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WALL STREET: agosto, inversione non ti conosco
Verrebbe quasi da dire che è tutto come il solito. In queste giornate estive sembra proprio che la volatilità non sia in programma e che, quasi stancamente, si continui col solito logorante quadro di lateralità che ci terrà compagnia ancora per diverso tempo. Analisi del COT report del CFTC. [Guest Post]
Cari amici, anche gli accadimenti della settimana appena trascorsa non hanno sciolto i dubbi, le incertezze e le contraddizioni che caratterizzano ormai da diversi mesi i mercati finanziari internazionali.
Lo scenario intermarket ha, infatti, registrato, un lieve consolidamento delle quotazioni del dollar index, che sembra voler trovare un valore di equilibrio dopo l’ingente rivalutazione dell’ultimo anno. Non si arresta, invece, la verticale caduta delle quotazioni delle commodities, stornate anche in quest’ultima settimana di un’ulteriore 1,2 % , e nell’ultimo mese di oltre il 9 %, in termini reali. Il tracollo del comparto delle materie prime, non sembra però, almeno per il momento, annunciare l’arrivo di una nuova recessione, ma solo un ulteriore rallentamento del già basso tasso di crescita dell’economia mondiale. Infatti, a differenza di quanto accaduto nel 2008, i rendimenti dei titoli obbligazionari registrano soltanto una lieve flessione e non un crollo. In particolare i bond decennali Usa, segnano oggi un rendimento del 2,16 %, ossia solo 18 bps in meno di un mese fà, mentre il bund della Germania registra un tasso dello 0,66 %, ossia solo 12 bps in meno dello scorso mese. Che le risultanze del mercato dei bond siano più attendibili di quelle provenienti dal mercato delle commodities, e che non vi sia una nuova recessione alle porte, è suffragato, peraltro, dal comportamento dei mercati azionari che mostrano soltanto qualche debolezza, ma che non stornano in maniera significativa, restando da mesi imprigionati in un esasperante e purtroppo improduttivo trend laterale.
Dopo tale premessa, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 11.471
Large Traders : + 456
Small Traders : + 11.015
Si conferma, dunque, seppur con fatica, la configurazione generale del mercato dei derivati azionari Usa affermatasi nelle scorse settimane. In quest’ultima ottava, registriamo, limitate movimentazioni, pari a soli 6.143 contratti. In particolare, i Large Traders confermano tutte le incertezze ed indecisioni degli ultimi mesi, cedono, infatti, l’intero lotto dei 6.143 contratti long, e riportano nuovamente la loro posizione Net Long sulla soglia di una possibile inversione. Gli Small Traders, invece, acquistano solo 151 contratti long, e ribadiscono senza particolari entusiasmi la loro abituale posizione Net Long. I Commercial Traders, infine, prendono atto del persistente scetticismo degli altri operatori, e vista la debolezza del mercato, decidono, come sempre accaduto negli ultimi anni, di dare una mano, acquistano infatti ben 5,992 contratti long, e riducono nuovamente a livelli esigui la loro abituale posizione di copertura Net Short. Le movimentazioni di quest’ultima ottava, riflettono tutte le incertezze ed i dubbi dell’attuale scenario intermarket, ma il rinnovato sostegno dei Commercial Traders m’induce a ritenere che non si sarà alcun significativo storno dei mercati azionari, che probabilmente rimbalzeranno nuovamente dai livelli attuali, riconfermando di fatto l’ esasperante andamento laterale degli ultimi mesi.
Prospettive azionarie, pertanto, non proprie esaltanti, migliori, a mio avviso, per l’Europa, e per l’Italia in particolare, che cercherò comunque di tradare con il mio originale trading system che, come ormai ben noto, si propone di valorizzare l’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, individuato nelle pregevoli ricerche condotte dai professori Jegadeesh e Titman, ed i cui presupposti scientifici sono illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima incerta settimana, il mio portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ registra una performance annua pari al + 20,1 %, inferiore di ben 6 punti percentuali rispetto a quella conseguita dal nostro benchmark nazionale, rappresentato dal Ftse All Share, pari nel contempo al + 26,1 %. Performance buona, ma gravemente danneggiata dal prolungato ed improduttivo andamento laterale degli ultimi 4 mesi. Per ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ gli eventuali interessati possono, se lo desiderano, consultare direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di intermarketandmore buon trading.
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…e se anche Warren Buffet compra… tempi duri per i catastrofisti 😉