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Profumo d'affari

Scritto il alle 10:20 da Danilo DT

La notizia di ieri è una di quelle che meritano di essere prese in forte considerazione, almeno secondo il mio punto di vista. La storia di oggi ha come protagonista un uomo, ex manager della McKinsley, approdato alla guida, diversi anni fa, di un ex istituto di credito di diritto pubblico, diventato un big in Europa grazie ad una politica espansiva mirata e ben congeniata. La banca in oggetto è l’ex Credito Italiano, ora Unicredito, e il manager è ovviamente Alessandro Profumo.
L’istituto milanese è rimasto pizzicato, come tutto il sistema bancario, in una serie di timori legati alla vicenda “subprime”, situazione che ha contribuito alla discesa dei corsi del titolo a Piazza Affari. Ma questi sono giorni particolarmente speciali. Difatti è arrivata una delle trimestrali più importanti in assoluto di Unicredeit, la trimestrale che doveva far luce sullo stato delle cose soprattutto in ambito subprime. E le sorprese non sono mancate. .

Cala l’esposizione dei Subprime per Unicredito

La prima notizia da tenere ben in considerazione è la seguente: l’esposizione per i subprime, invece di salire, addirittura scende, e passa da 354 a 246 milioni di Euro. L’utile si conferma in crescita: un altro ottimo dato, ovvero +19%. L’integrazione con Capitalia sembra vada a gonfie vele (con tutti i pro e contro che ne derivano) e a livello di capitalizzazione di borsa, UC praticamente se l’è mangiata coi ribassi delle ultime settimane. Quindi dati chiaramente positivi per l’istituto bancario. Fin qui tutto bene. Ma c’è un di più, un segnale che io considero molto forte ed importante. Sarà un segnale che Profumo vuol dare al mercato di forte fiducia, sarà perchè vuole specularci, sarà perché ci crede. Resta il fatto che quando un AD di un azienda fa questo tipo di operazioni, qualcosa vuol significare.

Profumo ha fatto shopping. E che shopping…

400.000. Questo è il numero di azioni Unicredit che ieri Profumo si è comprato in borsa, con un prezzo di carico di 5.77 € circa, per un controvalore di 2.309.000 €. La cifra è notevole. Questa operazione mi ricorda molto quella che Marchionne fece tanto tempo fa con un altro titolo, ovvero Fiat. Il prezzo di carico per Marchionne fu di circa 5 €. Ricordo che oggi Fiat si trova all’incirca sui 20 €, ovvero 4 volte tanto. Che sia un altro chiaro segnale?

 

Solo il timing lascia a desiderare

Il P/E per quest’anno è previsto a 9.62, secondo me è eccellente. Il P/E del 2006 è pari a 10.30 circa. Il PEG è a 0.64. il ROE è al 14.79. I fondamentali sono OK.

E penso di poter dire che il mercato è stato crudele con Unicredit. Quindi possiamo dire che Profumo ha fatto un ottimo acquisto (e poi, chi meglio di lui conosce UC?), anche se possiamo solo contestargli una cosa: il timing. Guardate il grafico.

Unicredit Grafico lungo termine 2007

Al momento il titolo è inserito in un downtrend, a seguito della rottura della trendline verde. Ci siamo appoggiati sul 50% di Fibonacci e ora si tenta il rimbalzo. La violazione del trend ribassista sarebbe un segnale di BUY. Da seguire con attenzione, anche alla luce di quanto detto sopra.

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