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Svizzera: contro Grexit controllo sui capitali in ingresso

Scritto il alle 11:11 da Danilo DT

Task force al lavoro: si studia un modo per disincentivare il flusso di capitali in ingresso in caso di Eurocrash

Se n’è parlato molto la settimana scorsa. Alcuni dirigenti dell’Unione Europea avevano invitato gli Stati a prepararsi all’ipotesi Grexit, ovvero all’eventuale uscita della Grecia dall’Euro.
Subito poi sono arrivate le smentite e i “cessate allarmi”. Ma in realtà si è voluto lanciare un sasso e poi togliere la mano, per mandare un messaggio che poi, chi voleva, recepiva ed utilizzava come preferiva.

Tra i tanti paesi molto attenti alle vicende Euro (e che non ne fa parte) cen’è uno che è interessatissimo a questa tematica, soprattutto perché è visto come l’alternativa all’Euro (valuta rifugio, paese rifugio) e sia perché eventuali shock sull’Eurozona potrebbero portare utleriore volatilità sui cambi, che vengono faticosamente tenuti sotto controllo.
Stiamo ovviamente parlando della Svizzera.
Infatti sembra proprio, da un articolo apparso sul WSJ che lo stato elvetico sia già pronto al Grexit, o comunque sia molto vicino alla costruzione di un firewall degno di nota, partendo proprio dal problema clou che si verrebbe a generare, ovvero il flusso di capitali in ingresso.

Si tratterebbe di una serie di controlli sui capitali in ingresso con una serie di disincentivi (visti già negli anni ’70) che andrebbero ad evitare una valanga di acquisti di CHF, con conseguente super rivalutazione della valuta e cross EUR-CHF che rischierebbe di saltare come una molla, oltrepassando quell’area 1.20 che la SNB sta continuando a difendere.

Immaginatevi la scena: se il cross EUR-CHF vola a 1:1, come la metterà la Svizzera con l’export? Diventerebbe dal punto di vista commerciale inavvicinabile, e l’economia elvetica andrebbe semplicemente in tilt.

Ovvio, al momento non abbiamo ancora dati certi. Però posso dirvi che c’è già una task force al lavoro per trovare la soluzione migliore.
La task force è guidata dal presidente della banca centrale svizzera Thomas Jordan, dal ministro delle Finanze Evelyne Widmer-Schlumpf più Anne Héritier Lachat, capo del servizi finanziari Finma settore regolatore.

“Dobbiamo essere preparati a qualsiasi evenienza, anche che l’UE cada a pezzi, anche se non mi aspetto che questo accada”, ha detto Jordan in un’intervista al settimanale svizzero Sonntagszeitung.
“La task force si concentra su misure che richiedono la cooperazione tra il governo e la banca centrale nella lotta contro la forza del franco svizzero”.

Tradotto significa un severo controllo sui capitali. Diciamo che questo è il minimo che dobbiamo aspettarci dalla Svizzera, e forse è anche la più facilmente fattibile come operazione a difesa di eventuale Grexit.
Credo che gli altri paesi, in particolar modo quelli membre dell’UE, avranno qualche problemino in più a creare un firewall credibile. Anche se secondo me resterà sempre inutile e mai realmente efficace.

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7 commenti Commenta
ottofranz
Scritto il 29 Maggio 2012 at 14:32

Ottimo e tempestivo come sempre.

Avevo già visto il post relativo l’altra volta , ma ero di corsa. Adesso una domanda (in realtà sono due) che inizia da dove tu finisci? Ce la faranno?/farebbero?

Quali sono gli aspetti negativi di un’operazione del genere?

salutoni

Scritto il 29 Maggio 2012 at 19:07

in che senso? 🙂 Mi chiedi se prenderanno queste precauzioni?

ottofranz
Scritto il 29 Maggio 2012 at 22:04

no , presumo che le prenderanno nel caso. Mi chiedo se saranno efficaci e quale potrebbe essere il boomerang

Certo che la Svizzera non se la fila nessuno eh ? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

    Scritto il 29 Maggio 2012 at 23:17

    Hai sicuramente ragione: se sarà il caso, lo faranno. Ma come tutte le cose gli effetti potranno essere benefici o meno.
    Lo scopriremo solo vivendo. Intanto però io continuo ad essere convinto che l’Eurocrash resterà solo un’ipotesi ancora per un po’.

fredsurfer
Scritto il 30 Maggio 2012 at 10:46

Io credo che l’efficacia del firewall sia tutta da verificare.
Detto questo, trovate un etf con benchmark in chf…?!

ottofranz
Scritto il 31 Maggio 2012 at 05:34

fredsurfer@finanza,

Infatti il Boss ha detto ” Lo scopriremo solo vivendo 😀

Ancora con sti ETF? Ma è solo una mia impressione o sono dei “ciapa ,ciapa”

Dream, e se ci facessi un post al riguardo? Mi sa che fra tassazione, liquidità, giochetti vari nel loro interno,poca trasparenza ecc forse varrebe la pena di farci un ripasso. Che ne dici?

Scritto il 31 Maggio 2012 at 08:40

Direi di si.
Però proprio perchè si tratta di “ciapa ciapa” (non tutti eh?), meglio affidarsi a qualche gestore “come Dio comanda” con la strategia “giusta” per chi vuole investire.
Purtroppo è un periodo un po’ duro… se riesco tornerò sull’argomento.

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