THE BIG SHOW: Inflazione e Natale, tutti più buoni!
Tasso inflazione. Lo spauracchio del mercato che, miracolosamente, con numeri esageratamente alti, non fa più paura. A novembre l’inflazione negli Usa è balzata al 6,8% (rispetto al 6,2% annuo rilevato ad ottobre). Numeri teoricamente pessimi, ma in linea alle attese degli analisti. Al netto delle componenti volatili di alimentari ed energia, la crescita dei prezzi è del 4,9%. Si tratta dei nuovi massimi da 40 anni.
Intanto però una certezza. Il termine “transitorietà” non è più adeguato per descrivere il momento attuale. Chi legge questo blog avrà già letto mille volte che l’inflazione non poteva essere così transitoria, ma era un teatrino quasi dovuto, da dare in pasto alla folla e ai mercati. Ma adesso è impossibile negare l’evidenza.
Vorrei presentarvi un grafico. Troverete il Citigroup Inflation Surprise Index che va a registrare gli scostamenti tra le previsioni degli analisti ed i dati effettivi registrati proprio in ambito “tasso inflazione”. Cosa potete notare?
Per assurdo, chi più di tutti sta sorprendendo non sono gli USA, ma l’Europa. E se guardate il confronto tra i dati effettivi e quanto sconta il mercato, il gap resta esagerato sia in USA che in Europa (Anche se percentualmente è più invasivo nel Vecchio Continente).
Cosa significa? Che il teatrino è evidente negli USA, ma in Europa non si scherza neppure! Christine Lagarde ha dimostrato in più di situazioni di non essere all’altezza in ambito comunicativo proprio per una mancanza di sostanza. E il resto della stessa BCE è in forte contrasto tra chi vorrebbe un intervento immediato (tapering subito per cominciare) e chi invece addirittura vorrebbe un sostegno maggiore in caso di necessità (strada che verrà intrapresa se necessario). Poche idee e confuse, sempre tenendo conto che un po’ di inflazione sta sicuramente bene, quantomeno per erodere l’ormai elefantisiaco debito pubblico.
Inoltre, ve li immaginate i BTP senza l’aiuto della BCE? Lo spread che fine farebbe? A quale tasso dovrebbe rifinanziarsi l’Italia? Senza ovviamente dimenticare il fatto che se l’inflazione soprattutto legata all’energia non si ridimensiona, per moltissimi italiani si arriverebbe all’insostenibilità.
Quindi, il momento resta confuso e il mercato sembra in certi momenti ignorare il momento complicato. Sarà solo perché a Natale si è tutti più buoni?
STAY TUNED!
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