Quando il motore della BORSA USA è alimentato NON solo dai flussi finanziari

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

market-rally

Malgrado un volume di “inflow” insoddisfacente, troviamo i buy back e il margin debt a livelli record. Fin che gli utili societari si avvicinano quantomeno alle promesse, avremo più motori che alimenteranno il rally della borsa USA:

Le trimestrali USA continuano imperterrite. Ieri era il giorno di Apple, la società regina assoluta della borsa USA che ha nuovamente aumentato il suo dividendo, grazie anche all’impennata di vendite del nuovo Iphone (maluccio invece l’Ipad).
Ma attenzione alla seconda parte della notizia.

(Reuters) – Apple Inc (AAPL.O) raised its dividend and boosted its share repurchase program by $50 billion as it reported a 27 percent rise in quarterly revenue on the back of surging iPhone sales.
The most valuable publicly traded U.S. company sold 61.2 million iPhones in the quarter, up 40 percent from the year-ago quarter, but down from the record-breaking holiday quarter. It sold 12.6 million iPads, down 23 percent from a year ago.

Utili a parte, continuano in modo imperterrito i buy back. Apple incrementa il suo programma di riacquisto con ulteriori 50 miliardi di USD: Ma non è un caso isolato. Guardate questi grafici.

buy-back-volumi-mensili-borsa-usa-2015

Il primo (by DB) illustra il volume mensile dei buy backs. Come potete vedere abbiamo raggiunto il massimo storico: 100 miliardi di USD in riacquisti. Mica spiccioli. Ma non fermiamoci qui. Quanto hanno inciso i buy back nelle strabilianti performance delle borse USA? Come hanno investito la liquidità?
Questa seconda chart mette a confronto l’indice di borsa USA SP500 e le 100 azioni con il maggior buy back ratio in assoluto sempre sullo stesso indice. Guardate la performance che hanno avuto queste azioni rispetto all’indice originale. Pazzesco!

spx-vs-buy-back-index-top-100

Quindi ora lo sapete, i Buy Back hanno avuto un ruolo fondamentale anche per “guidare” al rialzo l’andamento dei mercati e senza gli stessi buy back molto probabilmente il rally sarebbe stato meno consistente.
MA…come siamo messi coi buy back in Europa?
Questa è un’altra storia che meriterà di essere approfondita.
Intanto, cosi ci capiamo per benino, le borse non mollano un centimetro e sono sempre sui massimi. Frutto dei buy back, lo abbiamo capito, oppure dei flussi finanziari?
Ecco, su quest’ultima ipotesi dobbiamo mettere in chiaro le cose. Anzi, anche in questo caso preferisco NON dire ma far vedere a scanso di equivoci.

flussi-finanziari-borsa-usa

Questo grafico di BofA dice tutto. Rally di borsa NON alimentato da nuovi flussi finanziari in arrivo. E questo dal mese di gennaio.

Ah, chiudiamo il cerchio ragazzi. Ve lo ricordate il Margin Debt?

Eccovi gli ultimi aggiornamenti, prima tabellari e poi grafici. Sappiate che il margin debt è ai massimi storici.

margin-debt-tabella-nyse-2015

NYSE-margin-debt-SPX-growth-since-1995

Facciamo quindi delle considerazioni. Il mercato al momento continua ad essere alimentato in modo evidente da tanti fattori. Mancherà quello più logico, ovvero i flussi finanziari, ma allo stesso tempo di sono tanti altri elementi che sorreggono il rally.
Fintanto che gli utili rispettano certi canoni, fino a quando i buy back continueranno ad essere copiosi, fino a quando il sentiment resterà elevato e spingerà il margin debt a vette ancora maggiori, fino a quando questo meccanismo perverso continuerà la sua corsa, il trend potrà serenamente continuare la sua ascesa.
Tutto il resto è filosofia che fa bene alla statistica ma nel concreto nulla può, nell’immediato.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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4 commenti Commenta
draziz
Scritto il 28 Aprile 2015 at 14:39

Questa volta “sará diverso” per il rumore del botto o per il numero di “polli”spennati?

aorlansky60
Scritto il 28 Aprile 2015 at 16:15

@ DT

“…fino a quando il sentiment resterà elevato” = la chiave di tutto.

L’ultimo grafico postato è forse quello più significativo, in grado di spiegare senza parole il momento attuale.

La curva storica del DowJones è simile, con picchi 2000, 2007 e attuale 2015 ben evidenziati in coincidenza con le rispettive bolle che li hanno creati.

Mi chiedo anch’io di quanto potrà salire ancora l’indice americano…

Una cosa per me è chiara : finchè la FED manterrà politiche “accondiscendenti” “rassicuranti” “accomodanti” (possiamo definirle come vogliamo) evitando di alzare i tassi (cosa che al solo pensiero sono convinto faccia tremare le vene ai polsi di molti…) questo momento euforico protrebbe continuare a lungo generando ulteriori records… specie se la stessa FED dovesse annunciare alla fine 2015 per realizzazione 2016 un nuovo ulteriore QE, cosa nemmeno poi troppo improbabile, tutto sommato.

kry
Scritto il 28 Aprile 2015 at 17:22

draziz@finanza,

Per tutti e due. La domanda sarebbe quando ??? Di venerdi verso le ore 16:00 ???

aorlansky60
Scritto il 29 Aprile 2015 at 08:30

@KRY

“La domanda sarebbe quando ??? ”

… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … …

Secondo me quando chi incoraggia il gioco al rialzo deciderà che è giunta l’ora del termine perchè il tutto non è più sostenibile ne conveniente. Si arriverà inevitabilmente a un punto di rottura.

Chi è che incoraggia il gioco al rialzo?
beh facile, le banche centrali con i loro simpatici ingegnosi QE , immissione di liquidità nel sistema in grandi volumi.

Ma poi basta guardare una tabella postata da DT per avere una risposta più esauriente, quella del “margin debt” che passa di record in record ogni mese… questo è un dato significativo che deve far riflettere…

Le banche private accedono al denaro presso la FED allo 0,25% di costo per poi prestarlo ad interessi congrui ai loro fini…

eh eh eh… con il costo del denaro così basso alla fonte, per loro un 3, 4, 5 % di interesse non è niente male, no?

ovviamente gran parte di quei $ 476,381,000,000 è andato si al “parco buoi” ma mica per finanziare imprese, fam ed economia reale in genere, ma per alimentare “la bolla”…

così riesco a dare anche la mia previsione a Draziz (senza per questo volermi ritenere un profeta) : solitamente più si va in alto più la caduta fa male specie se repentina e improvvisa (magari anche quando imprevista, ma neanche poi tanto nel caso qui trattato della situazione finanziaria attuale, perchè è da diverso tempo che leggo da più fonti, alcune anche autorevoli come il BRI, voci e pensieri lugubri circa un nuovo crash in arrivo.

Se guardo gli indici di borsa -non solo Wall Street- bene essi ci dicono che hanno toccato i massimi storici di sempre.

Il tutto è sostenuto da un economia reale e sottostanti societari solidi ? beh è qui che si gioca la partita, perchè appena arriveranno segnali sconfortanti dai principali Stati occidentali -dai quali si vorrebbe una ripresa dell’economia almeno in teoria- (e i numeri del primo trim 2015 USA in vari comparti dell’economia locale non sono mica tanto positivi…) allora prima uno, poi molti -tra osservatori economici, traders, simple men- potrebbero iniziare a chiedersi che senso ha tutto questo e se il valore societario attribuito a molte società quotate è DAVVERO REALE o cosa…

Credo anche che in base a questi ragionamenti, su al palazzo della FED siano piuttosto preoccupati e davvero molto cauti nel voler decidere un rialzo dei tassi che alcuni avrebbero richiesto (tra i rappresentanti dei distretti delle banche federali aggregate alla FED) già per il 2015 e che in USA non avviene dal 2006…

Secondo me stavolta, quando accade, il rumore sarà più FORTE e i pianti più alti, perchè i volumi della bolla sono senza precedenti in confronto a quelli del passato, e il numero di persone coinvolte nel “gioco” è molto, molto superiore al passato.

Nel precedente del 2008 quando si rischiò il collasso dell’economia mondiale dopo il crack Lehman bros, il sistema decise di iniettare un volume colossale senza precedenti di liquidità (pubblica…) per tamponare le falle; mi chiedo cosa potrà escogitare il sistema quando scoppierà la prossima…

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