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UNICREDIT: scoperte le carte dell’AUC. Ma la partita da giocare è molto complicata.

Scritto il alle 08:00 da Danilo DT

tre-palline-unicredit

Signori, ai blocchi di partenza. Si parte.
Lunedì partirà l’aumento di capitale più “cool” di questo 2017. Dimensionalmente parlando è un’operazione monstre pari a 13 miliardi che andrà a ricapitalizzare la banca più importante della nostra penisola assieme a ISP, ovvero Unicredit.
Proprio stasera sono uscite le caratteristiche dell’aumento di capitale.

Sconto del 38% rispetto al terp (cioè al prezzo teorico ex diritto, theoretical ex right price) e contratto di garanzia sottoscritto con l’intero consorzio bancario. (…) L’offerta in opzione riguarderà azioni ordinarie di nuova emissione, senza valore nominale, da offrirsi in opzione agli azionisti titolari di azioni ordinarie e ai portatori di azioni di risparmio al prezzo di sottoscrizione di 8,09 euro per azione (di cui euro 0,01 a titolo di capitale ed euro 8,08 a titolo di sovraprezzo), nel rapporto di opzione di 13 azioni ordinarie di nuova emissione ogni cinque ordinarie e/o di risparmio possedute. (Source) 

Ricordate il mio post sulla situazione di Unicredit e su quello che sarebbe potuto accadere in sede di aumento di capitale? Ecco, eravamo nel giusto, visto che alla fine è arrivato un annacquamento mica da ridere (13 nuove azioni ogni 5) con tanto di sconto, rispetto al valore di mercato attuale, pari al 38%.
Pensavano di avere una Unicredit quotata al doppio dei multipli di mercato. Eccovi serviti, con questa operazione i multipli saranno falcidiati e tutto tornerà nella normalità.
Si fa per dire, sia ben chiaro. Per Unicredit si apre la sfida più importante della sua storia.

Per la cronaca, c’è un consorzio di garanzia che sottoscriverà l’inoptato. Un punto importante a favore di Unicredit anche se la storia insegna (fu proprio Unicredit a “scappare” qualche mese fa, ricordate?) che questo non significa matematica certezza. Anche perchè il contratto di garanzia contiene, tra l’altro, le usuali clausole che condizionano l’efficacia degli impegni di garanzia ovvero attribuiscono ai membri del consorzio di garanzia la facoltà di recedere dal contratto, in linea con la prassi internazionale”. Ora evidentemente se l’inoptato fosse alto gli aderenti potrebbero recedere, vanificando la “garanzia”. Infine voglio anche ricordare che restano sempre in pancia a Unicredit all’incirca 50 miliardi di NPL lordi ( circa 20 al netto delle svalutazioni).

Dite che Unicredit dovrebbe fallire? Eticamente forse si ma sarebbe sistematicamente inaccettabile e ingestibile e quindi rimarrà in piedi. Quindi che fare con l’aumento di capitale?
Eh no cari amici, di certo non posso fare una consulenza del genere in modo così leggero. Diciamo solo che tutte le scelte fatte dagli ex azionisti rappresentano delle scommesse. Immaginate un’urna con tre palline. Una BLU (vendere tutto), una ROSSA (vendere in parte) e una GIALLA (massima fiducia e sottoscrivere). Ecco, buona fortuna…. Anche se qualcuno la partita ha già cominciato a giocarla prima degli altri.

Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Jane Street Group ha incrementato la posizione corta su Unicredit, portandola dallo 0,8% allo 0,94%. La segnalazione è datata 31 gennaio. (SoL)

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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11 commenti Commenta
adsodimelk
Scritto il 2 Febbraio 2017 at 09:48

eticamente si perchè lo dici tu?

kociss01
Scritto il 2 Febbraio 2017 at 11:45

l’azione UCG sta salendo di brutto dopo essere scesa in mattinata ,mi date cortesemente una ragione logica xche’ comprare adesso??? non e’ meglio comprare diritti superscontati verso la fine dell ADC e aderire???
oppure addirittura comprare azioni sul mercato se scende verso il prezzo di adesione 8/9 €

grazie a chi vorra’ rispondermi???

gainhunter
Scritto il 2 Febbraio 2017 at 21:12

Eticamente devono fallire quasi tutte le banche, DB per prima.

Scritto il 2 Febbraio 2017 at 22:49

Come tanti sonondentro e sto lossando. Sinceramente credo poco al piano prsentato.
La mia comanda: esco subito salvando il salvabile oppure aspetto di conoscere l’importo dei diritti e vendere tutto in quel momento?

gio610
Scritto il 2 Febbraio 2017 at 23:45

esci entro domani, che è l’ ultimo giorno. restare è rischiosissimo. hai visto cosa è successo a chi aveva le azioni prima degli altri adc ? hanno praticamente perso quasi tutto. se non mi credi cerca su internet un grafico storico, magari su yahoo o se hai un homebanking usa quello. potrai sempre ricomprare, dopo. ricordati che il vero prezzo delle azioni lo fa il diritto. esiste una formula. se me la chiedi te la mando. sappi che lunedi l’ azione varrà 13 euro circa e oggi vale 26; il diritto varrà circa 13 pure lui.

pig_org@fi­nan­za:

pig_org@fi­nan­za,

pig_org@fi­nan­za,

gio610
Scritto il 3 Febbraio 2017 at 09:38

oggi unicredit è un pò debole. credo che sarà sostenuto dalle mani forti perchè bisogna convincere il pubblico a sottoscrivere l’ aumento, quindi il prezzo deve rimanere all’ incirca dov’è ora. Dopo, chissà. Io sono certo che si potrà approfittare della inevitabile volatilità. In ogni caso le nuove azioni costeranno 8,09 eur ciascuna (+ il diritto). il rapporto è 13 nuove azioni ogni 5 vecchie. quindi i vecchi azionisti che decidessero di sottoscrivere pagheranno: (13,37×5)+(13*8,09)/13 = 13,23 costo di una nuova azione sottoscritta.
gio610@fi­nan­zaon­li­ne,

kociss01
Scritto il 3 Febbraio 2017 at 10:54

io resto convinto che si compreranno a mercato ameno di 8€, i diritti sono diretti a zero come capita sempre, avete mai visto durante un adc che i diritti aumentano??? io no da quel che mi ricordo

gio610
Scritto il 3 Febbraio 2017 at 19:45

non andranno a 8 euro. garantito. i diritti soffriranno ma tieni presente che unicredit è comunque un centro di potere di prima grandezza e sono in molti a voler metterci un piede dentro.

gio610
Scritto il 3 Febbraio 2017 at 19:49

le mani forti italiane non lasceranno che unicredit finisca in mano agli stranieri. chi oggi è azionista avrà sicuramente una batosta (la grande maggioranza di loro è già in perdita). ma non sarà una catastrofe come per altri adc di altre banche (MPS per esempio). Scommettiamo?

kociss01
Scritto il 4 Febbraio 2017 at 16:38

in questi giorni mi domando il perche’ confrontando UCG con Intesa,
1- anni fa erano quasi alla pari come capitalizzazione e impieghi e fondi amministrati, tante’ che si contendevano il primato di prima banca italiana.
2- operano nello stesso contesto italiano e immagino prestino fondi entrambe a grossi clienti (in buona parte i medesimi)
3- sono entrambe presenti all’estero con parecchie filiali anche nei paesi dell’est europa
4. non so come nr di dipendenti chi ne abbia di piu’ so per certo che UCG sta licenziando a manetta, intesa invece ha appena raggiunto un bel accordo coi sindacati x i propri dipendenti

allora cosa c’e di diverso??
VE LO DICO IO ucg HA AVUTO DIRIGENTI LADRI O INCOMPETENTI (PIU’ FACILE ENTRAMBE LE IPOTESI) A COMINCIARE DA PROFUMO CHE PER MANIE DI GRANDEZZA HA VOLUTO COMPRARE CAPITALIA MADRE DI TUTTI I GUAI PIENA DI DEBITI E NPL, PER NON PARLARE DI QUEL MICROCEFALO DI GHIZZONI ma chi lo ha mai considerato?? penso che come dirigenti incapaci contenda il primato a quelli di MPS

cosa ne pensate??

pecunia
Scritto il 6 Febbraio 2017 at 10:55

su Capitalia la penso come te.
ah! geronzi………
kociss01@finanza,

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