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Spread BTP/BUND: una balla istituzionale infinita

Scritto il alle 08:52 da gremlin

 


Và che campione di ministro che abbiamo, non a caso è listato a lutto. Giuro, non mi stancherò mai di ripetere che lo spread che ci propinano i media velinari, i soloni dei talk show e i politicanti è una continua offesa all’intelligenza.

Lo spread è una differenza aritmetica fra il rendimento del BTP e BUND decennali rilevato giornalmente.
Se lo spread aumenta significa che:
1. entrambi i rendimenti sono aumentati ma quello del BTP (rBTP) è aumentato di più di quello del BUND (rBUND)
2. entrambi i rendimenti sono diminuiti ma il rBTP è diminuito meno del rBUND
3. il rBTP è aumentato e il rBUND è diminuito o è rimasto invariato
4. il rBTP è rimasto invariato e il rBUND è diminuito

Se lo spread diminuisce significa che:
1. entrambi i rendimenti sono diminuiti ma il rBTP è diminuito più del rBUND
2. entrambi i rendimenti sono aumentati ma il rBTP è aumentato meno del rBUND
3. il rBUND è aumentato e il rBPT è diminuito o è rimasto invariato
4. il rBUND è rimasto invariato e il rBPT è diminuito

Milano, venerdì 6 febbraio, workshop: “Trading con futures e opzioni

Adesso che lo spread è sceso sotto 200 ESATTAMENTE COME QUELLO DELLA SPAGNA E CON STESSA TEMPISTICA MA CON MENO FORZA veniamo sottoposti a frastagliamento di neuroni perpetuo. Quando il ministro Saccomanni si presenta in video con quell’espressione un po’ così, fra il serafico e l’eb… (sai che non mi ricordo più cosa volevo scrivere… l’eburneo? l’ebbrezza da ripresa economica? l’ebete? boh, decidi tu), e dice “…col calo dello spread più risorse…ora il Paese può ripartire… segnale che i mercati apprezzano il governo (fontenon sentite anche voi il ribollire del sangue e dell’adrenalina? e il prurito alle mani?

ORA IL PAESE PUO’ RIPARTIRE perchè lo spread è sceso per un giorno sotto 200? ma sta schifezza l’ha detta pubblicamente un ministro dell’economia o della propaganda?
Ma ministro, non hai il senso del ridicolo? e allora raccontaci anche di queste NUOVE  RISORSE, ministro, quali sarebbero, quando saltano fuori e soprattutto a chi verranno destinate?
A ruota è seguito poi  un eco  di cacofonie di politici che credono di farsi belli davanti agli occhi di chi non li ha nemmeno eletti. L’ho già detto, questi ci portano alla disperazione.

Che cosa è successo di tanto meraviglioso? E’ scoppiata la ripresa economica da un giorno all’altro malgrado il continuo stillicidio di aumento tasse e accise? malgrado il tracollo dei consumi? malgrado la deflazione? malgrado il governo continui a lasciar correre i costi della politica, della spesa pubblica e dell’indebitamento? ma quanti sono ancora i crediti di fornitori dello Stato e di enti pubblici non ancora saldati? o forse le banche si sono messe improvvisamente ad anticipare i pagamenti di tutte queste fatture?
NO, assolutamente NO.
Lo spread cambia alla faccia dei politicanti, salvo eccezioni. E’ il risultato delle decisioni operative di chi muove i mercati finanziari internazionali. In questo momento il rischio Europa è molto basso e il rischio correzione degli indici azionari è in aumento, quindi si spostano flussi da un asset ad un altro, per non parlare poi di carry trade sui titoli.

BASTA, E’ ORA DI FINIRLA CON LO SPREAD CHE NON VUOL DIRE NULLA
è l’ennesimo colpo di marketing delle parole, se lo spread scende non vuol assolutamente dire che l’Italia va meglio. Lo spread può anche scendere malgrado il rendimento del BTP salga.
Non si deve guardare allo spread come indicatore di “salute” ma solo al rendimento del BTP. 
Un rendimento del 3,9% durante una fase di depressione e deflazione è un furto per la collettività.

Adesso tenetevi forte che vi do doppia dimostrazione che lo spread non vuol dire nulla.
1. Rendimenti 
Ad inizio maggio 2013 il Bund rendeva circa l’1% e il BTP rendeva il 3,8%. Oggi il rBTP è al 3,9% (quindi è aumentato dello 0,1% alla faccia dello spread che scende) e oggi il rBUND è all’1,9% (+0,9%). Allora ditemi, lo spread è sceso perchè l’Italia è entrata nel tunnel del virtuosismo o perchè il Bund ha dovuto adeguarsi all’aumento dei rendimenti dei governativi USA per lo spauracchio del tapering? Lo spread è sceso perchè sono aumentati i rendimenti del t-note e t-bond, e il bund si è accodato. Capìto allora che la politica italiana non c’entra nulla ma che si tratta solo di tapering e quindi solo di mercati finanziari?
2. Inflazione
Nel 2012 il rendimento medio del BTP decennale è stato del 5,9% con un’inflazione del 3,0%, quindi rendimento reale (“reale” si fa per dire, ovvio) del 2,9%. Nel 2013 il rendimento medio è stato del 4,5% con un’inflazione media annuale stimata dell’1,1% quindi con un rendimento reale del 3,4%. ERGO: malgrado il calo nominale del rendimento, quello reale è cresciuto dello 0,5% in un anno. Quindi l’Italietta delle balle e dei furti ha pagato nel 2013 un rendimento effettivo superiore di quello del 2012 e quindi ha sostenuto maggiori costi per il debito. A fronte di un crollo dell’inflazione anche i rendimenti nominali avrebbero dovuto calare “opportunamente” per mantenere costante il rendimento reale, e invece NO.
Ministro Saccomanni perchè non hai il coraggio di spiegare queste cose alla gente?

Ma per i media e per la gente colta delle televisioni – quella che pronuncia “sprèd” e non “sprid” – fa molto più chic parlare di spread che di rendimenti nominali e reali.
BUFFONI e IGNORANTI. 
Riempitevi la bocca di spread solo quando l’avrete portato a ZERO.

Sicuro che qualcuno adesso obietta giustamente che comunque c’è una correlazione diretta fra spread e rischio Italia per cui è sufficiente riferirsi allo spread. Caro Obiettore, se la gente COMUNE avesse ben chiaro il prospettino degli otto punti che ho messo all’inizio, sarei abbastanza d’accordo con te e non mi metterei ad urlare. Ma siccome la gente comune IGNORA che lo spread è un valore relativo (mentre il rendimento è un valore assoluto) e viene mantenuta nell’ignoranza, allora di fronte alle sparate del governo occorre opporre resistenza.
E quanta gente sa che il costo degli interessi sul debito in circolazione non cambia anche se lo spread andasse in negativo? e NON CAMBIA FINTANTO CHE NON SI FA DEFAULT.
La diminuzione dei rendimenti (e non dello spread) è buona solo per il futuro.
Il costo per interessi sui 2060 miliardi di debito circolante NON CAMBIA e il rendimento attuale del BTP decennale è lo stesso del 2010 e di otto mesi fa, guardate il grafico

solo se alle prossime aste i rendimenti continueranno a calare ci sarà da pagare meno interessi per le nuove emissioni ma solo per queste, altro che risorse…

BASTA CON LA POLITICA CIALTRONA CHE, OLTRE A QUELLO CHE INTASCA,  SE LA TIRA ANCHE CON LO SPREAD prendendoci pure per deficienti. L’ho già spiegato dettagliatamente qui come certa gente dovrebbe usare lo spread.

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Milano, sabato 22 febbraio, corso d’aula: “Come mantenere i guadagni con mercato sfavorevole

 

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16 commenti Commenta
ddb
Scritto il 5 Gennaio 2014 at 12:13

Sinteticamente:
Ormai c’è una correlazione inversa tra spread e patrimoniali.
L’agonia dell’Italia durerà fin tanto che sarà possibile finanziare la spesa pubblica con i risparmi dei cittadini.

ddb
Scritto il 5 Gennaio 2014 at 12:16

errata corrige:
sostituire “spesa pubblica”
con “spesa pubblica improduttiva o parassitaria”

paolo41
Scritto il 5 Gennaio 2014 at 14:21

quello che fa specie è che con le loro enfatiche dichiarazioni pensino di riuscire a convincere gli italiani che “tutto va bene, madama la marchesa!!!”. Ho già detto altre volte che sono dei semplici ragionieri che si esaltano quando riescono a tappare una tassa con un’altra tassa, mentre iniziative concrete di riduzione dei costi della politica e delle strutture parapolitiche o della riduzione del debito…ZERO… ZERO ASSOLUTO !!!!
Ma il popolo guarda ai fatti e la casta non si rende conto delle decine di milioni di maledizioni che ricevono ogni santissimo giorno dalle persone che continuano a perdere lavoro e da quanti sono ormai nella miseria più nera…..

draziz
Scritto il 5 Gennaio 2014 at 15:09

…ma gli Italiani si ricordano di loro e se ne ricorderanno alle prossime elezioni…
(oppure preparano un altro “colpettino di Stato” con un Governo fantoccio, perchè “ce lo chiede l’Europa”? Alcuni dittatorelli africani hanno più dignità…)
Non per niente cercano a tutti i costi di cambiare l’attuale legge elettorale…
Volete forse scrollarveli di dosso?
Ma perchè? “Lavorano” così bene e così sodo…
Le più belle domeniche al mare me le sono fatte mentre molti votavano…

andrea4891
Scritto il 5 Gennaio 2014 at 16:30

il Ministro Saccom***a ???

non sarà al livello di una Kienge, ma fa sempre la sua porka figura

Gigi
Scritto il 5 Gennaio 2014 at 23:13

Solo per la cronaca: anche DT ce li ha triturati per mesi con la ca….tra dello spread quando doveva insultare il suo nemico Berlusconi. Ce lo ricordiamo, vero?

kry
Scritto il 6 Gennaio 2014 at 00:16

Non mi considero un genio della finanza e mi sembrava d’aver letto che il tapering sarebbe partito da gennaio per 10 miliardi $ divisi tra bond statali e bond finanziari tossici. Affermare che il rendimento del bund sia salito per il risultato di questa piccola paura 5 mld$ mi porta a fantasticare che cosa succederebbe successo se il tapering fosse di 20 mld$. Oggi siamo al 6 gennaio e praticamente il tapering non è ancora partito bensì parte da domani. Inoltre matematicamente parlando trovo inesatto ” Quindi l’Italietta delle balle e dei furti ha pagato nel 2013 un rendimento effettivo superiore di quello del 2012 e quindi ha sostenuto maggiori costi per il debito. ” soprattutto secondo me a parità di tasso e debito il costo è pari numericamente parlando e non maggiore e a questo punto mi sento di fare una provocazione: Che si dice e che si pensa del raddoppio dei tassi in germania, tutto bene o forse qualcuno comincia a guardare con preoccupazione a tale evoluzione e che la cuccagna è finita. Grazie in anticipo per le eventuali delucidazioni.

Vincent Vega
Scritto il 6 Gennaio 2014 at 00:24

Aritmetica spread.100 punti in meno circa 3mld di risparmio se calo stabile per un anno.Da 201 a 199 non cambia nulla ma psicolog.fa effetto— Leonardo Becchetti (@Leonardobecchet) 4 Gennaio 2014

Vincent Vega
Scritto il 6 Gennaio 2014 at 00:27

questo qui sopra è un professore di economia regolarmente stipendiato 🙄

Scritto il 6 Gennaio 2014 at 00:44

Gigi,

Lo spread torna utile per vedere la rischiosità di un emittente, ed è cmq sempre correlato ai rendimenti. Quando il tuo amato Silvio che difendi a spada tratta poi è saltato, a quanto era lo spread? E in quel caso lospread così elevato a cosa era dovuto? Ad un elevatissimo rendimento dei BTP, che nessuno voleva più avere in portafoglio…

atomictonto
Scritto il 6 Gennaio 2014 at 09:42

Premetto che non sono un tecnico.
Trovo peró stucchevole questo dibattito sullo spread che essendo appunto un mero differenziale tra 2 valori (rendimento bund/btp) ha significato solo se letto in chiave interpretatitva andando a vedere PERCHÉ aumenta o diminuisce.
Che i politici, in un Paese dove metà popolazione capisce solo i risultati calcistici (2-0, 1-3, 1-1 e via discorrendo), usino lo spread come puro valore assoluto quando gli conviene mi sembra scontato.
Dall’altro canto però, considerando che il Bund ha una solidità di rendimento notevole con oscillazioni piccole nel lungo periodo ed é quindi uno “scoglio” dal punto di vista statistico, và detto che uno spread basso e quindi un costo del debito di servizio Italiano piu basso sia meglio che uno alto, mi sembra elementare.
Su Berlusconi infine gli appassionati si rassegnino a mio parere; a Novembre 2011 lo spread raggiunse i 570 punti semplicemente perché la sua “gestione” dal 2001 in avanti aveva portato l’Italia dritta verso la bancarotta…ed i mercati scontavano questo e non altro (come fa quasi sempre).

Scritto il 6 Gennaio 2014 at 14:11

…i politici dovrebbero anche parlare, magari di tassi di interesse e di disinflazione… ma non lo fanno. Chissà come mai. La morale è che con la disinflazione il debito intrinsecamente AUMENTA… ma forse questo importa poco…

gainhunter
Scritto il 6 Gennaio 2014 at 18:33

Danilo DT: E in quel caso lospread così elevato a cosa era dovuto? Ad un elevatissimo rendimento dei BTP

, dei bonos, ecc.

, che nessuno voleva più avere in portafoglio…

in conseguenza della perdita di affidabilità dei cds, dell’incapacità dei vertici europei di risolvere un problema relativamente piccolo come la Grecia, del timore di una spaccatura dell’euro (come dimostrano i flussi di denaro in uscita da tutti i gov europei, Benelux compreso, verso gli USA) a seguito dell’aumento della probabilità di default di Grecia, Portogallo e Irlanda in particolare e del relativo contagio di Spagna e Italia. Tutto questo OLTRE alla questione instabilità del governo/inaffidabilità del premier; attribuire SOLO a questo la crisi del 2011 è secondo me decisamente limitativo e fuorviante, considerando anche che la bassa affidabilità dell’imputato era nota già da tempo. Da notare che ha contribuito all’ampliamento dello spread anche il rialzo del 10% del bund nell’arco di 2 mesi.

In realtà l’Italia non ha mai rischiato di fallire, come ha sempre evidenziato icebergfinanza (portando ovviamente dati a sostegno di questa tesi) e come abbiamo potuto vedere dal fatto che per ben un anno lo stato non ha incassato le maggiori tasse imposte al fine del presunto salvataggio dal governo Monti.
E considerando che oggi la situazione dei conti pubblici e l’economia sono entrambe molto peggiori che nel 2011, i rendimenti dei btp dovrebbero essere molto superiori, se non fosse per la garanzia della bce, (forse) il ripristino dell’affidabilità dei cds e appunto la riduzione dei tassi di interesse (nominali).

P.S.: Piuttosto, ci sarebbe da discutere della grande porcata relativa alla rivalutazione delle quote di Banca d’Italia, e per una volta dovremmo ringraziare la Bundesbank che si è messa subito in mezzo per tentare di bloccarla…

Gigi
Scritto il 7 Gennaio 2014 at 09:43

Danilo DT,

Ad un elevatissimo rendimento dei BTP, che nessuno voleva più avere in portafoglio…

Ti sbagli caro DT, non é lo spread che torna utile per vedere la rischiosità di un emittente, ma la misura del tasso. Si vede che non hai ancora capito come funziona: rileggiti il post di Gremlin, lì é spiegato molto bene!
Lo spread era alto quando il tuo odiatissimo Silvio si é dimesso, ma é stato altrettanto alto un anno dopo con il tuo amatissimo Monti: in quel caso lo spread a cosa era dovuto?
Ormai é stato acclarato che lo spread é andato su e giù in tutta Europa, basta vedere la Spagna. Dunque non c’entra nulla il tuo odiatissimo Silvio. Ma pur di attaccarlo continuamente a testa bassa, ci si espone anche al rischio di fare figuracce. Vero?

ddb
Scritto il 7 Gennaio 2014 at 14:54

Facciamo finta che io sia “Germania & co” e che abbia prestato soldi a “Italia”, una mia conoscente.
Ogni mese Italia mi paga gli interessi pattuiti, ma ogni anno mi chiede sempre più prestiti perché spende più di quanto guadagna.
La mia preoccupazione aumenta e quindi le chiedo più interessi minacciandola di non darle altri soldi.
Lei mi rassicura: “fidati di me, non ti preoccupare, effettuerò una seria e drastica spending review. Intanto, per non fare aumentare il mio debito, preleverò la differenza tra quanto spendo e quanto guadagno dai miei risparmi”.
Le credo e quindi abbasso il saggio richiesto. Ma la spending review non arriva, al contrario il debito aumenta.
Inquieta le aumento nuovamente i tassi, la chiamo e le dico: “se vuoi che ti presto altro denaro devi assicurarmi che preleverai sempre di più denaro dai tuoi risparmi”.
Lei accetta.
E visto che veramente sta aumentando i prelievi dai risparmi, le sto abbassando il saggio d’interesse.
Sono tranquilla e sicura… almeno fin tanto che Italia avrà risparmi. Poi si vedrà.

gainhunter
Scritto il 7 Gennaio 2014 at 19:22

ddb@finanza: spende più di quanto guadagna

Scusa la puntualizzazione:

Italia e avanzo primario = guadagna più di quanto spende
http://scenarieconomici.it/grafico-del-giorno-saldo-primario-nei-27-paesi-ue-italia-e-germania-le-piu-virtuose/

Italia e debito/pil in discesa dal 120 del 1994 al 103 del 2007 = guadagna più di quanto spende

Se ti riferisci a oggi, nulla da obiettare: dal 2007 in poi l’Italia spende più di quanto guadagna per quanto riguarda il debito/pil (minore produzione in seguito a crisi esogena) e dal 2012 in particolare, in seguito alla “distruzione della domanda interna” (parole di Monti), con conseguente aumento della disoccupazione e crollo della produzione industriale (in divergenza col resto d’Europa, rispetto al passato in cui l’andamento era simile – vedi grafico postato su questo blog), per mantenere un avanzo primario si richiedono ulteriori sforzi o dal lato fiscale o dal lato della spesa (che colpevolmente nessuno ha colpito in modo intelligente negli ultimi 50 anni).

Ma poi, oggi (e anche ieri) chi è che guadagna più di quanto spende? (Germania 1992 40% debito/pil, 2007 >70%)

P.S.: Il fatto che poi abbiano speso male (rubando, sprecando, ecc. invece di investire) è tutto un altro discorso… E che altri spendano meglio è da verificare invece di darlo per scontato ma decisamente molto probabile. Infine, oggi è tutta l’Europa che sta prestando soldi alla Germania (ESM), non la Germania che presta all’Italia.

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