long, e riducono, sotto le quarantamila unità, la loro ancora solitaria posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, non si lasciano convincere nemmeno dagli ultimi recenti rialzi, cedono infatti altri 2.535 contratti long, e ribadiscono, contro ogni evidenza, la loro errata ed inopinata posizione Net Short. I Commercial Traders, infine, devono prender atto delle vendite, seppur limitate, delle altre due categorie di operatori, ed acquistare l’intero lotto dei 4.240 contratti long, riducendo di conseguenza l’entità della loro abituale posizione di copertura, Net Short. Le esigue movimentazioni di quest’ultima ottava, scalfiscono ma non mutano il positivo assetto del mercato dei derivati azionari Usa.
Le evidenze dei mercati sembrano indicarci che qualche preoccupazione gli operatori cominciano a nutrirla, ma più per eventi esterni che non interni all’economia Usa. I recenti storni degli indici azionari Europei non possono infatti lasciare indifferenti gli operatori Usa. Nonostante il declino degli ultimi anni, a livello aggregato, l’economia dell’Europa è infatti ancora la più importante del Mondo. In Europa, comunque, i problemi attualmente sono più di natura politica che non economica. Rimane infatti ancora ben saldo e solido il sostegno offerto dalla politica monetaria espansiva della BCE. La probabile riedizione della grande coalizione fra CDU ed SPD in Germania, credo risolverà a breve il problema. In prospettiva, resta poi da risolvere il problema italiano, ma per quello c’è ancora tempo per affrontarlo e cercare di risolverlo in qualche modo..
Futuro che si prospetta, quindi, ancora positivo per i corsi azionari, che cercherò, come sempre, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito
http://longtermmomentum.wordpress.com/. Da inizio dell’anno il mio portafoglio denominato “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance positiva pari al + 13,35 %. Performance, tuttavia, inferiore a quella realizzata dal Ftse All Share, pari, nel contempo, al + 16,74 %. Una sotto-performance del 3,39 %, dovuta all’effetto discorsivo creato quest’anno dai PIR, che ha indirizzato molti investimenti su titoli dell’AIM non contemplati dal nostro portafoglio. Ciò comunque non fa venir meno la fiducia nel nostro approccio operativo, che nei passati 4 anni ci ha regalato una sovra-performance media annua pari al 20,8 %. In coerenza con l’analisi sopra esposta, questa settimana, innalzo leggermente dall’81,25 al’85 % le mie posizioni long e riduco dal 18,75 al 15 % le mie posizioni short, assumendo di conseguenza una posizione Net Long pari al 70 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas