Un mondo che cambia: crollano i margini aziendali e la produttività del lavoro

Scritto il alle 15:22 da Danilo DT

Uno dei miei pallini, lo sapete benissimo, è il tema dell’occupazione e della produttività dei lavoratori.
La motivazione è semplice. Questi indicatori possono dirci, senza fronzoli, lo stato di salute dell’economia, e possono fungere da eccellenti indicatori anticipatori.
Ovvio, questo in un mondo dove l’economia reale non è troppo condizionata dall’economia comandata invece dalle banche centrali e dalla “carta stampata”.
Il risultato però, a lungo termine, non cambia. Cambia solamente il timing e, in linea di massima, il tempo dell’agonia.

Produttività del lavoro globale: diminuisce in ogni dove

Fintanto che i paesi emergenti “tiravano”, e questo grafico lo testimonia perfettamente, il mondo “andava alla grande” in quanto anche se c’erano delle aree geografiche con crescita più lenta, da qualche parte del mondo qualcuno “riequilibrava” la situazione. Ma ora guardate il grafico. Le cose non vanno più come una volta.

La colpa non è necessariamente dei lavoratori che si sono rapidamente impigriti, ma proprio di uno scenario che sta radicalmente cambiario. Proprio in questi giorni ne ha anche parlato il WSJ.

With global economies sluggish and sales growth at a crawl, big U.S. companies have had one route to push profits higher: Cut costs and squeeze suppliers. That strategy may be running out of steam.
Revenue at the companies that make up the Standard & Poor’s 500-stock index—excluding banks, whose profits have soared—is expected to creep up by just 1.1% in the second quarter from a year earlier, according to Thomson Reuters, which melds Wall Street analysts’ projections with company reports.
Earnings, meanwhile, are expected to decline 0.6%. That would be the first profit decline for nonfinancial companies since last autumn and the first time in a year that earnings grew more slowly than revenue, a sign that margin widening is petering out. (WSJ) 

Redditività aziendale quindi in diminuzione ed effetto su tutto il mercato, lavoro compreso.

Ma la cosa sorprendente e che poi, se si va a fondo, si scopre che il paese che ha mantenuto la miglior produttività anche a livello corporate è stato proprio il colosso USA, mentre molti mercati emergenti si sono visti collassare progressivamente redditività delle imprese, dei lavoratori e competitività.

NOTA BENE: il discorso vale per tutto TRANNE che per le banche le quali, ovviamente, viaggiano su “binaridorati” come ben sappiamo. Sarà un caso? Ma poi cosa accadrà quando la produttività aziendale USA inizierà a diminuire come nel resto del mondo? Lascio a voi le elucubrazioni del caso.

STAY TUNED!

DT

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16 commenti Commenta
Scritto il 31 Luglio 2013 at 15:34

Oggi sono anche usciti i dati sulla dispccupazione europea . Vi consiglio ci cliccare qui sotto e di buttare un occhio ai commenti dove troverete i link per aggiornarvi sulla situazione

bergasim
Scritto il 31 Luglio 2013 at 15:45

http://www.bloomberg.com/news/2013-07-31/economic-expansion-in-u-s-has-been-stronger-more-irregular.html

Soltanto una marea di stronzate, se è vero ( tutto da verificare ) che pil è cresciuto di più del previsto nel lasso di tempo 2007-2012, dal 2 trim del 2012 le revisioni sono solo al ribasso, la cosa dovrebbe essere preoccupante ed invece no, i dati passati rivisti al rialzo vanno bene, gli ultimi che mostrano un minor velocità di crescita non se li fila nessuno, tutti a guardare il 2 trim 2013 e le fantasiose stime adp.
Ma se parte il tapering perché il magico sp 500 è sempre al rialzo? sia che i dati siano positivi o meno la tendenza è solo a salire, il margin debt è a livelli stellari, IL BOTTO E’ SARA EPOCALE( lo dice anche Faber ) E’ SOLO RIMANDATO.

bergasim
Scritto il 31 Luglio 2013 at 15:58

borse paesi emergenti in discesa
borse uk ed usa un riazlo
Borse europee abbastanza stabili
bond in ribasso
decennale italiano e spagnolo stabili

Tutto nella norma, (non la pasta alla norma).

ilcuculo
Scritto il 31 Luglio 2013 at 17:06

Ci sono troppi produttori di frustini per calesse, pitali smaltati e tecnigrafi da disegno…

una rotazione industriale a livello mondiale è indispensabile , a partire ovviamente dai paesi sviluppati.

bergasim
Scritto il 31 Luglio 2013 at 19:26

Scrivere su internet non è ancora tassato, forza.

Scritto il 31 Luglio 2013 at 19:52

bergasim,

…per il momento… LOL

Comunque tra un po’ ci raggiungerà su questo blog un bel gruppo di lavoro che animerà non poco l’atmosfera…

😉

bergasim
Scritto il 31 Luglio 2013 at 20:35

un gruppo di gnocche?

Scritto il 31 Luglio 2013 at 20:49

No, quelle se le porta via Silvio a Palazzo Grazioli…

idleproc
Scritto il 31 Luglio 2013 at 22:01

Dream Theater,

Dicono che si sia messo in ritiro monacale in attesa della “sentenza”… pure col cilicio.
Voi ci credete?

kry
Scritto il 31 Luglio 2013 at 22:25

idleproc@finanza,

Io ci credo. Se il ritiro e mona….

bergasim
Scritto il 31 Luglio 2013 at 22:45

bergasim
Scritto il 1 Agosto 2013 at 09:27

ilcuculo@finanza,

Perché allora la 4 banca olandese è fallita?perché hanno un rapporto debito privato/pil del 250%

lampo
Scritto il 1 Agosto 2013 at 09:34

bergasim,

Che forse per aumentare la produttività serva lavorare meno ore e in modo più organizzato e collaborativo?
Allora in Italia abbiamo sbagliato tutto?

ilcuculo
Scritto il 1 Agosto 2013 at 12:19

lampo:
bergasim,

Che forse per aumentare la produttività serva lavorare meno ore e in modo più organizzato e collaborativo?
Allora in Italia abbiamo sbagliato tutto?

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