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THE WALKING DEAD: il ritorno in borsa di MPS

Scritto il alle 10:20 da Danilo DT

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Tutti la davano per spacciata, ed invece rieccola qui. Monte dei Paschi di Siena torna a far parlare di sé. E soprattutto torna ad essere quotata a Piazza Affari, appena concluso l’iter autorizzativo da parte della Commissione UE.
Dite che è troppo bello per essere vero? E fate bene, perché i punti interrogativi sono tantissimi.
Tanto per cominciare in questi giorni era in programma l’assemblea straordinaria che doveva esprimersi, tra l’altro, sulla riduzione del capitale sociale a copertura della perdita residua al 31 dicembre 2016. Nulla di fatto, quorum non raggiunto.
Inoltre continuano a piovere come se non ci fosse un domani (e per certi versi è proprio così) le richieste risarcitorie.

(…) Nei primi tre mesi di quest’anno il Monte, in sede civile, ha ricevuto 19 richieste risarcitorie stragiudiziali per un importo complessivo di 522,8 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quelle già pervenute alla banca e pari a 478 richieste per un importo di 118 milioni. Pertanto, il numero complessivo delle richieste risarcitorie stragiudiziali è salito a 497 per un totale di 640 milioni di euro. Anche in questo caso l’istituto ha provveduto a effettuare i necessari accantonamenti, ritenuti congrui con tale tipologia di controversie, (…)

Dite che è poca cosa? Beh, tutto fa brodo, e va a confermare la difficilissima situazione di MPS. Ma attenzione. Squilli di trombe. Rulli di tamburi. C’è una luce in fondo al tunnel.

(..) Per il futuro, però, c’è “la forte aspettativa che il 2017 sia un anno di ripresa e che possa dare un’impronta alla banca per i prossimi anni”. Falciai guarda, quindi, con ottimismo al futuro: “abbiamo 500 anni di storia e guardiamo ai prossimi 500 anni”. Mps sta negoziando con la Bce un piano di ristrutturazione “molto diverso da quello che la banca aveva al suo interno approvato e presentato al mercato”, ha affermato l’ad, Marco Morelli, nel suo intervento all’assemblea. (…)

TUNNEL-luce-in fondo-treno

Si, c’è luce in fondo al tunnel, e forse è un treno in corsa. Quando si tirano fuori le commoventi ma realistiche date storiche di MPS è sempre un cattivo segno. Qui bisogna guardarsi avanti e non aggrapparsi al passato, visto che la politica è riuscita a DISTRUGGERE il glorioso passato di 500 anni di storia in poche decine di anni.
In realtà tutto deve ancora essere fatto, e soprattutto il cosiddetto business plan deve passare sotto la benedizione di BCE e Commissione Europea. E chi è l’investitore “coraggioso” che ancora, malgrado tutto, crede in MPS? Beh, lo sapete benissimo, è il Ministero dell’Economia che salverà la banca. E questo vi fa capire che si tratta di un investitore tutt’altro che convinto, piuttosto direi che trattasi di un investitore costretto per poter salvaguardare gli equilibri bancari e finanziari italiani.

(…) “Il mio compito”, ha spiegato il banchiere, “è trovare un equilibrio su ciò che è la definizione del piano industriale della banca che tenga conto di tutte queste istanze ma che allo stesso tempo consenta alla banca di riprendere il cammino”. E’ difficile però dare un timing sul nuovo piano che la banca sta mettendo a punto con Ue e Bce. (…)

E ci credo che non si conoscono i tempi. Ma tranquilli, comprare tempo aiuta, no?

(…) Morelli ha quindi ammesso che la ristrutturazione della banca non è un tema “che si risolverà in pochi mesi o in pochi trimestri”, ma c’è la consapevolezza “di essere in grado di tornare a giocare un ruolo” e “il fatto che la banca e i clienti sono riusciti ad affrontare un momento come questo è un viatico per riprendere un buon cammino” con l’obiettivo finale di “rafforzare la raccolta, il patrimonio e gli impieghi verso famiglie e imprese, che poi sono il nostro core business, riappropriandoci del nostro ruolo nel sistema bancario italiano”. (…)

Mi vengono i brividi dall’emozione dopo queste parole. MPS quindi riacquisterà i fasti di una volta. Si, come no! Diciamo piuttosto che la nazionalizzazione sarà l’ennesimo onere che dovrà caricarsi lo Stato Italiano. E il futuro è il massimo dell’incertezza. E anche sugli NPL, uno dei grandi punti interrogativi, non si sa che potrebbe capitare.

(…) Sugli NPL, ha proseguito Morelli, sono allo studio “diverse modalità: noi sceglieremo quella che meglio tutela gli interessi della banca e di tutti gli stakeholder”. Comunque, finché il Monte non scarica lo stock di sofferenze, ormai prossimo a 29 miliardi, “la banca avrà una penalizzazione a livello di conto economico per i flussi di accantonamento”, ha avvertito l’ad. (…) [Source]

Beh, dice niente Morelli. E in modo onesto ammette che sarà ancora lunga e difficile la strada da percorrere, ma…MPS tornerà ai fazi di una volta… Poveri illusi. Speriamo solo che i trovino delle soluzioni il più possibile credibili e definitive, nella speranza che il fardello che si è caricato il Ministero non diventi sempre più insopportabile. Far resuscitare uno zombie non è certo cosa semplice. Ci vorrebbe un miracolo, e se uno zombie da solo si alza e cammina, continuando però ad essere uno zombie, non è mai una bella cosa.

STAY TUNED!

Danilo DT

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2 commenti Commenta
vito_t
Scritto il 13 Aprile 2017 at 10:40

questa volta non si può non darti ragione .. eh eh è l’evidenza !! ho un quesito semplice semplice, .. ma si parla di ritorno in borsa .. ma de che ? .. ma se interviene lo stato il capitale non deve essere prima azzerato ? .. ed essendo lo stato il sottoscrittore del nuovo, … cosa è che realisticamente va in borsa ? .. lo stato stesso ? o fanno una nuova IPO … ah ah ah

atomictonto
Scritto il 13 Aprile 2017 at 13:40

Grazie Danilo per l’ottimo articolo. A mio parere il nodo gordiano attorno a cui ruota tutto “l’affaire MPS” è molto semplice.
Sono tutti, politica e “grande imprenditoria”, terrorizzati dall’idea che la banca finisca in Amministrazione Controllata del Tribunale Fallimentare….perchè a quel punto i tecnici e i magistrati scoperchierebbero la cloaca oscena che c’è dentro: buona parte delle “famiglie in vista” Italiane sono in realtà dei falliti di lungo corso che campano (in yacht!) facendo puffi a certe banche con la complicità della politica (che poi ospitano in yacht!).

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